ENERGIA

Per le pompe di calore una nuova tariffa “flat”

Power

Da luglio sarà rimosso uno degli ostacoli alla diffusione sul mercato italiano delle pompe di calore, ovvero l’elevato costo dell’elettricità, specie per l’ambito residenziale, indotto dalla progressività delle tariffe

Per rimuovere questo vincolo, recentemente l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG) ha previsto l’introduzione di una tariffa elettrica dedicata. Nonostante venga definita “sperimentale”, la nuova tariffa costituisce potenzialmente un significativo fattore di sviluppo del mercato interno.

Il nostro paese è infatti all’avanguardia nella tecnologia delle pompe di calore, ma circa la metà della produzione è orientata ai mercati stranieri, nei quali i prezzi dell’energia elettrica sono decisamente più convenienti. Ecco il punto di vista del Co.Aer., associazione che riunisce i costruttori italiani di apparecchiature e impianti per il trattamento dell’aria.

Un’iniziativa in evoluzione

Abbiamo chiesto a Giampiero Colli, Segretario Co.Aer., come valuta l’introduzione della nuova tariffa D1: «Si tratta di un’iniziativa sicuramente positiva, secondo noi più idonea alla tipologia di consumi tipica delle pompe di calore. Abbiamo accolto con soddisfazione la notizia che, recependo le istanze del Co.Aer., l’AEEG abbia ritenuto necessario rimuovere gli ostacoli derivanti dall’attuale sistema tariffario elettrico a scaglioni di consumo con prezzi crescenti.

È un sistema che rende elevati i costi variabili delle pompe di calore e che, fino ad oggi, ha impedito la diffusione di questa tecnologia di riscaldamento e raffrescamento energeticamente efficiente. Con l’introduzione della tariffa D1, alla tecnologia delle pompe di calore viene finalmente riconosciuto il contributo essenziale che può dare allo sviluppo delle energie rinnovabili e al raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica».

Quali saranno le principali caratteristiche della nuova tariffa?

«La D1 sarà una tariffa lineare, priva di sussidi incrociati, non più legata al volume dell’energia elettrica utilizzata e più aderente agli effettivi costi dei servizi di rete: trasporto, distribuzione e gestione del contatore. Questa nuova tariffa sarà introdotta a partire dal 1 luglio 2014, dopo una consultazione pubblica per definire gli aspetti operativi, e potrà essere applicata, a livello sperimentale e su base volontaria, agli utenti domestici che utilizzano la pompa di calore come unico impianto di riscaldamento e ai clienti residenti in abitazioni in cui è installata una pompa di calore.

A proposito di impianto unico è intenzione del Co.Aer. presentare all’AEEG la proposta che nella definizione venga considerato anche il caso, molto frequente, in cui il progettista intende mettere un altro generatore come backup della pompa di calore, un’esigenza molto spesso giustificata dalla necessità di non sovradimensionare inutilmente la pompa di calore. La nostra proposta è quindi che la definizione di impianto unico comprenda il concetto di “prevalente o principale”».

Nessuna discriminazione o favoritismo verso i dispositivi termici a combustione: piuttosto è chiara la volontà di favorire l’integrazione fra i sistemi, finalizzata a coniugare efficienza ed economicità nel funzionamento degli impianti.

Quale sarà il campo di applicazione della nuova tariffa?

«La tariffa D1 potrà essere applicata alle forniture di energia elettrica sia con contratti di mercato libero, sia di maggior tutela, per l’abitazione di residenza. Sembrerebbero quindi escluse le seconde case. Le modalità operative, che dovranno essere emanate entro il 30 aprile 2014, definiranno i criteri di individuazione dei clienti domestici che potranno accedere alla sperimentazione. Per il momento possiamo fare solo delle ipotesi sulle condizioni di accesso.

La prima ipotesi è che la nuova tariffa possa viaggiare parallelamente al bonus fiscale: in sostanza, chi oggi intendesse usufruire dell’agevolazione fiscale – che per tutto il 2014 è stata confermata nella misura del 65% – per la sostituzione dell’impianto di riscaldamento con un sistema a pompa di calore, secondo noi avrebbe automaticamente il diritto e la facoltà di richiedere l’applicazione della tariffa D1 per tutti i consumi elettrici dell’abitazione.

Immaginiamo che, analogamente, anche i residenti che negli anni passati hanno sostituito il vecchio impianto termico con un sistema di riscaldamento a pompa di calore, usufruendo delle agevolazioni fiscali vigenti nell’anno di intervento, possano richiedere dal 1 luglio 2014 l’applicazione della tariffa D1 per tutti i consumi, presentando opportuna documentazione che attesti gli interventi eseguiti.

Per i residenti in nuove abitazioni dovrebbe essere sufficiente presentare un documento (APE, atto notarile, asseverazione, dichiarazione dell’installatore o libretto di impianto) che attesti la presenza di un impianto a pompa di calore come sistema di riscaldamento primario.

Più difficile, e qui non possiamo fare ipotesi in assenza di indicazioni da parte dell’AEEG, il caso di residenti che in anni antecedenti alle misure di agevolazione fiscale abbiano installato un impianto di riscaldamento a pompa di calore. In questi casi pensiamo che potrebbe essere necessario produrre almeno l’APE o un’asseverazione di un tecnico abilitato che attesti l’installazione della pompa di calore».

Vantaggi e opportunità

Giampiero Colli, Segretario Co.Aer, Associazione Costruttori di Apparecchiature ed Impianti Aeraulici.
Giampiero Colli, Segretario Co.Aer,
Associazione Costruttori di Apparecchiature ed Impianti Aeraulici.

 «Fino a ieri per chi utilizzava un sistema di riscaldamento a pompa di calore non c’era corrispondenza tra riduzione dei consumi, che può arrivare anche al 30-40%, e riduzione dei costi di esercizio. Chi decideva di utilizzare questa tecnologia si trovava, infatti, di fronte a un sistema tariffario elettrico a scaglioni che penalizzava le fasce di consumo oltre i 2.700 kWh/annui. Rientrando nelle fasce più alte, per le pompe di calore il risultato era un costo per kWh molto elevato.

Con l’approvazione della delibera 607/2013/R/eel, che prevede l’applicazione della tariffa lineare D1, saranno finalmente premiati gli utenti più virtuosi e maggiormente sensibili alla sostenibilità energetica e ambientale che, con l’installazione di una pompa di calore, vedranno diminuire in modo sostanziale non solo i consumi di energia ma anche i costi di esercizio, ricavando quindi un beneficio economico. Si tratta di un’opportunità molto interessante anche per produttori e installatori.

In Italia, infatti, lo sviluppo e la diffusione dei sistemi a pompe di calore presenta impatti non solo ambientali ed energetici, ma anche industriali. Quella delle pompe di calore è un’industria italiana di eccellenza, riconosciuta anche a livello europeo, che può avere un’incidenza significativa sia dal punto di vista economico sia a livello di sistema Paese. Il fatto che la sua produzione venisse penalizzata con tariffe elettriche non adeguate stava spiazzando il nostro tessuto industriale.

Con l’introduzione della tariffa D1 ci aspettiamo un importante sviluppo del mercato delle pompe di calore per il settore residenziale. I produttori potranno sfruttare al meglio questa grande opportunità, spiegando all’utente finale i molteplici vantaggi offerti da un sistema di climatizzazione annuale a pompa di calore. Gli installatori dovranno superare certe “resistenze” nei confronti di tipologie di riscaldamento diverse da quelle applicate tradizionalmente.

Per dare un ulteriore supporto allo sviluppo del settore, il Co.Aer. ha deciso di aprire un canale di comunicazione con il consumatore finale. E’ in fase di sviluppo un nuovo sito internet in cui gli utenti potranno trovare, in un linguaggio semplice e chiaro, tutte le informazioni relative alle pompe di calore: dalle tipologie disponibili alle operazioni di manutenzione, dall’etichettatura energetica alle agevolazioni ottenibili in fase di acquisto, ai risparmi sui consumi elettrici».

Sebastiano Puglisi