Vortice. Il fattore IAQ nel mercato ITS

Stefano Guantieri, General Manager di Vortice

Il comparto idrotermosanitario attraversa una fase di profonda trasformazione che delinea scenari inediti. Stefano Guantieri, General Manager di Vortice, si sofferma sul trend attuale e futuro relativo alla qualità dell’aria interna, che sta assumendo un ruolo sempre più rilevante nelle dinamiche di filiera.

Il fattore IAQ oggi risulta sempre più rilevante per le scelte progettuali e d’acquisto, secondo una nuova consapevolezza abilitata o quantomeno “accelerata” dalla pandemia di Covid-19. «Il nostro business è radicato nei comparti dell’aspirazione, della ventilazione e quindi della VMC, che rappresentano una piccola parte rispetto all’intero comparto idrotermosanitario. Ma questi segmenti sono oggi molto più dinamici.

Mentre la fine degli incentivi statali per l’edilizia ha comportato la contrazione generalizzata nelle vendite di apparecchiature legate a bonus e ristrutturazioni, le soluzioni Vortice non hanno riscontrato un calo della domanda. In più, osserviamo una maggiore attenzione alla qualità dell’aria indoor da parte di grossisti, progettisti e installatori, utenti finali» evidenzia Stefano Guantieri, General Manager di Vortice.

Vortice ha sempre fatto un importante lavoro di formazione e informazione sulla salubrità dell’aria negli ambienti interni. Ma quali sono le componenti di questo nuovo trend?

«Oltre ai suddetti fattori, rileviamo come oggi siano gli installatori ad avere le idee più chiare sui benefici degli impianti di ventilazione e aspirazione. Nelle nuove costruzioni e negli edifici sottoposti a ristrutturazione, la salubrità dell’aria è diventata un fattore determinante.

Le nuove tecniche di isolamento degli involucri determinano condizioni di ristagno dell’aria, con conseguente rischio di formazione di condensa e di proliferazione di muffe, batteri e VOC, che possono nuocere alla salute di chi vive o lavora in questi edifici. Un impianto VMC con recuperatore di calore centralizzato garantisce il costante ricambio dell’aria, assicurando la salubrità dell’ambiente interno e consentendo di recuperare energia dall’aria scambiata con l’esterno, che contribuisce a ridurre i consumi complessivi e che, con la ventilazione tradizionale, andrebbe persa.

Riteniamo che questo trend di crescita sarà costante, in quanto gli edifici, nuovi o ristrutturati, saranno sempre più isolati».

I depuratori Depuro Plus Evo, specificamente progettati per applicazioni commerciali e industriali, abbinano al filtro assoluto Hepa H14 un modulo di fotocatalisi per la sanificazione del flusso d’aria trattato

Un altro aspetto collegato alla salute degli edifici e all’aria che si respira, è la presenza del radon.

«Già prima del mio arrivo in Vortice alla fine del 2007 c’erano in azienda, grazie a un’intuizione del fondatore Attilio Pagani, dei kit abbastanza semplici per la rilevazione di questo gas, che si potevano recuperare sul mercato e che dimostrano però l’interesse verso questo problema, in un’epoca in cui il tema era poco conosciuto e dibattuto nel nostro Paese.

Da allora a oggi, grazie alla spinta dei Paesi del Nord Europa, più avanti su questo aspetto, le normative sono diventate molto più chiare ed efficaci: negli edifici pubblici come industrie, uffici e supermercati, società specializzate effettuano controlli con sensori di precisione per verificare che la percentuale di radon nell’aria non superi i limiti di soglia. In caso affermativo, è necessario intervenire immediatamente, attraverso soluzioni per il ricambio dell’aria».

Questo gas è definito, opportunamente, il nemico silenzioso che si nasconde nelle abitazioni.

«Vero. Il radon è riconosciuto come la seconda causa di tumore al polmone. Per questo, Vortice ha aderito convintamente ad Assoradon, l’associazione che riunisce gli operatori autorizzati a effettuare i rilievi. Inoltre, nell’ottica della prevenzione, teniamo regolarmente corsi specifici gratuiti online e in presenza.

Ci rivolgiamo ai principali player (grossisti, installatori e progettisti) ma anche agli utenti finali che entrano in contatto con la nostra academy. In queste occasioni spieghiamo il problema agli operatori, a chi progetta nuove costruzioni o ristrutturazioni, per fornire loro le conoscenze necessarie per affrontarlo.

Sul versante dell’offerta, abbiamo sviluppato aspiratori specifici per operare in abitazioni e uffici dove si rilevi la presenza di questo gas e stiamo lavorando per integrare sensori domestici di radon in alcuni prodotti: questi ultimi non costituiscono una misura o un rilievo ufficiale, per cui si richiedono apparecchiature di precisione molto costose, ma possono allertare l’utente finale nel caso in cui la misurazione raggiunga un livello di guardia o si osservi un aumento della concentrazione del gas nel tempo, in modo da avere la possibilità di rivolgersi a chi è autorizzato a effettuare i rilievi».

I distributori stanno tenendo il passo di questo cambiamento culturale o ci sono dei margini di miglioramento?

«Nel vasto business della distribuzione, ventilazione e aspirazione costituiscono delle nicchie: di conseguenza, le risorse e il tempo dedicati sono proporzionali. Ma credo che ci sia spazio per migliorare, per esempio dedicando maggiore attenzione ai prodotti delle aziende più affidabili, che offrono garanzie concrete sulle prestazioni e sulla qualità delle macchine.

L’attenzione dovrebbe spostarsi dalla semplice logica del prezzo verso la qualità. Se è vero che il radon richiede un approccio specifico, l’aria che respiriamo all’interno delle nostre abitazioni non è da meno, eppure ancora oggi è trattata quasi come una commodity. In questo modo, tutti perdiamo un’opportunità. I grossisti dovrebbero certamente orientarsi verso un approccio più incentrato sulla qualità e sulle prestazioni che i produttori affidabili garantiscono».

Il vostro approccio, in tutti questi anni, è stato coerente: qualità del prodotto e del servizio, senza politiche commerciali aggressive.

«Il posizionamento di Vortice è ben noto sul mercato e, per questo, risentiamo della concorrenza di aziende più “spregiudicate” in questo senso. Ma noi riteniamo poco utili guerre di prezzo, poiché le problematiche che affrontiamo impattano sulla salute e sul benessere delle persone.

Il nostro focus principale è pertanto la creazione di una domanda sana, sensibilizzando il mercato a valle sulla problematica e offrendo soluzioni. Un esempio è quello della tecnologia Bra.Vo, ora estesa anche ai recuperatori di calore.

Il recupero calore, abbinato a un sensore come Bra.Vo S, disponibile in diverse configurazioni, permette di controllare la qualità dell’aria di casa da remoto. In caso di aumento di VOC, per esempio, la macchina reagisce autonomamente. Abbiamo sviluppato tutto questo per offrire un valore concreto, e il ruolo dell’intera filiera dovrebbe essere quello di promuovere chi sviluppa soluzioni di questo tipo».

Il misuratore di qualità dell’aria Bra.Vo può essere abbinato alle unità di ventilazione con recupero di calore Bra.Vo M e a tutte le VMC con IoT di Vortice per ottenere un sistema di ricambio dell’aria efficiente e accurato

La pandemia, come accennato, si può considerare uno spartiacque tra l’epoca in cui l’aria era poco considerata e quella attuale, improntata a una maggiore sensibilità?

«In realtà, qualche anno prima del Covid Vortice aveva condotto una serie di studi e analisi sull’abbattimento di virus e batteri tramite fotocatalisi, allo scopo di dare nuove funzionalità a diversi prodotti. Allo scoppio della pandemia, eravamo già pronti, così abbiamo sviluppato rapidamente il prototipo di un’unità che integra la fotocatalisi e un filtro assoluto Hepa H14.

La lampada UVC in essa contenuta, colpendo uno strato di biossido di titanio, innesca una reazione con l’aria rilasciando perossido di idrogeno, che incide la pellicola delle particelle del virus al con tatto impedendone la proliferazione e causandone la “morte” in tempi rapidi, sicuramente più velocemente rispetto al normale deposito sulle diverse superfici.

Il filtro assoluto, posizionato dopo la fotocatalisi, offre un’ulteriore sicurezza, intrappolando le particelle (su cui il virus è depositato) non neutralizzate dall’azione della fotocatalisi.

Un campione di questa macchina è stato testato dal laboratorio dell’Ospedale Sacco di Milano, che ne ha certificato l’efficacia. Tuttavia, le vendite non sono state molto elevate, a conferma del fatto che anche le soluzioni importanti per la salute devono scontrarsi con altre contingenze».

Forse la salute non è mai stata l’argomento trainante nel settore. Dal punto di vista commerciale, ci sono altre leve più efficaci?

«Un nostro distributore tedesco ha acquistato 750 macchine destinate all’installazione nelle scuole. Il loro valore è stato riconosciuto in un mercato in cui il tema ha un peso non paragonabile a quello italiano. Da noi, la burocrazia e la cultura del mercato ne hanno ostacolato la diffusione.

Questo rafforza la mia convinzione sul ruolo cruciale del distributore nel promuovere le soluzioni più efficaci o “intelligenti”, quelle che coniugano tecnologia, benessere e salute, in quanto questo professionista dialoga con un vasto numero di installatori e professionisti. Noi di Vortice facciamo quanto possibile, in modo intensivo, per supportare questo processo: webinar, formazione, iniziative di promozione e informazione».

Le nuove tecnologie, inclusa l’intelligenza artificiale, potranno far compiere un passo avanti a prodotti e servizi legati alla qualità dell’aria?

«Probabilmente sì, ma non sappiamo ancora come. Le capacità dell’intelligenza artificiale sono sotto gli occhi di tutti, ma non ne conosciamo ancora i limiti né l’effettivo potenziale. Sicuramente potrà aiutarci nel facilitare la divulgazione delle informazioni e nella creazione di attività di formazione dedicate. Ma quanto possa interagire direttamente con le macchine o al loro interno, è tutto da vedere.

Per ora, il sistema Bra.Vo e i suoi sensori svolgono egregiamente il loro compito, essendo stati concepiti non come prodotto ma come tecnologia da esportare sui nostri recuperatori di calore, operando in cloud tramite Wi-Fi per consentire lo scambio di dati.

Bra.Vo è inoltre aperto al sistema Copernicus, consentendo la rilevazione dei dati sulla qualità dell’aria esterna dalla centralina più vicina. Recentemente abbiamo tenuto un focus group dedicato alla sua evoluzione futura, in chiave IoT e intelligenza artificiale. Stiamo raccogliendo nuove riflessioni per prepararci ad affrontare i prossimi cinque anni, che si preannunciano sicuramente molto interessanti sotto questo profilo».

NELLA CASA DEL FUTURO LA VMC È INTEGRATA
Vortice è parte attiva del progetto europeo H2020 Infinite focalizzato sulla ristrutturazione edilizia, che prevede lo sviluppo di un sistema prefabbricato con pannelli che vengono applicati all’edificio, includendo finestre e riproponendo l’intera facciata.

La loro particolarità è che, oltre a garantire l’isolamento termico, i pannelli integrano al loro interno gli equipaggiamenti tecnici, come i sistemi di ventilazione meccanica. La macchina per la ventilazione, infatti, è già integrata di default all’interno di questo modulo prefabbricato. Questo progetto, che nasce da fondi europei, vede la collaborazione di diverse importanti aziende.

A Vortice è stato chiesto di partecipare allo sviluppo specifico delle macchine che verranno alloggiate in queste pareti prefabbricate, preparate in cantiere e poi applicate all’edificio. Le prime applicazioni sono state realizzate in Paesi del Nord Europa come Danimarca, Olanda, Germania, Svezia e Norvegia, nazioni all’avanguardia in questo campo. Questa soluzione potrebbe rappresentare una svolta per la progettazione edilizia nell’intero continente.

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