Impegnarsi per un futuro sempre più green

Paulin Ramaj è il titolare di Bassa Entalpia, una ditta individuale di Pistoia che offre ai propri clienti soluzioni incentrate sulla sostenibilità e l’efficienza energetica.

Convinto che siano le pic­cole scelte quotidiane a portare ai grandi cam­biamenti, Paulin Ramaj, titola­re di Bassa Entalpia, è impegna­to nel promuovere i sistemi in pompa di calore, efficienti e ri­spettosi dell’ambiente, in modo da garantire un futuro migliore al pianeta e ai nostri figli.

Com’è iniziata la sua carriera nel mondo ITS? 

«Sono nato nel 1965 in Albania ma vivo in Italia ormai dal 1994. Sono perito elettronico, diplo­mato in elettronica industriale nel 1984.  Mi sono ritrovato a fare l’idrau­lico per puro caso: avevo inizia­to a fare l’elettricista ma decisi di lasciare quella posizione per­ché non andavo d’accordo con il titolare. Stavo cercando un nuovo lavoro quando mi dissero che c’era un idraulico che aveva bisogno di una persona, ma io di idraulica, al tempo, non ne capi­vo nulla.

Decisi comunque di incontrare il signor Patrizio, un uomo anzia­no, che mi propose di provare ad affiancarlo perché stava cer­cando qualcuno che masticasse anche un po’ del mondo elettri­co per seguire la parte elettrica ed elettronica delle caldaie.  Non potevo rifiutare, sembrava proprio l’occasione che faceva al caso mio.  E così è stato. Ci siamo comple­tati e, nel corso degli anni pas­sati insieme, mi ha insegnato tutto quello che dovevo sapere per svolgere il mestiere».

Quando ha deciso di mettersi in proprio? 

«Era il giugno del 2002. Avevo una grande voglia di mettermi in gioco. All’inizio ho fatto tutto quello che mi capitava: sostituzione caldaie ma anche nuovi impianti di riscaldamento e di condizionamento. Essendo diplomato in elettronica industriale mi trovavo al top quando elettricità ed elettronica si integravano con l’idraulica e l’impiantistica. Nel 2007 intrapresi un percorso formativo relativo all’aria condizionata e ai sistemi VRV presso il Centro Studi Galileo di Milano, al quale seguì il corso per ottenere il Patentino Frigorista nel 2011 (rinnovato poi nel 2021)».

Bassa entalpia: perché ha scelto proprio questo nome? 

«Ho scelto di dare questo nome alla mia attività perché esprime il mio obiettivo di realizzare impianti volti al risparmio energetico in un’ottica di sempre maggiore efficienza. Nel 2018 rimasi colpito quando, per un’esperienza personale, scoprii che in Svezia usavano, già da parecchi anni, per riscaldamento e produzione di ACS, esclusivamente il teleriscaldamento e le pompe di calore. Mi posi subito la domanda: com’è possibile che in Svezia si usino le pompe di calore con un clima così rigido, mentre in Italia continuiamo a bruciare combustibili fossili con temperature quasi sempre miti, grazie alle quali le pompe di calore potrebbero raggiungere rendimenti molto superiori?

Da allora, suggerisco ai miei clienti di convertire i loro impianti con pompe di calore, cercando di spiegargli come, ad esempio, installando pompe di calore con impianti complessi e polivalenti e integrando panelli solari e fotovoltaici si possa diminuire considerevolmente la domanda energetica creando le premesse per un’indipendenza energetica. Tematica piuttosto attuale, aggiungerei».

Qual è la risposta del cliente medio alla proposta di installare una pompa di calore?

«Le novità spaventano sempre. Devo ammettere che purtroppo la diffidenza è ancora forte, e gioca un ruolo fondamentale la non-informazione: a volte, dicendo al cliente che con 1 kW di elettricità può avere 5 kW di energia termica ti guarda incredulo e fa fatica a prenderti sul serio, come se gli stessi nascondendo qualcosa…

Altro fattore importante che incide sulla diffidenza è l’investimento iniziale, sicuramente non paragonabile a quello di una semplice sostituzione della caldaia; ultimo, ma non meno importante, l’aumento dei costi dell’energia, che spaventa molto».

Che ruolo svolge la formazione nel suo lavoro? 

«Oltre ai corsi che ho seguito, ci tengo a rimanere sempre aggiornato, leggo e studio molto anche in autonomia. Per realizzare impianti in pompa di calore è necessario avere una buona conoscenza anche in campo elettrico, perché non ci si può improvvisare. Inoltre, bisogna sempre essere attenti alle leggi che cambiano, alle normative che si aggiornano… un vero secondo lavoro!».

Se dovesse dare dei consigli ai giovani tecnici? 

«Prima di tutto ci vuole una buona preparazione: davanti a una caldaia a condensazione che ha un circuito elettronico, se non hai le basi per conoscerlo e comprenderlo, è davvero difficile. Poi, proprio partendo dalla mia esperienza, posso affermare che questo è un lavoro che, se lo ami, bene, altrimenti forse è meglio non iniziare nemmeno, perché senza passione e voglia di fare e imparare non si va lontano. Ricordo ancora la mia voglia di conoscere all’inizio: bombardavo di domande tutti i giorni il titolare, volevo sapere tutto e ho sfruttato ogni occasione utile per “rubare” le competenze. Credo che questo sia davvero il miglior consiglio che possa dare agli aspiranti idraulici».