RISCALDAMENTO

Impianti performanti per una casa… di “paglia”

PASSIVA E BIO-ECOLOGICA. La casa in balloni di paglia dei signori Marco Melillo e Sara Boso sorge nelle campagne di San Donà di Piave, in località Mussetta di Sopra: è in fase di certificazione Casaclima Gold.
PASSIVA E BIO-ECOLOGICA. La casa in balloni di paglia dei signori Marco Melillo e Sara Boso sorge nelle campagne di San Donà di Piave, in località Mussetta di Sopra: è in fase di certificazione Casaclima Gold.

Nelle campagne di San Donà di Piave sorge una delle prime case italiane con muratura in paglia, un performante involucro passivo che ha permesso di ridurre al minimo i consumi energetici senza pregiudizi per il comfort. Almeno una volta nella vita, ciascuno di noi ha sentito raccontare la fiaba dei “Tre Porcellini” o ne ha visto l’adattamento animato di Walt Disney. La prima delle tre case erette dai protagonisti è realizzata in paglia, materiale che il famelico Lupo cattivo, con un soffio poderoso, non esita a spazzare via al pari della seconda casa, questa volta costruita in legno.

CALDA E ACCOGLIENTE. Non solo dal punto di vista dell'ambientazione e degli arredi: le spesse murature in paglia e intonaco restituiscono temperature superficiali dei muri interni superiori a 17 °C.
CALDA E ACCOGLIENTE. Non solo dal punto di vista dell’ambientazione e degli arredi: le spesse murature in paglia e intonaco restituiscono temperature superficiali dei muri interni superiori a 17 °C.

Solo la terza casa, in muratura tradizionale di mattoni, si dimostra capace di resistere agli sforzi del predatore. Ma questa storia è ancora credibile? Certamente no. Lo sviluppo delle tecniche costruttive eco-compatibili ha reso gli edifici in legno una realtà concreta, in costante crescita. E se avete mai provato a sollevare un ballone di paglia, vi sarete resi conto che non bastano ottimi polmoni per spostarla. L’esempio della casa di San Donà di Piave potrebbe segnare l’inizio della diffusione di edifici residenziali con murature di paglia, un materiale di origine completamente naturale che abbina interessantissime prestazioni energetiche a un ridottissimo impatto ambientale.

Una casa passiva naturale

I primi esempi di case in paglia risalgono alla fine dell’Ottocento e furono realizzati nelle pianure degli Stati Uniti centrali. Sprovvisti di mattoni e di legna, gli agricoltori locali utilizzarono i balloni di paglia pressata prodotti dalle macchine imballatrici come giganteschi blocchi di muratura, per costruire le proprie fattorie: molti di questi edifici autocostruiti sono ancora abitati e in buono stato di conservazione.

Questa tecnica edilizia si diffuse poi in Canada, in Francia e in Gran Bretagna. Più recentemente, soprattutto in ragione delle elevate prestazioni termoisolanti del materiale, il sistema costruttivo ha preso piede nei paesi di cultura tedesca e anche nelle regioni del centro e del nord d’Italia, dove si contano una cinquantina di edifici realizzati con questa tecnologia che risponde ai criteri dell’architettura bio-ecologica.

La casa umifamiliare di San Donà di Piave presenta un volume compatto (rapporto S/V = 0,74), fattore che facilita il contenimento delle dispersioni termiche. È composta da un’ampia zona giorno (soggiorno e cucina a vista), esposta a sud, e da due camere e doppi servizi con lavanderia, posti lungo il fronte nord.

Progettata dal geom. Sandro Sforzin, si tratta di una delle prime abitazioni in paglia realizzate in Italia secondo i più evoluti principi di risparmio ed efficienza energetici contemporanei: è infatti in fase di certificazione secondo il protocollo CasaClima in classe Gold (indice termico 9 kWh/m2a; indice emissioni CO2 -22 kg/m2a).

Per la sua realizzazione sono stati impiegati materiali di origine naturale, salubri e riciclabili, di origine prevalentemente locale e a ridottissimo contenuto di energia in fase di produzione. Tutti i balloni di paglia sono stati disegnati in pianta, sezione, prospetto e nei particolari costruttivi, e poi posti in opera dall’impresa edile secondo le specifiche. La realizzazione è durata complessivamente circa 1 anno.

Prestazioni e impianti

Anche la scelta dei serramenti è stata determinante per garantire prestazioni comparabili a quelle di una casa passiva, ovvero non dotata di impianto di riscaldamento. Realizzati con telai in legno e doppie vetrocamere basso emissive, la loro trasmittanza complessiva è compresa fra 0,85 W/m2K (finestre) e 0,63 W/m2K (portafinestra fissa). La permeabilità all’aria dell’involucro è stata verificata mediante blower door test, con un ottimo risultato finale di N50=0,69 h(-1).

SIMULAZIONE TERMICA. Con temperatura esterna di 3,3 °C e del terreno di 13,8 °C, la temperatura interna superficiale sull'attacco serramento-parete-pavimento è pari a 20 °C.
SIMULAZIONE TERMICA. Con temperatura esterna di 3,3 °C e del terreno di 13,8 °C, la temperatura interna superficiale sull’attacco serramento-parete-pavimento è pari a 20 °C.

Le simulazioni termiche hanno restituito una corretta distribuzione delle isoterme in tutte le sezioni murarie e nei nodi d’attacco: la temperatura superficiale interna è risultata superiore a 17 °C. Lo sfasamento dell’onda termica fra esterno e interno, parametro fondamentale per garantire il comfort termico specie nei periodi caldi, è risultato pari a 18,7 ore nei muri perimetrali, anche grazie alla notevole inerzia fornita dagli spessi strati di rivestimento, e a 20 ore per la copertura.

Progettati dal geom. Elisabetta Parpinello, gli impianti di climatizzazione entrano in funzione solo nel caso che le condizioni atmosferiche non permettano all’edificio di immagazzinare sufficiente calore, mediante guadagno solare diretto e per effetto dei contributi termici forniti dagli abitanti e dagli elettrodomestici.

L’unico generatore di calore è una stufa a pellet da 6 kW, (tra le potenze minime facilmente reperibili in commercio), situata nel centro dell’edificio, che riscalda gli ambienti prevalentemente per irraggiamento. In inverno viene attivata in media per circa un’ora al giorno, soprattutto allo scopo di ridurre l’elevata umidità dell’aria, caratteristica tipica del clima locale.

La pompa di calore per acqua calda sanitaria da 2,2 kW è integrata a un accumulo da 300 l: è dimensionata sul fabbisogno medio giornaliero degli abitanti ed è alimentata dal campo fotovoltaico da 4,8 kWp (superficie totale 33 m2), situato sulla falda esposta a sud della copertura. L’impianto di ventilazione meccanica (180 m3/h) è dotato di recuperatore di calore ad altissima efficienza (96%), particolarmente utile nel periodo invernale per garantire ottimi livelli di comfort e qualità dell’aria interna, eliminando le dispersioni energetiche dovute al ricambio d’aria manuale.

Come è fatta la casa in paglia

L’edificio (circa 97 m2 di superficie) è sprovvisto di piano interrato: appoggia sopra una platea di calcestruzzo armato (spessore 35 cm) impostata sopra un generoso strato di ciottoli in vetro cellulare, protetti da geotessuto e coronati da un getto di magrone. Il sottofondo del pavimento è del tipo alleggerito: sostiene il massetto in sabbia-cemento e il pavimento flottante in legno. La trasmittanza complessiva è di 0,11 W/m2K.

Una struttura portante a telaio in legno lamellare regge l’intero edificio: è rivestita con muri formati da balloni grandi (dimensione standard 210 x 90 x 120 cm) e piccoli (100 x 37 x 47 cm), questi ultimi impiegati prevalentemente per realizzare la sommità delle murature. Il rivestimento è formato con consistenti strati di intonaco (spessore medio 5 cm) in argilla (interno) e calce naturale (esterno), che assicurano una trasmittanza totale pari a 0,07 W/m2K.

MURO VEGETALE. Ecco come si presentava il nodo fra il muro in balloni di paglia e il tetto durante la costruzione: ciascuno dei componenti è stato disegnato e prodotto su misura, risolvendo tutti gli aspetti tecnico-costruttivi.
MURO VEGETALE. Ecco come si presentava il nodo fra il muro in balloni di paglia e il tetto durante la costruzione: ciascuno dei componenti è stato disegnato e prodotto su misura, risolvendo tutti gli aspetti tecnico-costruttivi.

In pratica, le masse murarie (spessore 100 cm; peso specifico dei balloni 150 kg/m3) sono interamente composte da efficaci materiali termoisolanti, altamente traspiranti, con un alto potere fonoisolante. Nonostante la completa origine vegetale della paglia, i balloni sono molto resistenti alla propagazione del fuoco in ragione della protezione offerta dall’intonaco e della ridotta presenza di ossigeno negli interstizi dei balloni.

Il tetto è del tipo ventilato: il rivestimento all’intradosso è composto da perline in legno, barriera all’aria e freno vapore igrovariabile, sopra i quali sono posati quattro strati di pannelli termoisolanti in fibra di legno (spessore totale 26 cm), la guaina traspirante e la griglia dei listelli in legno che portano le tegole in laterizio. La trasmittanza dell’insieme è di 0,14  W/m2K.

Giuseppe La Franca

 

Scheda lavori

Realizzazione impianti termomeccanici:

Termoidraulica Franceschetto Renzo

Caldaia a pellet:

La Nordica

Pompa di calore a.c.s.:

Tonon Forty

Impianto VMC:

Hoval