Con le caldaie a pellet la serra spende la metà

Floricoltura Alberti e caldaia a biomassaCome può un’azienda di floricoltura risparmiare grazie alle scelte impiantistiche relative alla sua serra? La risposta risiede nell’operazione di efficientamento che ha visto sostituire la vecchia caldaia a gasolio, costosa e ad alto tasso di inquinamento, con un impianto a pellet. Grazie a tale scelta, la Floricoltura Alberti Agricla di Lonato, in provincia di Brescia, riceve bollette dimezzate e avendo optato per la soluzione tramite Esco, non ha dovuto sostenere neppure l’onere di investimenti iniziali.

L’impianto realizzato

Costituito da un generatore di calore a biomassa con un accumulo di 10 mc in parallelo, l’impianto – spiega Luca Terrando, Direttore Tecnico di Enerqos – presenta diversi vantaggi. Innanzitutto il fatto di avere una caldaia con potenza pari al 75% della massima potenza necessaria al funzionamento della serra e poter contare su un accumulo in grado di fornire il restante 25% per un periodo superiore alle 3 ore. Si tratta di una modalità grazie alla quale il generatore a biomassa lavora sempre nelle migliori condizioni, mentre l’accumulo si occupa del cosiddetto “peak shaving”, evitando pericolose oscillazioni di potenza della caldaia”. Un generatore a biomassa ha un comportamento completamente differente da quello di un generatore a gas o gasolio in quanto presenta tempi di risposta decisamente maggiori, sia in aumento che in diminuzione. Quindi la presenza degli accumuli consente di ottimizzare il binomio efficienza-emissioni, garantendo un comportamento ottimale in tutte le situazioni.

La caldaia installata

La caldaia Viessman installata ha una potenza di 540 kW, è automatica con combustione a rotazione per legna secca con contenuto d’acqua max. 35 %. Il generatore assicura una combustione ottimale e valori di emissioni equivalenti ai moderni generatori a combustione a gas, mantenendo al minimo i valori di CO e NOx. Ha una camera di combustione a rotazione e la coclea assicura l’introduzione continua del combustibile sulla griglia di avanzamento mobile, sulla quale avviene la gassificazione del combustibile, con adduzione guidata di aria primaria. I gas di combustione passano poi nella camera di combustione, dove, grazie al ventilatore a rotazione, avviene la miscelazione con l’aria secondaria e lo sviluppo della fiamma a rotazione. L’elevato rendimento, fino al 92%, è possibile grazie al doppio scambiatore e alla regolazione modulante della potenza.

4 LA Caldaia Viessmann KOB PYROT 540 kW ha una potenza pari al 75% della massima potenza necessaria al funzionamento della serra e può contare su un accumulo in grado di fornire il restante 25% per un periodo superiore alle 3 ore.
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LA Caldaia Viessmann KOB PYROT 540 kW ha una potenza pari al 75% della massima potenza necessaria al funzionamento della serra e può contare su un accumulo in grado di fornire il restante 25% per un periodo superiore alle 3 ore.

L’installazione dell’impianto

I lavori sono stati organizzati con l’ottica di minimizzare i tempi morti e di consentire lo svolgimento delle normali attività orto-florovivaistiche svolte nella serra. “In particolare – racconta Terrando – si è optato per procedere all’adeguamento dell’impianto di distribuzione esistente prima dell’inizio della stagione di riscaldamento, quindi ottobre 2013, e di realizzare le opere solo al completo ottenimento di tutti i pareri. Ad esempio, il progetto è stato modificato su richiesta del comando locale dei Vigili del Fuoco che ha richiesto una distanza minimia di 5 metri, quindi di più rispetto a quanto progettato. In tale maniera, però, si è riusciti a concentrare la durata del cantiere in meno di un mese”.

Nessun investimento iniziale

L’intervento di riqualificazione energetica è stato promosso da Enerqos, una Esco specializzata in energie rinnovabili, che ha lanciato una specifica offerta studiata per il comparto florovivaistico, ortofrutticolo e della serricoltura. Il progetto permette agli operatori del settore di utilizzare l’energia in modo razionale e di beneficiare di una consistente riduzione dei costi energetici, risparmiando l’investimento iniziale dell’intervento.  Il progetto consiste nell’installazione, in sostituzione o affiancamento di una tradizionale caldaia a combustibile fossile, di una caldaia a combustibile rinnovabile, pellet in questo caso. Grazie al meccanismo attivato dai Titoli di Efficienza Energetica (TEE), i cosiddetti Certificati Bianchi, l’utente finale non ha dovuto utilizzare il proprio capitale per effettuare l’installazione, ma l’investimento iniziale, pari a circa 200mila euro, è stato sostenuto interamente da Enerqos, che verrà ripagata con il reale risparmio energetico nel giro di 5 anni. Alla fine di tale periodo la Floricoltura Alberti Agricola diventerà proprietaria a tutti gli effetti dell’impianto, beneficiando dell’intero risparmio energetico in bolletta, oltre al risparmio economico derivante dalla riduzione dei costi di acquisto del combustibile stesso, mediamente del 50%. “A parte il maggior rispetto ambientale, che rientra nel dna di chi lavora in questo settore – racconta Roberto Alberti, titolare dell’azienda insieme ai suoi fratelli –  ho fortemente voluto la realizzazione di questo progetto per poter vedere andare avanti e non indietro la mia azienda. Da tre anni a questa parte il costo dell’energia è schizzato alle stelle, con bollette insostenibili da 70mila euro l’anno”. L’azienda di floricoltura, a causa dei prezzi dell’energia, ha dovuto modificare la propria attività, riducendo la produzione di stelle di Natale che richiedono una temperatura di 15 gradi minimi dal mese di ottobre, dei ciclamini con almeno 13 gradi, optando per gerani, viole e nuove guinee. “Per poter sopravvivere – spiega l’imprenditore – era necessario per la mia attività cambiare la caldaia a gasolio con un impianto più innovativo, ma il costo d’investimento iniziale sarebbe stato per noi insostenibile. A partire dal mese di ottobre inizierò a beneficiare di un risparmio economico sulla bolletta, potendo destinare quei soldi alla produzione di piante a caldo”.

Le fasi della realizzazione

“Dopo avere ottenuto le autorizzazioni, sia legate ai Vigili del Fuoco, sia relative alle emissioni e al paesaggio, in ordine cronologico, c’è stato l’adeguamento dell’impianto esistente, la realizzazione della nuova area di centrale mediante nuove platee e fondazioni, l’installazione della caldaia e dell’impianto idraulico. Il tutto è terminato con la realizzazione del silos di stoccaggio della biomassa ed il collaudo energetico e di emissione fumi. Il momento più criticio è stato quando, a seguito del ritardo nell’ottenimento dei permessi, ci si è ritrovati con il dover collaudare la caldaia nel mese di giugno. Pertanto abbiamo dovuto eseguire una modifica all’impianto, già pianificata in fase di costruzione, con la predisposizione per tubazioni flessibili al fine di montare un dissipatore ad aria di potenza pari a 600 kWth con aria a 35°C. Inoltre, la normativa di collaudo prevista dalla scheda di riferimento ha richiesto un piccolo intervento sul percorso fumi per poter procedere all’installazione degli analizzatori”. (Luca Terrando, Enerqos, Milano). (articolo di Lara Morandotti).