DOCUMENTAZIONE

Compilazione del nuovo libretto, la distribuzione e i terminali d’emissione

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Prosegue il nostro cammino mensile nei “meandri” della compilazione del nuovo libretto di impianto per la climatizzazione, secondo DPR 74/2013. Nel presente servizio verranno esaminate le sezioni 6 e 7 del libretto di impianto che racchiudono le informazioni relative all’impianto di distribuzione e ai terminali di emissione.

Prima di iniziare la compilazione della scheda numero 6, è bene ricordare che, in presenza di più generatori collegati al medesimo sistema di distribuzione, gli stessi sono da considerarsi parte dello stesso impianto. Se invece la distribuzione è separata, ovvero i fluidi termovettori dei due apparecchi non entrano mai a diretto contatto, si è in presenza di di due impianti distinti.

La rete di distribuzione

Nella sezione 6.1, riservata al tipo di distribuzione, deve essere crocettata la casella corrispondente alla tipologia di impianto presente, ovvero deve essere indicato quale metodo di trasporto del fluido termovettore è stato adottato nella realizzazione dell’impianto. Questo può essere stato realizzato con una distribuzione verticale a colonne portanti, orizzontale a zone o a canali d’aria. Il primo caso è quello tipico degli impianti tradizionali a due tubi, in cui la centrale termica è posizionata in un apposito locale, mentre le colonne montanti alimentano direttamente, per ogni piano, uno o più corpi scaldanti. Il secondo caso si verifica quando tutti i terminali di emissione di un singolo appartamento sono alimentati a partire dalla stessa derivazione. Nel terzo caso il fluido termovettore non è l’acqua, ma l’aria, che, dopo essere stata riscaldata o raffrescata dal generatore, viene canalizzata ed indirizzata verso i vari ambienti, dove viene poi immessa tramite bocchette o diffusori anemostatici. Viene infine data la possibilità di indicare, nella sezione altro, una tipologia di impianto di distribuzione non inclusa nell’elenco fornito.

L’isolamento delle tubature

Nella sezione 6.2 deve essere indicata la presenza o l’assenza della coibentazione sulle tubature relative all’impianto di distribuzione. La sezione riservata alle annotazioni può essere utilizzata per riportare eventuali caratteristiche peculiari inerenti la coibentazione del sistema. Possono per esempio essere evidenziate delle interruzioni della coibentazione o la presenza di più sistemi di coibentazione differenti sulle varie parti dell’impianto.

I vasi di espansione

La sezione 6.3 viene riservata alle informazioni inerenti ai vasi di espansione, ovvero a quegli strumenti che permettono all’acqua di aumentare liberamente il suo volume, senza creare sovrapressioni nell’impianto. Questo punto deve essere compilato per tutti i vasi di espansione presenti sull’impianto, compreso quello eventualmente inserito all’interno di un generatore. Deve essere indicata la tipologia del vaso, ovvero se si tratta di un vaso aperto o di un vaso chiuso, e la sua capacità in litri. Tale valore è un dato di fabbrica nel caso dei vasi di espansione chiusi, mentre per quelli aperti, dove l’acqua è a contatto con l’aria esterna, deve essere indicato il livello mantento dalla valvola di reintegro. Nel caso specifico dei vasi di espansione chiusi, deve inoltre essere indicata la pressione di precarica in bar, ovvero la pressione che si oppone all’espansione dell’acqua all’interno dell’impianto. Per i vasi aperti non è richiesta l’indicazione di questo valore perché, chiaramente, esso è corrispondente a quello della pressione atmosferica. Sebbene il reperimento di tutte queste informazioni possa, almeno a prima vista, sembrare complesso, tutti i dati richiesti in questa sezione sono facilmente reperibili, purchè si sia in possesso dei dati di targa degli apparecchi.

Le pompe di circolazione

Il campo successivo, l’ultimo di questa scheda, viene dedicato alle pompe di circolazione. Tuttavia, devono essere considerate ed inserite solo le pompe non integrate all’interno del generatore e quindi, se queste non sono presenti, la sezione in oggetto resterà vuota. È comunque necessario compilare questo campo per ogni pompa presente sull’impianto, identificandola con un numero progressivo, partendo da uno, inserito nel campo PO. Quindi, nel caso ci trovassimo di fronte ad un impianto dotato di 3 pompe di circolazione, dovremo compilare tre schede totali, ovvero una per ogni pompa di circolazione (PO1, PO2 e PO3). Le sezioni precedenti, ovvero la 6.1 e la 6.2, risulteranno invece compilate solo sulla scheda realtiva alla prima delle tre pompe, cioè su quella indicata dalla sigla PO1. La compilazione dei campi che seguono è poi abbastanza intutiva e le informazioni sono facilmente ricavabili dai dati di targa degli apparecchi. Deve essere inserita la data di installazione, ovvero la data di messa in servizio, il nome della ditta produttrice ed il modello specifico della pompa. Bisogna infine indicare se si tratti o meno di un apparecchio a giri variabili e quale sia la sua potenza nominale espressa in kW. A fianco di quest’ultima informazione, per le macchine a giri variabili, devrebbe essere indicato, se possibile, anche il numero di giri a cui il valore della potenza si riferisce, ma non si tratta di un’informazione assolutamente necessaria. Il campo che richiede la data di dismissione, non deve, ovviamente, essere compilato se la pompa è in servizio, ma solamente quando l’apparecchio viene rimosso dall’impianto. Nel caso avvenga una sostituzione, è necessario procedere alla compilazione della sezione “sostituzione del componente” con i nuovi dati di targa del sistema. È prevista, all’interno della scheda, la possibilità di effettuare numerose sostituzioni, prima di dover ricorrere ad un nuovo foglio. Nel caso, per un qualunque motivo, l’apparecchio venga rimosso, ma non ne venga installato uno nuovo, ci si limiterà ad indicare la data di dismissione, senza inserire ulteriori informazioni.

Sezione n. 7, i sistemi di emissione

La scheda n. 7 è interamente dedicata ai sistemi di emissione, ovvero ai dispositivi attraverso ai quali viene trasferita all’ambiente la temperatura del fluido termovettore. La compilazione risulta, peraltro, abbastanza semplice, in quanto è sufficiente crocettare la casella corrispondente al sistema utilizzato. È possibile scegliere tra radiatori, termoconvettori, ventilconvettori, pannelli radianti, bocchette, strisce radianti o travi fredde. Se fossero presenti altri sistemi di emissione non contemplati dall’elenco, è possibile indicarli nella sezione “altro”. Chiaramente, nel caso fossero, sullo stesso impianto, presenti più sistemi di emissione differenti, è possibile selezionare più di una voce.

Luca Marcenaro, Professional Team

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