MA È VERO...

… che in un circuito aperto una pompa può sollevare l’acqua per qualsiasi dislivello?

LA REGOLA. In un circuito aperto per il sollevamento dell’acqua il dislivello massimo tra la quota della bocca aspirante della pompa e il pelo dell’acqua deve essere inferiore all’NPSH effettivo.

Questa affermazione – a patto che la pompa abbia una prevalenza sufficiente – può essere vera oppure falsa a seconda della posizione della pompa rispetto al pelo dell’acqua da sollevare.

In altre parole:

  • è vera se il dislivello tra la pompa e il pelo dell’acqua è inferiore all’NPSH*;
  • è falsa se il dislivello tra la pompa e il pelo dell’acqua è superiore all’NPSH.

Quindi una pompa può sollevare l’acqua da qualunque profondità fino a qualunque altezza  solo  a patto che il suo dislivello rispetto al pelo dell’acqua da sollevare sia inferiore al suo NPSH alle condizioni di esercizio.

In effetti ogni pompa che solleva l’acqua la aspira ponendola in depressione di una quota corrispondente al dislivello tra sé stessa ed il pelo dell’acqua.  Immaginiamo per esempio di aspirare acqua a 99 °C posta a  5  m sotto la pompa.  Per quanto detto la pompa creerà una depressione 0,5bar a la pressione dell’acqua all’ingresso della pompa sarà di 0,5 bar assoluti.  Poiché a tale pressione l’acqua a 90 °C bolle violentemente, la nostra pompa indipendentemente dalla sua prevalenza in queste  non potrà riuscire a sollevare l’acqua; in altre parole essa andrà in “Cavitazione”.

L’NPSH* effettivo di una pompa equivale infatti al dislivello massimo dal quale in un circuito aperto essa riesce ad aspirare acqua senza andare in cavitazione  e corrisponde alla somma tra le perdite di carico della tubazione a monte della pompa (che da parte loro “appesantiscono” il dislivello della pompa)  e l’NPSH  teorico che dipende  a sua volta dalla temperatura dell’acqua e dalle perdite di carico interne della pompa.

Gli NPSH teorici delle pompe alle varie temperature sono dichiarati dai costruttori nella letteratura di scelta delle pompa.