Arbi Arredobagno. I princìpi per una produzione felice

Il 95% dei prodotti dell’azienda viene realizzato internamente nello stabilimento di Brugnera grazie a una catena di produzione altamente meccanizzata

Arbi Arredobagno ha fatto di passione, eccellenza produttiva ed elevata valenza estetica la propria firma, con uno stabilimento tecnologicamente avanzato che ottimizza tempi e costi di lavorazione.

Realtà solida e di successo presente sul mercato dell’arredo-bagno da oltre 35 anni, Arbi Arredobagno ha trovato il proprio marchio di fabbrica nel connubio tra produzione industriale ed esperienza artigianale: il 95% dei prodotti viene realizzato internamente nello stabilimento di Brugnera (PN), dov’è all’opera anche una divisione specializzata nella lavorazione del legno:

Federico Piva, CEO di Arbi Arredobagno

«I nostri dipendenti sono maestri falegnami con anni di esperienza alle spalle, in grado di concretizzare ogni progetto che ci viene in mente – spiega Federico Piva, CEO dell’azienda – Proprio le lavorazioni artigiane rappresentano il vero valore della nostra produzione, a partire dalla ricostruzione dei nodi del legno di rovere, con cui andiamo a sostituire i nodi marci individuati all’interno del legno con quelli sani, attentamente selezionati a seconda del colore e della venatura lignea così da ottenere un risultato armonioso alla vista.

Si tratta di una lavorazione laboriosa e certosina, che richiede sicuramente tanta pazienza, passione e motivazione, ma ci permette di offrire ai nostri clienti mobili di fattura ed estetica impeccabile ».

100% made in Friuli-Venezia Giulia

La ricostruzione dei nodi marci del legno di rovere con nuovi nodi sani è uno dei fiori all’occhiello di Arbi, che permette di minimizzare gli inestetismi dei mobili a favore di un aspetto ineccepibile

Tutto il processo produttivo aziendale è stato il più possibile internalizzato, seguendo il pensiero del fondatore Osvaldo Piva, che ci tiene a “fare tutto in casa”: «Mio padre ha sempre ritenuto importante avere una fabbrica in ordine, efficiente e ben organizzata, per cui negli anni ha investito molto nello stabilimento, in modo da raggiungere la quasi completa autonomia produttiva» racconta Federico Piva.

In questo contesto si inserisce il virtuoso progetto di ampliamento aziendale, avviato nel 2020 con l’obiettivo di migliorare i processi organizzativi e produttivi così da garantire una maggiore competitività e prosperità sul mercato. In azienda sono attualmente presenti numerose linee specializzate dedicate al taglio, alla bordatura e alla squadratura dei pannelli, con macchinari all’avanguardia che hanno permesso di automatizzare la maggior parte delle lavorazioni.

La massima attenzione è dedicata anche alla fase di verniciatura e lucidatura, con quattro “caroselli” in cui una combinazione di operazioni automatizzate e manuali garantisce elevate performance sia in termini di riduzione dei tempi di tinteggia tura sia in termini di qualità del prodotto finito. Un impianto di post-combustione esterno consente di non emettere in atmosfera solventi, in linea con una politica di attenzione alla sostenibilità e all’impatto ambientale che oggi risulta imprescindibile per chiunque lavori in ambito produttivo.

Monitorato al millimetro

Sono attive a oggi due linee di produzione dedicate al montaggio e all’assemblaggio dei prodotti (a breve entrerà in funzione la terza), che si occupano di tutta la produzione Arbi e per conto terzi. Tutto è controllato e tracciato: «Ciascun componente è identificato da un codice a barre che lo rende univoco, senza possibilità di errore. L’ultima postazione della catena di montaggio fa una sorta di appello, verificando che ogni commessa sia completa di tutti i colli».

Una volta concluso l’assemblaggio, il mobile passa alla fase di controllo qualità, durante cui viene generato un QR Code che rimanda a tre tipologie di informazione: le schede per il montaggio, le istruzioni per la pulizia del mobile e alcune foto in alta risoluzione dell’oggetto, che ne mostrano lo stato prima della spedizione. «In questo modo, il cliente ha la possibilità di verificare le condizioni del prodotto all’uscita dalla fabbrica, rendendosi conto se eventuali danni possono essere stati causati dal trasporto. Il sistema tutela sia noi sia i nostri acquirenti, contenendo il rischio di contestazioni» dichiara Piva.

Una quota rilevante del campus aziendale ospita poi lo showroom interno – dove in un’area di 500 m2 vengono esposte le ultime novità di prodotto, con ambientazioni curate a livello cromatico e ricercate nei materiali e nella personalizzazione – e lo spazio ArbiLab, dedicato alla formazione di clienti, installatori, progettisti e centri assistenza per potenziare le competenze individuali e al contempo diffondere i valori e la strategia aziendale.

DAL BAGNO… ALLA DOCCIA
Alle collezioni di arredo-bagno, Arbi affianca anche la produzione di box doccia con la linea Ibra Showers: «L’entrata in questo mondo è avvenuta gradualmente – afferma Piva – Abbiamo iniziato facendoci le ossa con la lavorazione dell’alluminio e portando in azienda la parte di produzione in metallo per i mobili bagno; parallelamente abbiamo studiato il settore shower fino ad arrivare, due anni fa, a proporre un programma completo: box e piatti doccia, pannelli di rivestimento, vasche da bagno, termoarredo e accessori».

L’ultimo arrivato in famiglia è il box doccia Vento, disponibile in un ampio ventaglio di possibilità cromatiche che soddisfano ogni esigenza estetica, funzionale e architettonica.