SICUREZZA

La rete gas nel garage

“Mi hanno chiesto, – scrive un nostro lettore – , di sistemare un impianto in una villetta dove la rete gas che alimenta la caldaia e la cucina passa dal garage. Ho letto la UNI 7129-1:2008 al punto 4.4.1.4 ma non mi sono chiare alcune cose. Io avrei intenzione di inguainare il tubo di rame Ø 22 in un tubo di ferro nero con giunzioni saldate Ø 1”1/4 che mi garantirebbe lo spessore e l’intercapedine. Fortunatamente il tratto di tubazione in garage è diritto e posso lasciare aperta la guaina all’inizio all’esterno e alla fine nel locale caldaia; nell’introdurre il tubo di rame nella guaina, fisserò allo stesso, ad intervalli, distanziatori metallici. Credo che operando così rispetto la norma, ma non comprendo il significato della prescrizione “In questo caso gli ancoraggi della protezione devono essere realizzati con materiale di classe A1”.Alla fine del lavoro debbo rilasciare la Dichiarazione di Conformità; ma se prima o dopo il tratto nuovo da me eseguito, la tubazione non è a norma o perde, subito o dopo qualche tempo, quale è la mia responsabilità?”

Innanzi tutto bisogna dire che l’impianto, così com’è, non dev’essere lasciato in funzione e poi bisogna incominciare a intervenire dalla fine del suo quesito. Per prima cosa cioè bisogna prima verificare in che stato è l’impianto esistente e dopo il tratto da sistemare.Si dovrà quindi procedere alla prova di tenuta con la UNI 11137 e si potranno avere 3 risultati:

Tenuta idonea al funzionamento (se verificate perdite inferiori a 1 dm3/h sia prima che dopo il tratto da sistemare)
Si potrà pertanto procedere all’intervento e l’esecuzione descritta è esatta e la tubazione-guaina, fissata da muro a muro, dovrà essere sostenuta da adeguate zanche in ferro.L’impianto ora è idoneo al funzionamento e si dovrà compilare la Dichiarazione di Conformità descrivendo la parte nuova ed allegando la certificazione di tenuta di tutto l’impianto.
La D.C. rilasciata responsabilizzerà l’installatore solamente per la parte nuova eseguita; per la parte esistente garantirà, come da documentazione, che in quel giorno la tenuta era tale da considerare l’impianto idoneo al funzionamento.

Tenuta idonea al funzionamento temporaneo (se verificate perdite inferiori a 5 dm3/h sia nel tratto prima o in quello dopo il tratto da sistemare). 
oppure 
Tenuta non idonea al funzionamento (se verificate perdite superiori a 5 dm3/h sia nel tratto prima o in quello dopo il tratto da sistemare).
In entrambi i casi bisognerà prima sistemare il tratto o i tratti non idonei e poi procedere all’intervento, alla verifica di tenuta totale e al rilascio della D.C. come sopra.

Giorgio Gatti