Negli impianti centralizzati dotati di pompa di calore alimentata da pozzo geotermico, molto spesso in fase di progettazione e, successivamente, in fase di installazione, viene previsto uno scambiatore di calore “sacrificale”, che dovrà sempre essere verificato e manutenuto per garantire l’efficienza dell’impianto.
Scambiatore di calore “sacrificale”, come mantenerlo efficiente
Il consiglio è di equipaggiarlo di un impianto di trattamento dell’acqua, dove previsto normativamente, e dotarlo di una predisposizione per il futuro lavaggio mediante acido disincrostante liquido con viraggio di colore, nel caso in cui la resa, verificabile attraverso la lettura dei termometri (per quanto riguarda la temperatura) e dei manometri (per quanto riguarda la pressione) prima e dopo i circuiti non rientri nei valori stabiliti dal costruttore.
In questo caso occorre intervenire con una pulizia dello stesso. Se il deposito di fango o altro persiste, occorre intervenire con lo smontaggio delle piastre (dove lo scambiatore è del tipo ispezionabile), rimozione delle guarnizioni, pulizia della singola piastra e fissaggio delle nuove guarnizioni mediante sistema più opportuno (colla, clip, etc.) e serraggio mediante chiave dinamometrica per ovviare a eventuali perdite di acqua.
Altra soluzione potrebbe essere quella di predisporre delle piastre nuove pronte all’uso o, in alternativa, approvvigionare uno scambiatore di calore di pari caratteristiche, che in caso di necessità potrà essere installato in sostituzione a quello da pulire. Il malfunzionamento o la mancanza di efficienza di uno scambiatore di calore su questa tipologia di impianto causa un fermo dell’impianto mandando generalmente in allarme di “antigelo” le pompe di calore.
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