Se il radiatore non basta… si può aggiungere un fancoil

Come installare un fancoil a soffitto derivando l’alimentazione idraulica dalla colonna montante più vicina e sfruttando il controsoffitto per i passaggi delle tubazioni.

La situazione: il committente chiede di potenziare il riscaldamento di un ufficio – equiparabile ad un open space con funzioni di segreteria – occupato generalmente da due/tre utenti e saltuariamente dal pubblico (per svolgere delle pratiche burocratiche) in orari diurni.

Il sopralluogo

Durante il sopralluogo è necessario definire il volume da riscaldare nonché la soluzione tecnica più idonea per rispondere in maniera esauriente all’esigenza del Cliente, determinando la potenza della nuova macchina da installare, la sua posizione, le dimensioni e l’ingombro. L’impianto termico a servizio dell’edificio è costituito da un generatore termico dotato di più moduli a condensazione posto sul terrazzo e da una sottocentrale termica ubicata al piano primo interrato, la distribuzione è del tipo a colonne montanti e le unità terminali corrispondono a radiatori dotati di valvole termostatiche. La regolazione delle temperatura di mandata è determinata dalla centralina del generatore termico e non esiste una regolazione a valle del collettore di distribuzione, attraverso un gruppo di pompe del tipo gemellare è garantita la circolazione del fluido termovettore all’interno del circuito.

Fattore accumunante e fondamentale per la scelta dell’impianto da integrare è la temperatura di progetto, di cui bisogna tener conto per la scelta del nuovo apparato. La regolazione della temperatura dei radiatori fa sì che durante la stagione invernale si raggiungano delle temperature di mandata prossime ai 60/65 °C, e sulla base di questa valutazione, è possibile individuare il nuovo corpo scaldante.

L’ambiente prima dei lavori

L’ufficio adibito a segreteria attualmente non è servito da radiatori, ma soltanto da un monosplit con funzioni di pompa di calore che fatica a portare in temperatura il locale creando disagi agli utenti, gli unici radiatori presenti sono collocati lungo i muri perimetrali e una possibile derivazione dalle colonne esistenti senza poter eseguire delle opere di rottura rende la lavorazione non concretizzabile.

Le diverse ipotesi operative

La prima opzione per poter riscaldare il locale equivale a potenziare i radiatori esistenti mediante l’aumento degli elementi oppure posizionando una nuova batteria che possa garantire le temperature di comfort ambientale richieste. L’impossibilità di poter disporre degli spazi necessari per posizionare il nuovo radiatore e la lavorazione particolarmente invasiva fa sì che questa possibilità venga scartata preventivamente.

La seconda ipotesi è di posare un nuovo split in parallelo a quello esistente sfruttando il soffitto libero da ostacoli ma così facendo, oltre a non risolvere il problema dell’uniformità della distribuzione dell’aria, si potrebbero causare dei disagi agli utenti generando “correnti d’aria” dovute alla velocità di uscita dallo split, oltre che aumentare l’incidenza in termini tecnici ed economici degli assorbimenti elettrici della struttura. La soluzione ottimale – per i motivi sopra descritti – è l’installazione di un fancoil a soffitto, opportunamente dimensionato in base alle caratteristiche del locale, derivando l’alimentazione idraulica dalla colonna montante più vicina e sfruttando il controsoffitto per i passaggi delle tubazioni.

L’installazione del fancoil

Per creare il minor fastidio possibile agli impiegati è opportuno valutare che le lavorazioni vengano eseguite in orari extra ordinari, evitando di operare mentre gli uffici sono occupati. Una volta determinata la potenza del fancoil e dopo aver provveduto al suo approvvigionamento definendo in fase d’ordine eventuali accessori da integrare e/o componenti aggiuntivi, occorre identificare in quali zone eseguire le rotture edili per creare le tracce in cui verranno alloggiate le nuove tubazioni idrauliche.

Il collegamento idraulico, in questo caso, è avvenuto con tubazioni multistrato e raccordi a pressare per evitare i pericoli dovuti alle saldature all’interno degli uffici e per facilità di posizionamento delle stesse.

Nei punti “alti” in prossimità del fancoil verranno poste delle valvole di sfiato aria automatiche per evitare il crearsi di sacche d’aria e, di conseguenza, malfunzionamenti. Sulle colonne di mandata e ritorno dell’impianto verranno installate delle valvole di intercettazione del tipo a sfera per facilitare la manutenzione futura del fancoil.

LE 5 FASI OPERATIVE
1. Procedere all’abbassamento del livello dell’impianto termico per poter eseguire i nuovi allacciamenti alla colonna montante.
2. Eseguire le rotture edili per identificare i nuovi passaggi delle tubazioni attraverso la realizzazione di assaggi e forometrie sulle pareti interessate ai lavori.
3. Installare e posizionare il nuovo fancoil a soffitto fissando le nuove tubazioni multistrato e collegandole al nuovo apparato.
4. Collegare elettricamente il fancoil derivando l’alimentazione dall’impianto esistente, prevedere una protezione a corredo del dispositivo e collocare il comando (termostato) ad altezza uomo per garantire una facile accessibilità.
5. Ripristinare le rotture edili eseguite, provvedere all’imbiancatura delle zone interessate dai lavori, riempire l’impianto termico per la prova idraulica, eseguire il collaudo del nuovo apparato istruendo il personale adibito alla modifica dei parametri di funzionamento del termostato e dei vari comandi.

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