Alice Ceramica. Distinguersi ed emozionare

Linterno dello Showroom Alice Ceramica di Civita Castellana (VT)

Ricerca, “made in Italy” e sostenibilità sono i valori che identificano Alice Ceramica, una giovane azienda dal know-how consolidato, che negli ultimi anni sta crescendo molto (e non solo in termini di fatturato).

Un 2022 chiuso all’insegna del successo, con un fatturato del 20% in più rispetto al 2021, replicando la stessa percentuale di crescita dell’anno precedente. Alice Ceramica, con sede a Civita Castellana (VT), è un’azienda in forte espansione: l’unità produttiva si sviluppa su 20.000 m2 ed è previsto un ampliamento con un nuovo stabilimento di ulteriori 10.000 m2.

Dallo scorso anno, è in atto un processo di rebranding che ha portato alla nascita di un nuovo logo e una nuova immagine coordinata, dallo stile fresco e contemporaneo. Per il 2023, è inoltre previsto il completamento dell’investimento aziendale destinato al risparmio energetico, con la copertura dell’intero fabbisogno di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Per approfondire questi e molti altri aspetti, abbiamo intervistato Mauro Rossi, Amministratore Delegato, e Manuel di Giacobbe, Marketing Manager di Alice Ceramica.

Negli ultimi anni la stanza da bagno ha vissuto un’autentica rivoluzione. Quale ruolo ha avuto Alice Ceramica?

Mauro Rossi, amministratore
delegato di Alice Ceramica

Mauro Rossi (M.R.): «Alice Ceramica nasce come produttore di articoli sanitari per conto terzi. Circa 10 anni fa abbiamo iniziato un percorso di produzione incentrato sul design ricercato e originale, che ci ha portato a proporre un catalogo con una vasta gamma di prodotti, disponibili in oltre venti finiture e certificati dai più importanti enti internazionali. L’obiettivo e il valore aggiunto dell’azienda sono le novità, non solo nel campo del design vero e proprio, ma anche nel modo di produrre e di approcciarsi al mercato.

Sentendo infatti la necessità di distinguerci dai nostri competitor, abbiamo affidato al designer Massimiliano Braconi la ricerca di prodotti innovativi, sia dal punto di vista estetico sia dal punto di vista funzionale. È nata così la collezione NUR, che va oltre i limiti imposti dalla produzione grazie all’intuizione del sottosquadro. Iconica e riconoscibile, NUR rappresenta per l’azienda la collezione della svolta, l’inizio di una consapevolezza ben definita».

La collezione NUR rappresenta per Alice Ceramica un punto di svolta a livello di consapevolezza estetica e funzionale

Su quali aspetti si focalizzano le vostre attività di R&D nell’ambito dei materiali e dell’estetica? 

«Dalla materia prima al prodotto, fino alle certificazioni di qualità: è questo il circolo virtuoso che, dalla semplice argilla che ha segnato la storia del territorio di Civita Castellana arriva fino ai sanitari e ai lavabi in in ceramica di oggi, belli esteticamente e forieri di valori. Un ciclo produttivo d’eccellenza consente, a regime, di realizzare circa 1.000 pezzi al giorno: dal colaggio alla rifinitura, ogni elemento subisce circa 30 passaggi sino al pezzo finito ed è costantemente monitorato da un accurato controllo qualità.

L’attenzione all’ambiente, per noi, è un atto di gratitudine verso il territorio che ci fornisce una materia prima d’eccellenza: per questo motivo l’ambiente va tutelato e preservato grazie a un sistema produttivo a basso impatto ecologico. I prodotti sono invece dotati di tecnologie evolute, che concorrono a contenere il dispendio d’acqua ed energia necessarie per il loro utilizzo».

Una fase della produzione di Alice Ceramica

Come si caratterizza il vostro rapporto con i grossisti e i distributori ITS? 

Manuel di Giacobbe, Marketing Manager di Alice Ceramica

Manuel di Giacobbe (M.d.G.): «I corsi di formazione su prodotti e strategie di vendita, oltre a visite in azienda, rappresentano le azioni strategiche principali per rendere i clienti parte del nostro progetto. Il nostro prodotto ha bisogno di essere contestualizzato in ambienti adeguati: per questo ci avviciniamo a chi ci dà la possibilità di organizzare una promozione efficace e in linea con la nostra filosofia. Ci confrontiamo costantemente con i rivenditori attraverso gli agenti sul territorio, ascoltiamo le loro esigenze e mettiamo a disposizione strumenti e prodotti adeguati alle necessità del mercato».

L’incidenza dello showroom è aumentata in diverse aziende della distribuzione. Quali opportunità offre il cambiamento, sul piano comunicativo e di marketing? 

«Il dialogo aperto con lo showroom ci permette di far apprezzare le nostre ambientazioni, che si propongono come una sorta di manifesto identitario del brand. Tutte le esposizioni sono codificate coerentemente con il nostro linguaggio visivo e, laddove lo spazio lo consente, la creatività non passa inosservata. Posso segnalare per esempio i nostri corner personalizzati, dove trovano spazio lavabi freestanding, lavabi d’appoggio oppure lavabi completi di strutture in metallo con comodi e funzionali cassetti; specchi minimali di grande effetto ovali, tondi o rettangolari; vasi e bidet coordinati, dotati delle esclusive tecnologie aliglaze+ e aliflush+, che migliorano le funzionalità dei prodotti e concorrono a promuovere un mondo più sostenibile.

Showroom Alice Ceramica di Civita Castellana

Si tratta di un’iniziativa che nasce dal desiderio di diffondere la nostra cultura di prodotto con carattere e riconoscibilità. L’allestimento dei corner è studiato a partire dalle pareti dell’ambiente, da realizzare seguendo fedelmente i codici colore utilizzati per la comunicazione, fino alla scelta – condivisa con il cliente – della collezione da inserire, completa di ogni dettaglio estetico e promozionale.

Nel corso del 2022, Alice ha intrapreso un’importante operazione di rebranding, che ha coinvolto il logo e l’immagine coordinata. Abbiamo ritenuto, infatti, fosse necessario un filo conduttore che legasse i prodotti a un layout armonico, ottenuto da una palette cromatica che prende ispirazione dalla natura per esaltare – di volta in volta – le forme geometriche, ricavate dai dettagli delle nostre stesse ceramiche.

È stato deciso di seguire, per la comunicazione, la stessa tendenza applicata alle collezioni di sanitari, dove regna un tripudio di colori e finiture con ricercati effetti materici, opachi e lucidi: il risultato è un’immagine coordinata fresca e contemporanea, dalla forte riconoscibilità».

Come si è creato ed evoluto il dialogo con i professionisti del settore, dal progettista all’installatore? 

«Forse un tempo era sufficiente concentrarsi solo sul prodotto, oggi non più. A catturare l’attenzione di qualunque tipo di professionista (dall’architetto all’installatore, dal responsabile della sala mostra al venditore del banco idraulico) è la capacità di un brand di essere vicino alle loro esigenze in termini di materiali informativi, supporti di comunicazione e servizi, soprattutto post-vendita. Il nostro sito Internet, i cataloghi, così come la nostra app gratuita (disponibile sia su iOS che su Android), che consente di progettare e arredare il nuovo bagno grazie alla realtà aumentata in 3D, rappresentano strumenti fondamentali per semplificare il lavoro dei professionisti».

Quali sono le sfide, in termini commerciali e tecnologici, che si profilano all’orizzonte? 

M.R.: «Possiamo nominare l’innovazione dei processi produttivi, la ricerca di materiali, lo studio di nuove linee e soluzioni per l’ambente bagno – che dev’essere progettato tenendo conto della necessità di preservare l’acqua, il bene più prezioso che la natura ci offre. Non vogliamo smettere di investire nella ricerca, nel rispetto delle normative di processo e di prodotto, che tutelano la qualità dei manufatti e la conformità alle leggi di ogni singola nazione».

APPREZZATI ANCHE FUORI DALL’ITALIA
Alice Ceramica è in forte espansione anche all’estero:

Stefano Marziani, Export Manager di Alice Ceramica

«Le nostre collezioni rispondono alle esigenze dei mercati europei e internazionali, non solo per il loro stile, ma anche per le loro funzionalità – racconta Stefano Marziani, Export Manager dell’azienda – In particolare, vengono apprezzati il continuo investimento nella ricerca e sviluppo dei prodotti, la grande attenzione all’ambiente e la praticità d’installazione. Il nostro processo tecnologico ci consente di produrre secondo altissimi standard di qualità: siamo in grado di soddisfare esigenze di produzione in serie sia per quanto riguarda le grandi quantità, sia per quanto riguarda i piccoli lotti, con finiture d’eccellenza come l’ampia scelta di oltre 20 colorazioni differenti».

È corretto dire che il “made in Italy” ha rilevanza soprattutto all’estero? 

«La manifattura italiana è sinonimo di eccellenza in tutto il mondo. Il “made in Italy” non è un cliché, è uno dei brand più riconosciuti all’estero, portatore di valori che spaziano dall’estetica alla sicurezza, perché l’Italia ha un sistema di controlli severo e accurato in tutte le fasi della filiera produttiva. Il nostro Paese è dimora di eccellente artigianalità e i distretti industriali, come il nostro, sono i fiori all’occhiello di questo sistema virtuoso, fatto di aziende produttrici, indotto specializzato e maestranze esperte. L’altissimo livello qualitativo dei materiali, la ricerca costante di stile e innovazione, la cura per i dettagli e la capacità di produrre manufatti che durano nel tempo sono ciò che rappresenta il “made in Italy”».

Cosa permette di essere competitivi nei confronti della concorrenza, europea e non? 

«Tutti i valori sopracitati ci permettono di essere competitivi, ma portano con sé investimenti e costi che a volte rischiano di penalizzarci. Nel nostro settore le normative di processo e di prodotto tutelano la qualità dei manufatti e la conformità alle leggi di ogni singola nazione, ma, allo stesso tempo, non possiamo nascondere il problema dei maggiori costi dell’energia e della manodopera rispetto ad altri Paesi. La nostra azienda ha una produttività industriale d’eccellenza e un valore aggiunto, rappresentato dall’anima artigianale che ci consente di offrire rifiniture custom: siamo un’azienda votata alla qualità e non alla quantità».