«Devo costruire un serbatoio per una caldaia a pellet a caricamento automatico, che prescrizioni devo rispettare?», chiede un lettore di GT.
La norma che tratta ampiamente l’argomento, alla quale si rimanda per una lettura integrale, è la UNI10683-2022 che all’appendice H-Caldaie (UNIEN303-5) al punto H.3 Deposito per apparecchi a caricamento automatico prevede che, nel locale caldaia, il quantitativo massimo stoccabile è 1,5 m3.
Deposito per caldaia a pellet, quando è necessario un locale ad uso esclusivo
In caso di quantitativi superiori bisogna prevedere un locale dedicato ad uso esclusivo che deve avere le seguenti caratteristiche:
- Dimensioni atte a garantire le zone di rispetto per poter effettuare le operazioni di corretta manutenzione.
- Assenza di acqua e umidità al suo interno.
- Strutture portanti aventi requisiti non inferiori a R120.
- Strutture di compartimentazione, se realizzate all’interno di locali, aventi requisiti non inferiori a REI120.
- Segnaletica di sicurezza affissa all’esterno del deposito in posto ben visibile indicante le prescrizioni minime in relazione alla tipologia di biocombustibile.
- Aperture di aerazione verso l’esterno di dimensioni tali da evitare l’accumulo di gas nocivi.
- Assenza di dispositivi elettrici.
- Eventuali componenti metallici installati all’interno del deposito devono avere collegamento equipotenziale.
- Se il biocombustibile è a contatto con la porta d’ingresso, quest’ultima deve essere protetta da un dispositivo di scarico strutturale, per evitare il suo danneggiamento.
I depositi di pellet fino a 100 t devono essere progettati, realizzati e gestiti secondo quanto previsto dalla ISO20023.