“L’unione fa la forza”, questa espressione, spesso inflazionata, non è mai stata così attuale come in negli ultimi anni, spiega Cesare Speroni, vice-presidente di AIMI. In particolare il settore edile è quello che ha risentito maggiormente della grave crisi economica e di conseguenza tutto l’indotto ha subito un grave contraccolpo, come ad esempio le imprese e gli artigiani impiegati a vario titolo nel settore impiantistico. In questo contesto, nella riunione tenutasi il 30 novembre a Pontedera, sei associazioni di settore hanno sancito un patto di collaborazione per fondere le sinergie e affrontare l’attuale momento di crisi, investendo sulla formazione e sulla professionalità. Nello specifico le sei associazioni sono: A.B.I. – Brescia, A.C.T.I.F. – Formia (Latina), A.F.I. GE – Genova, A.F.I. PI – Pontedera (Pisa), A.F.I.T. – Golfo del Tigullio (Genova) e A.I.M.I. – Roma. Tale unione ha portato a una realtà che vanta circa 650 imprese associate, con una media di 5 risorse ad impresa, per un totale di 3.250 addetti. Sono numeri importanti, che fanno riflettere. In questo momento così grave per l’economia, pare che ci siano delle persone, e non poche, convinte che la professionalità sia ancora alla base di qualsiasi attività. Per professionalità si intende il rispetto della normativa e della legislazione vigente, l’impiego di materiali di qualità conformi alle relative norme di prodotto, il seguire corsi di formazione o di aggiornamento ecc. Tutto ciò ha portato le Presidenze delle Associazioni sopra menzionate a creare la figura di “EVO”, che è l’abbreviazione di “EVOLUTO”, che si accorda con EVO l’idraulico evoluto o l’elettricista evoluto e chi più ne ha più ne metta, che fa della professionalità la propria arma vincente per poter affrontare la situazione attuale. Solo un’ottima manualità unita alla “quasi perfetta” conoscenza normativa e ai prodotti di qualità, possono portare a realizzare impianti sicuri, che soddisfino le esigenze del cliente e che siano economicamente vantaggiosi.