LE PAROLE DI GT

Carotaggio

L’OPERAZIONE di carotaggio per applicazioni termoidrauliche. (cortesia MAXIMA)
L’OPERAZIONE di carotaggio per applicazioni termoidrauliche. (cortesia MAXIMA)

Quando si parla di “carotaggio” si intende la tecnica di prelievo di campioni di materiale all’interno di un certo materiale, in genere a scopo di analisi. Tali campioni prelevati hanno di norma forma cilindrica e allungata e per tale motivo vengono chiamati “carote”.

Distinguiamo tra “carote di fondo” e “carote di parete”. Nel primo caso, i prelievi sono eseguiti nel sottosuolo, anche a grandi profondità, per la ricerca di risorse minerarie con perforazione di pozzi, e con sondaggi per l’analisi del terreno, finalizzati alla ricerca del petrolio o altri materiali, ovvero a scopi di ingegneria civile.

Nel secondo caso, il carotaggio permette la foratura di materiali edili (laterizi, calcestruzzo, pietre naturali, ecc.) per mezzo di apparecchi motorizzati (“carotatrici”) dotati di utensili circolari quali “seghe a tazza”, che asportano il materiale per fresatura; oppure utilizzando corone circolari costituite da un tubo in acciaio in cui sono conglobati diamanti industriali che lavorano per abrasione. Al termine dell’operazione, il nucleo (la “carota”) all’interno della cavità della sega o della corona circolare viene asportato.

In campo termodinamico il carotaggio a parete viene normalmente utilizzato dagli installatori per praticare fori su pareti, muri, soffitti, ecc., al fine di installare impianti idraulici, di condizionamento, di ventilazione, pannelli solari, ecc. Il carotaggio a parete può essere eseguito “a secco” (per laterizi, mattoni forati, calcestruzzo alleggerito, ecc.) oppure “a umido”, cioè con l’apporto di aria umidificata, nei casi più gravosi (per pietra, calcestruzzo, cemento armato, ecc.).