La sfida del BIM

BIM, acronimo di Building Information Modelling, è un argomento di massimo interesse nella progettazione architettonica e nella cantieristica. Si tratta di un metodo basato sulla creazione di un modello digitale unico, in cui vengono accentrate tutte le informazioni relative all’edificio e che può essere condiviso con la molteplicità dei tecnici e imprese coinvolte, in tutte le fasi che portano dalla progettazione alla realizzazione.

L’adozione del BIM porta vantaggi significativi in tutta la filiera delle costruzioni, ma per adottarlo con successo è necessario comprendere sia il sistema (normative, processi e strumenti), sia le implicazioni della sua adozione.
Il testo ha una struttura innovativa: rivolgendosi a figure professionali differenti, oltre alle conoscenze teoriche comprende un inedito sistema a bivi che crea un percorso di apprendimento diverso e personalizzato rispetto alle esigenze di ognuno. Le spiegazioni sul BIM sono fornite con grande ricchezza di schemi, grafici, immagini.

I TEMI TRATTATI
  • Un’introduzione al Building Information Modelling
  • Una dimostrazione dei suoi principali vantaggi
  • Un’attività di applicazione, in 600 avventurose scelte
Autori

Chiara C. Rizzarda
Ha studiato Architettura al Politecnico di Milano e ha iniziato la sua carriera lavorando nell’ambito dell’interior design. Attualmente ricopre il ruolo di Vice BIM Manager nello studio di Antonio Citterio e Patricia Viel. È istruttore certificato Autodesk, siede al tavolo di lavoro per la norma UNI sulla digitalizzazione dei processi in edilizia; è co-fondatore del BIM User Group Italy e orgogliosa co-autrice del primo e unico drinking game per Convention BIM.

Gabriele Gallo
Ha studiato Storia all’Università di Torino e lavorato per cinque anni in edilizia. All’alba dei trenta ha abbandonato tutto e ripreso a studiare presso la Event Horizon School of Digital Art. Ne è uscito con due giochi pubblicati e un’insana attrazione per i punti di contatto tra gioco e architettura. Oggi si dedica a tempo pieno al Game Design, alternandosi tra la produzione di videogiochi, la scrittura e l’insegnamento presso la sua scuola di origine. Gioca, risolve problemi e gli piace farlo.

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