Ridgid – Un alleato per il lavoro di tutti i giorni

Veduta aerea della sede belga di Ridgid.
Veduta aerea della sede belga di Ridgid.

 Da oltre novant’anni, Ridgid affianca l’installatore con una vasta gamma di attrezzature per la costruzione e la manutenzione degli impianti idraulici, dei suoi componenti, delle caldaie e delle macchine per la climatizzazione degli edifici. Tra le sue “icone”, il giratubi americano in ghisa e l’indistruttibile filettatrice Ridgid 300.

Alfredo Perini, area manager Italia di Ridgid, riferisce in merito alle novità e strategie messe in campo dall’azienda nel corso degli anni.

Come i vostri prodotti hanno contribuito all’evoluzione del settore?
“Un idraulico non più giovanissimo qualche anno fa mi ha raccontato che, negli anni Sessanta era indeciso se investire in una filettatrice Ridgid 300 oppure acquistare una Fiat 500, status symbol del momento: costavano entrambe cinquecentomila lire. Alla fine scelse la nostra filettattrice, che da allora non smise mai di utilizzare. In un periodo in cui i tubi erano prevalentemente in acciaio zincato, questo strumento entrò di prepotenza nella dotazione base di ogni installatore, che con questa macchina aveva la possibilità di ridurre fino a dieci volte i tempi di realizzazione di un impianto: una cosa importantissima, in pieno boom edilizio. Per questo, credo che la Ridgid 300 rappresenti al meglio la nostra evoluzione. Dopo 40 anni, resta la filettatrice per antonomasia ed è presente un po’ ovunque”.

Com’è possibile perseguire efficienza e comfort?
“Da produttori di strumentazione, siamo testimoni del passaggio dai tubi zincati a quelli multistrato, in rame, nonché agli scarichi in PE, che introdussero significative novità rispetto ai tempi in cui si utilizzava la ghisa. Ridgid si è adeguata a questa evoluzione, introducendo delle pressatrici compatibili con ogni tipo di tubo: i primi modelli uscirono a fine anni Novanta. Oggi queste macchine pesano meno di quattro chilogrammi e hanno un basso impatto ambientale. A differenza delle filettatrici, che per l’esecuzione della filettatura richiedono l’impiego di olio – che a sua volta andrà smaltito – in queste nuove macchine elettroidrauliche l’olio non è utilizzato per la lavorazione del tubo, ne occorre soltanto una minima quantità finalizzata al funzionamento dello strumento e resta a circuito chiuso”.

Come perseguite la sicurezza degli operatori e, di conseguenza, degli utenti finali?
“In qualità di azienda del gruppo Emerson, Ridgid è molto attenta a questo aspetto. Tutti i prodotti vengono testati prima di essere immessi sul mercato, mentre alcuni di questi – in prevalenza gli strumenti manuali – sono garantiti a vita. La pressatrice per esempio, è stata dotata di un particolare sistema che non permette l’avviamento in caso di chiusura parziale del perno di bloccaggio della ganascia. Poiché macchine del genere contengono un pistone capace di spingere fino a 32 kN, praticamente quanto una pistola, questo accorgimento annulla il rischio di infortuni che potrebbero avere conseguenze anche molto gravi per l’operatore”.

“Segreti e virtù” del lavoro quotidiano
“In questi 43 anni di presenza in Italia, il segreto è di essere riusciti a coltivare un’immagine di qualità ed eccellenza, che oggi il mercato ci riconosce. Ci siamo costruiti un’immagine presso una generazione d’installatori grazie a prodotti come la filettatrice 300 e, in senso più ampio, producendo prodotti selettivi, di elevata qualità. L’obiettivo attuale è di farci conoscere anche dalle nuove leve, mantenendo quest’impostazione. Non ci rivolgiamo a utenti che non ritengono utile investire in attrezzature, bensì a installatori che siano disposti a corrispondere un prezzo leggermente più alto per ottenere molto di più in termini di qualità, affidabilità e innovazione. Del resto, quando Ridgid lancia un prodotto, lo fa in seno a un vero e proprio “programma”, che guida l’utente alla scelta dell’utensile più adatto alle sue esigenze. Dunque, la profondità di gamma si sviluppa nel segno di una media qualitativa piuttosto alta dei prodotti”.

Una storia iniziata 125 anni fa
Da 125 anni, il gruppo Emerson opera in diversi settori in tutto il mondo con prodotti per automazione industriale, climatizzazione, riscaldamento, refrigerazione, sistemi di continuità, soluzioni per data center, e molte altre applicazioni. Nel 1966, la multinazionale statunitense rilevò la Ridgid Inc., storica azienda dell’Ohio, produttrice di attrezzature per idraulici fin dal 1923. In Italia, Ridgid è presente con una filiale dal 1972. La sede italiana attuale è a Rozzano, nel milanese. La capillarità sul territorio è assicurata dalla rete di distributori, centri di assistenza e formatori, che eseguono dimostrazioni in loco per tutti gli strumenti.

Cosa c’è di nuovo?

Videocamera d’ispezione

Kit Micro Drain completo tamburo in plastica, testa telecamera, cavo di spinta, monitor libero.

MicroDrain è una ruota portatile e leggera dotata di cavo di spinta da 10 m o 20 m, e una testa telecamera  per ispezioni di scarichi e tubazioni da 32 mm a 100 mm.  Esistono due versioni: senza sonda con un cavo da 10 m, con sonda e cavo da 20 m.

Lo strumento si alimenta attraverso il monitor al quale è connesso. È semplice da utilizzare e ha un’elevata qualità dell’immagine. Il cavo di spinta robusto e flessibile permette di superare curve multiple e sifoni a 90° di 40mm in su senza la necessità di smontaggio degli stessi. Il suo tamburo chiuso impedisce che sporco e detriti imbrattino il luogo di lavoro. Nella versione con cavo da 20 m, il microDrain è corredato di una testa telecamera da 22mm a colori con un trasmettitore da 512 HZ posizionato nella testa della telecamera ed un raggio di azione di circa 3 m di distanza. Il peso limitato a 3.9 chilogrammi permette di trasportarlo facilmente con qualsiasi automezzo; il trasporto è inoltre agevolato dai piedini antiscivolo e dalla una maniglia. Il microDrain è versatile e può essere utilizzato sia con la telecamera CA300, sia con qualsiasi monitor SeeSnake, sostituendo semplicemente il cavo di interconnessione.

Accessori
Il più diffuso è il localizzatore. Quelli Ridgid hanno antenne omnidirezionali per una rapida e semplice localizzazione che permette di seguire sul display il valore di segnale che aumenta con l’avvicinarsi alla telecamera che, a sua volta, può avere in dotazione o come optional il trasmettitore.

Perché usarlo
Spesso, il cliente chiede la prova visiva che la tubazione sia stata pulita totalmente. Le compagnie di assicurazione vogliono verificare le condizioni delle tubazioni, quando sono richieste le coperture dei costi sostenuti per gli scavi. In Germania, la normativa prevede la certificazione dell’integrità della tubazione dalle case alle aree di smaltimento: è probabile che una norma simile arrivi anche in Italia.

Cosa serve per “videoispezionare”
È preferibile un monitor ad alta risoluzione, che può essere fissato su un telaio, ancorato al tamburo del cavo di spinta o libero: molto utile l’opzione di registrazione di filmati e immagini attraverso una memoria interna, o con l’utilizzo di chiavette USB. Il tamburo in plastica pesa meno rispetto a quello in metallo, essendo chiuso limita la fuoriuscita di liquidi che avviene quando si estrae il cavo dalla tubazione. Il cavo di spinta deve essere al contempo rigido e flessibile, per raggiungere la maggiore distanza possibile e superare le curve: il più indicato è quello con anima interna in fibra di vetro La lunghezza è generalmente tra i 20 e 60 metri per diametri fino a 200mm, tra i 60 e 100 metri per diametri fino a 300 mm. La testa telecamera deve essere antiurto: le lenti di cristallo allo zaffiro sono la scelta migliore. La telecamera illumina la tubazione attraverso una serie di LED: maggiore è la luce e migliore sarà la visibilità nei grandi diametri, ma una serie elevata di LED darà alla telecamera una dimensione eccessiva per il superamento delle curve nei piccoli diametri.

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