I CONSIGLI DI GT

Il sensore di temperatura di mandata del refrigeratore

LO SCHEMA dell’impianto dopo la sostituzione del refrigeratore. Si noti il posizionamento del sensore della temperatura sull’uscita dell’acqua refrigerata.

“La primavera scorsa – scrive un nostro abbonato di Perugia – ho smantellato un refrigeratore ad R22, irrimediabilmente guasto, installato in un vecchio impianto funzionante con acqua refrigerata da 13 a 7 °C sostituendolo con un altro ad R410A, di potenzialità identica (25 kW frigoriferi) con controllo “tutto o niente” che ho collegato come riportato sullo schema che vi trasmetto in allegato, inserendo sulla mandata il sensore della temperatura dell’acqua. Il cliente non ha avuto nulla da eccepire sul funzionamento dell’impianto quando il refrigeratore sostituito era in funzione, dopo la sostituzione si è lamentato che nei giorni più caldi (che fortunatamente nell’anno trascorso non sono stati molti) l’impianto non riusciva più a mantenere la temperatura di progetto nei locali climatizzati. Poiché questa è stata la prima volta che ho sostituito una macchina ad R22 con una ad R410A ho il sospetto che il nuovo refrigerante fosse il motivo del problema e che le macchine funzionanti con esso debbano essere installate con modalità particolari che non conosco. Vorrei avere una vostro parere sul mio sospetto ed in ogni caso un suggerimento per risolvere il problema prima della prossima stagione estiva”.

Dobbiamo innanzitutto informare il lettore che la sua diagnosi è completamente errata. I gruppi frigoriferi devono infatti essere collegati allo stesso modo indipendentemente dal tipo di refrigerante che è utilizzato per il loro funzionamento in quanto esso, circolando internamente alla macchina, non ha alcun impatto sulle modalità di installazione.

La causa del problema

La causa del problema che si è manifestato è invece il posizionamento del sensore della temperatura dell’acqua refrigerata che il lettore ha erroneamente inserito sulla tubazione di uscita dall’evaporatore del refrigeratore. In tale posizione il sistema di controllo della macchina non è infatti in grado di “sentire” il carico imposto dall’impianto, ma solo le variazioni di temperatura che la macchina impone all’acqua in circolo. In effetti, supponendo per esempio che il set point della temperatura dell’acqua refrigerata corrisponda come in questo caso 7 °C ed il differenziale termostatico corrisponda a 3 °C, con questo posizionamento il refrigeratore si avvierà quando la temperatura dell’acqua uscente dal suo evaporatore raggiunge i 7 + 3 = 10 °C. Esso si arresterà solo poco dopo, cioè una volta che sarà trascorso il tempo necessario per abbassare fino a 7 °C la temperatura dell’acqua che sta transitando attraverso il suo evaporatore. Sebbene per lo stesso motivo dopo l’arresto del refrigeratore la temperatura dell’acqua uscente raggiunge assai velocemente i 10 °C, la macchina non può riavviarsi prima che siano trascorsi i 4 – 5 minuti della temporizzazione che è necessaria per consentire il raffreddamento degli avvolgimenti del motore del compressore.

Risultato: in condizioni di carico alto (cioè quando la temperatura esterna è piuttosto elevata) il refrigeratore non riesce a totalizzare il tempo di funzionamento sufficiente per la neutralizzazione del carico e la temperatura nei locali climatizzati aumenta fatalmente (si noti che questo fenomeno sarà tanto meno accentuato quanto più la potenzialità frigorifera del refrigeratore risulta superiore al carico di progetto)

 

La soluzione proposta

La soluzione che proponiamo è definitiva, semplicissima e di costo quasi nullo.

Si tratta infatti di:

  • smontare il sensore della temperatura dell’acqua refrigerata dall’attacco di uscita dall’evaporatore;
  • rimontare il sensore ponendolo sull’attacco di ingresso nell’evaporatore del refrigeratore
  • tarare il sistema di controllo per una temperatura dell’acqua refrigerata di 7 °C imponendogli un differenziale termostatico di 5 °C (pari cioè al salto termico dell’acqua refrigerata). Le modalità di ritaratura del differenziale dovrebbero essere riportate sul manuale di istruzioni del refrigeratore, ma in caso di dubbi sarebbe comunque bene interpellare il Servizio di Assistenza del Costruttore.

Così facendo il refrigeratore sarà sensibile al carico dell’impianto in quanto si avvierà quando la temperatura di ritorno corrisponderà a 7 + 5 = 12 °C (che è la temperatura di ritorno di progetto per il carico massimo) e si arresterà quando tale temperatura corrisponderà a 7 °C, cioè quando il carico imposto dall’impianto sarà completamente neutralizzato.

Ci permettiamo inoltre di dare due suggerimenti di carattere generale che nostro avviso andrebbero sempre posti in atto:

  • utilizzare sempre gruppi frigoriferi in cui tutti i componenti siano installati e collegati in fabbrica e che quindi non lascino alcuna possibilità di errore,
  • fare eseguire l’avviamento del refrigeratore da un tecnico del Servizio di Assistenza del costruttore. In questi casi il tecnico preposto all’avviamento controlla infatti sempre l’esattezza dei vari collegamenti e dell’installazione del refrigeratore segnalando gli eventuali errori all’installatore che li potrà rimediare senza esporsi ad inutili rischi come è accaduto al Lettore che ci ha interpellato il quale molto probabilmente ha eseguito l’avviamento del refrigeratore in modo del tutto autonomo.