Un importante progetto per spazzacamini e fumisti

Mercato ed evoluzione tecnologica, normative e sicurezza, aspetti energetici e ambientali e, soprattutto, l’importanza della formazione professionale quale strumento per la qualificazione dell’offerta di servizi specialistici.
Sandro Bani, Direttore della Scuola FUSPA – ANFUS.
Sandro Bani, Direttore della Scuola FUSPA – ANFUS.

Sandro Bani è Direttore della Scuola FUSPA, struttura che si occupa di formazione aggiornamento tecnico per spazzacamini, fumisti e per gli operatori dell’installazione, della manutenzione e del controllo di impianti fumari, caminetti, stufe e generatori alimentati da fonti rinnovabili termiche. «Negli ultimi anni, l’evoluzione delle tecnologie per l’uso della biomassa legnosa ai fini del riscaldamento degli edifici ha portato a uno sviluppo notevole dei prodotti, non solo sotto il profilo del rendimento energetico ma anche del contenimento delle emissioni. Oggi, i temi dell’efficienza energetica e dell’inquinamento atmosferico si intrecciano con la necessità di sostituire gli apparecchi vetusti, caratterizzati da bassi rendimenti e da alti livelli di produzione di sostanze inquinanti, con prodotti più recenti che assicurano risparmio economico senza per questo compromettere la qualità dell’aria».

Qual è l’andamento del mercato nel settore?

«Il mercato si presenta molto complesso. In generale osserviamo una riduzione delle vendite degli apparecchi a legna e a cippato, a fronte di un incremento delle vendite dei prodotti a caricamento automatico. Il clima mite degli ultimi inverni ha spostato le vendite più avanti nella stagione. La domanda è articolata in quattro gruppi principali, ciascuno alla ricerca di: risparmio economico a tutti i costi; – tecnologie performanti e sistemi integrati ad alta efficienza; – il fuoco come elemento di arredo della casa; – impianti per la cottura a legna dei cibi».

Una prospettiva di filiera Qual è il contributo offerto da ANFUS e dalla Scuola FUSPA?

«Il nostro compito principale consiste nel sostenere dal punto di vista tecnico, formativo e informativo sia gli operatori spazzacamini e fumisti, sia i produttori, contribuendo alla diffusione delle buone prassi per la corretta gestione e la sostenibilità del riscaldamento a legna e pellet, sull’intero territorio nazionale. Siamo convinti che le problematiche del settore debbano essere affrontate in una prospettiva di filiera, dal bosco al comignolo. Sappiamo tutti che la legna è frutto dell’assimilazione dell’anidride carbonica presente in atmosfera da parte degli alberi. Il combustibile che se ne ricava dev’essere bruciato in modo efficiente sia per minimizzare i consumi, sia per ridurre le emissioni di sostanze come il particolato sottile e il monossido di carbonio, dannose per la salute. Al contrario, la CO2 prodotta dalla combustione non può essere considerata un inquinante: servirà a far crescere altri alberi».

In che modo si può aumentare l’efficienza e ridurre le emissioni?

«Innanzitutto con un impianto ben dimensionato, nel quale la combustione avvenga nelle migliori condizioni stechiometriche, e installato secondo la regola dell’arte. Anche l’attività di manutenzione è importantissima, in quanto serve a mantenere l’impianto nelle condizioni più prossime a quando è stato realizzato. Il contenuto di umidità della legna è un altro fattore importantissimo per ottimizzare la combustione: in questo caso entra in gioco anche il proprietario o il gestore dell’impianto, che devono approvvigionarsi con prodotti certificati, meglio se provenienti dal territorio italiano, e conservare il combustibile nelle migliori condizioni».

L’evoluzione delle normative
Quali sono i principali riferimenti normativi del settore?

«Il principale è la legge 37/08 che, includendo gli apparecchi a biomassa legnosa fra gli impianti di riscaldamento, attribuisce ai soli operatori abilitati la possibilità di operare nel settore e impone il rilascio della dichiarazione di conformità alla fine dei lavori. Da questo consegue fra l’altro la necessità di accatastamento degli impianti, di redazione del libretto d’impianto e di manutenzione obbligatoria, con la quale il manutentore è chiamato ad assumersi la responsabilità di assentire o, se necessario, negare l’usabilità dell’impianto. Sul fronte delle norme tecniche, è stata recentemente emanata la UNI 11278:2017 relativa a sistemi metallici di evacuazione dei prodotti della combustione asserviti ad apparecchi e generatori a combustibile liquido o solido. Si tratta della revisione della precedente versione del 2008, mirata ad assicurare il corretto abbinamento della canna fumaria all’apparecchio utilizzatore. La UNI 10847:2017 fa invece riferimento alla pulizia dei sistemi fumari al servizio di generatori e apparecchi alimentati con combustibili liquidi e solidi: offre importanti indicazioni sui criteri e sulle procedure necessarie per effettuare un efficace intervento di pulizia e per controllarne i risultati. Attualmente è in fase di revisione la UNI 10683 sulla verifica, installazione, controllo e manutenzione dei generatori di calore alimentati a legna o ad altri biocombustibili solidi, e sono in fase di studio altre due norme importanti per il settore. Con la UNI 10389, relativa all’analisi dei prodotti della combustione e alla misurazione in opera del tiraggio, sarà possibile rilasciare una sorta di “bollino blu” per i generatori a biomasse. Altrettanto significativa sarà la pubblicazione della UNI 10738 relativa alla biomassa legnosa, che definirà i criteri per la verifica dei requisiti minimi di sicurezza degli impianti domestici, indipendentemente dalla loro data di realizzazione. Ovviamente ANFUS è presente a questi tavoli e offre un contributo determinante alla stesura delle normative di rilievo per il proprio settore».

FORMAZIONE E INIZIATIVE PRATICHE
«ANFUS organizza e partecipa a eventi, convegni e seminari finalizzati a diffondere una corretta cultura tecnica non solo a beneficio degli operatori, ma anche degli utenti. Tramite la Scuola FUSPA, inoltre, promuove iniziative di formazione e aggiornamento professionale. Una delle più interessanti riguarda l’inizio, a febbraio 2018, di un corso professionale per operatori termoidraulici con specializzazione in fumisteria. Per ora si tratta di un corso orientato agli operatori con una certa esperienza, che sentono la necessità di approfondire la loro preparazione: oltre alle materie di base della formazione professionale, saranno presenti moduli dedicati agli argomenti specifici per gli installatori e i manutentori. Il corso ha una durata triennale: le 200 ore all’anno saranno concentrate nei mesi primaverili ed estivi, per 3 giorni al mese, in modo da non interferire con il periodo di maggiore attività degli operatori. Sarà un’occasione non solo per acquisire conoscenze generali, ma anche e soprattutto per confrontarsi con altri colleghi attivi nel settore. Abbiamo intrapreso altre due iniziative pratiche sul tema inquinamento. “CA. MI.NO.” fa riferimento a un protocollo d’intesa sottoscritto con la Provincia di Trento e con operatori privati, relativo all’effettuazione di rilievi prima e dopo la ristrutturazione dei sistemi fumari, esteso a un ampio numero di abitazioni nel comune di Novaledo in Valsugana. L’altro progetto si chiama “Pizzerie” e fa riferimento a un altro protocollo siglato con la Citta Metropolitana di Milano, alcuni comuni dell’hinterland milanese e organizzazioni di categoria, che ha l’obiettivo di definire le buone pratiche per gli interventi da realizzare nei pubblici esercizi che impiegano sistemi di cottura a biomassa legnosa. Più in generale, riteniamo che la professionalità dello spazzacamino e del fumista sia un obiettivo fondamentale per la qualificazione della categoria. Limitarsi alla sola esperienza o, peggio, al “sentito dire” non è sufficiente: è invece necessario formarsi e approfondire tutti gli argomenti rilevanti per la nostra attività».

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