Caleffi – La ricerca volta all’innovazione

La sede principale di Caleffi a Fontaneto d’Agogna (NO).
La sede principale di Caleffi a Fontaneto d’Agogna(NO).

Caleffi è una realtà di primo piano nella produzione made in Italy di componentistica per impianti di riscaldamento, condizionamento, idrosanitari e a fonti rinnovabili, per utenze civili e industriali. L’azienda fornisce soluzioni impiantistiche all’avanguardia anche nel settore della contabilizzazione del calore.

Dario Cerutti, direttore commerciale Italia di Caleffi, riferisce in merito alle novità e strategie messe in campo dall’azienda nel corso degli anni.

Come i vostri prodotti hanno contribuito all’evoluzione del settore?
“L’inizio della nostra realtà ci ha visti produttori di semplici componenti in un settore ancora da inventare, ma con le idee piuttosto chiare: volevamo contribuire ambiziosamente all’evoluzione del settore stesso. All’inizio degli anni Duemila, al marchio Caleffi venne affiancato il pay-off “Hydronic Solutions”, con l’intento di esplicitare una mission che l’azienda sentiva fortemente propria. Da allora i ruoli del Marketing, della Ricerca e dello Sviluppo hanno assunto un’importanza rilevante. Il nostro team R&D, collocato all’interno del CUBOROSSO, ricerca quotidianamente nuove soluzioni per favorire l’evoluzione del settore e, sebbene le invenzioni “rivoluzionarie” siano già state realizzate, riesce a proporre sempre soluzioni attuali e innovative”.

Come si ottiene il giusto rapporto tra efficienza e comfort in un impianto?
“Credo che il rapporto tra efficienza e comfort vada valutato a seconda delle situazioni specifiche. Anzitutto, occorre tenere conto delle diverse peculiarità dell’edificio in esame: tipologia strutturale, zona climatica in cui è posizionato, fattori climatici, tipologia di utilizzo. Nella ricerca della massima efficienza, è diffusa la convinzione secondo cui, maggiore è l’investimento in energia rinnovabile, minore è il costo vivo di gestione d’esercizio; in realtà, vanno inserite nel bilancio anche le spese fisse di investimento e di ammortamento. Così, non è detto che un edificio dotato delle ultime tecnologie impiantistiche o domotiche sia più efficiente in termini assoluti, né che dia sempre il maggior comfort possibile. Una regola perennemente valida è quella di affidarsi a buoni professionisti termotecnici e installatori, spiegando al meglio la situazione di partenza e richiedendo un impianto su misura, che sarà personalizzato come fosse un abito di sartoria”.

Come perseguite la sicurezza degli operatori e, di conseguenza, degli utenti finali?
“Si tratta di un elemento fondamentale. I nostri prodotti rispondono sempre ai requisiti, alle norme e alle omologazioni in materia di sicurezza. Una delle sezioni di maggiore importanza e storicità del catalogo Caleffi è dedicata proprio ai dispositivi di sicurezza. Un’installazione realizzata con materiali non conformi può essere fonte di pericolo per l’utente dell’installazione, ma anche per coloro che si trovano in prossimità dell’impianto stesso. Talvolta, purtroppo, l’utente finale fatica ad attribuire al tema la giusta importanza. Per lavori su nuove installazioni o trasformazioni di impianti esistenti, consigliamo a chiunque di affidarsi a imprese professionali, abilitate e iscritte agli albi ufficiali”.

“Segreti e virtù” del lavoro quotidiano
“Fiducia in se stessi e nell’azienda per la quale si lavora, credo siano le garanzie del successo, – spiega Dario Cerutti, direttore commerciale Italia -. Caleffi non è più una PMI da tempo, anzi, è una realtà piuttosto grande nel settore in cui opera. Nostri punti di forza sono l’agilità, l’assenza di “burocrazia”, la rapidità dei processi decisionali senza troppe riunioni o sedute, il gruppo: i problemi non mancano, ma la coesione e la compattezza della squadra aiutano a risolverli velocemente”.

L’azienda “in numeri”
Il Gruppo è costituito oggi da 14 società e 2 uffici di rappresentanza, conta oltre 1000 dipendenti tra la sede italiana e le filiali estere, distribuisce in più di 70 Paesi e registra un fatturato di oltre 235 milioni di euro. I 3 stabilimenti produttivi sono ubicati esclusivamente in Italia per convinzione strategica: questo consente di garantire il reale rispetto degli standard qualitativi imposti non solo dalle normative internazionali, ma anche da una precisa scelta aziendale. Il controllo è effettivo e monitorato direttamente sul 100% della produzione. La prospettiva di perseguire la migliore efficienza energetica ha portato alla costruzione del Centro Studi e Ricerche dedicato allo sviluppo di nuovi prodotti in ambito rinnovabili e alla sperimentazione dei prodotti su impianti reali, al fine di migliorarli. Storicamente Caleffi investe in progetti di formazione al cliente e contribuisce al potenziamento del know-how di settore. CALEFFI EXPERIENCE è il risultato di questo impegno e si concretizza nei 250 metri quadri di show-room dedicato agli incontri formativi  e realizzato all’interno del CUBO ROSSO.

Cosa c’è di nuovo?

Kit per il controllo di pressione e temperatura

Il collettore portastrumenti e accessori raggruppa in poco spazio una serie di dispositivi certificati e tarati a banco, conformi INAIL, che vanno installati obbligatoriamente nelle centrali termiche dalla potenzialità superiore a 35 kW. Può essere attraversato dal fluido in entrambi i versi di percorrenza.

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Com’è fatto
Il gruppo è composto da termostato di sicurezza, pressostato di sicurezza e di minima, tutti a riarmo manuale, che possono essere cablati elettricamente con il bruciatore della caldaia, al fine da disattivarla al raggiungimento dei limiti di temperatura o pressione nella mandata dell’impianto, i cui valori sono consultabili attraverso il termometro e il manometro. Il sistema è dotato di due pozzetti: uno per l’inserimento della sonda della valvola di intercettazione del combustibile (certificata e tarata a banco INAIL serie 540 o 541), uno di controllo INAIL. Inoltre, è predisposto per l’attacco di una valvola di sicurezza certificata e tarata a banco INAIL serie 527.

Come funziona
Il dimensionamento del collettore serie 335 si effettua prendendo in considerazione i parametri funzionali dell’impianto, quali la portata, la perdita di carico spendibile sul collettore compatibile con la prevalenza della pompa di caldaia, la pressione di lavoro e la potenzialità del generatore. Il collettore è predisposto con un attacco per valvola di sicurezza serie 527 da 3/4” o da 1” a seconda del modello. Qualora la valvola di sicurezza da 3/4” o da 1” non fosse sufficiente a smaltire la portata di scarico richiesta, non si utilizza l’attacco predisposto sul collettore, ma si installa la valvola serie 527 di opportuna misura direttamente sulla tubazione di mandata.

Perché comprarlo
Il prodotto permette di avere a portata di mano i principali dispositivi di sicurezza e controllo, per monitorare la temperatura e pressione nell’impianto. Le dimensioni compatte del kit lo rendono installabile ovunque, anche in spazi piuttosto limitati, dove sarebbe impossibile cavarsela con le soluzioni tradizionali.

In orizzontale
Questa posizione di installazione è consentita, sulla tubazione di mandata, adottando alcuni accorgimenti: per favorire l’accessibilità alla strumentazione, il pozzetto di controllo INAIL va installato sulla parte superiore del collettore; per la leggibilità del termometro, il collettore deve essere ad altezza uomo, in alternativa a quello di serie si può utilizzare termometro di tipo radiale; per leggere in modo più agevole il manometro, è possibile sostituire il riccio ammortizzatore con la versione diritta. Il collettore è predisposto con un attacco filettato per l’applicazione della valvola di sicurezza certificata e tarata a banco INAIL, da orientare con lo scarico verso il basso, appositamente convogliato in tubazione tramite un imbuto.

… oppure in verticale
La situazione più comune vede l’installazione del collettore in verticale, sulla tubazione di mandata, rispettando rigorosamente l’orientamento alto-basso degli attacchi. Tale collocazione permette di utilizzare correttamente il pozzetto di controllo INAIL ed evita che eventuali gocciolamenti dalla valvola di sicurezza raggiungano i dispositivi elettrici. Si consiglia di ruotare il termostato, il pressostato di sicurezza e di minima coi passacavi verso il basso, in modo da salvaguardare il grado di protezione IP.

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