Nullità delle clausole del regolamento condominiale

distacco riscaldamentoCon la sentenza n. 8553 del 2022 del 16 marzo 2022 la Corte di Cassazione è intervenuta in tema di distacco del condomino dall’impianto di riscaldamento centralizzato.

Nel caso specifico, Tizio impugnava le delibere assembleari con la quale venivano imputate allo stesso le spese di riscaldamento dal quale si era distaccato. Il condominio si difendeva in giudizio eccependo come il regolamento condominiale obbligava i condomini all’utilizzo del servizio di riscaldamento vietando l’esonero dal relativo pagamento in caso di distacco.

I primi due gradi di giudizio hanno visto soccombere il condomino. La Corte di Cassazione, con la pronuncia sopra citata, ha accolto il ricorso di Tizio ritenendo come la Corte d’Appello abbia erroneamente ritenuto valida la clausola del regolamento condominiale discostandosi dal principio precedentemente enunciato secondo cui: «rimane invece nulla, per violazione del diritto individuale del condomino sulla cosa comune, la clausola del regolamento condominiale, come la deliberazione assembleare che vi dia applicazione, che vieti in radice al condomino di rinunciare all’utilizzo dell’impianto centralizzato di riscaldamento e di distaccare le diramazioni della sua unità immobiliare dall’impianto termico comune, seppure il suo distacco non cagioni alcun notevole squilibrio di funzionamento né aggravio di spesa per gli altri partecipanti».

Difatti, la disposizione regolamentare che contenga un incondizionato divieto di distacco si pone in contrasto con la disciplina legislativa inderogabile emergente dagli artt. 1118, comma 4, c. c., 26, comma 5, I. n. 10 del 1991 e 9, comma 5, d.lgs. n. 102 del 2014 (come modificato dall’art. 5, comma 1, lettera i, punto i), diretta al perseguimento di interessi sovraordinati, quali l’uso razionale delle risorse energetiche ed il miglioramento delle condizioni di compatibilità ambientale, e sarebbe perciò nulla o “non meritevole di tutela”.

Considerato che il regolamento condominiale prevedeva una clausola che vietava il distacco dall’impianto comune, il giudice avrebbe dovuto dichiarare la nullità della stessa e l’illegittimità della delibera assembleare che aveva imposto le spese di riscaldamento anche in capo a Tizio.