Baxi. Un secolo di innovazione

Raffaele D’Alvise, Italy Sales & Marketing Director di Baxi

Quello dei cento anni è un traguardo storico con cifre di tutto rispetto per Baxi, oggi parte del gruppo BDR Thermea, che nel 2024 ha registrato un fatturato di circa 400 milioni di euro nello stabilimento di Bassano del Grappa.

Il sito produttivo italiano di Baxi, che con i suoi 850 dipendenti si conferma il più grande d’Europa per la produzione di caldaie murali e soluzioni distribuite in oltre 50 Paesi, celebra nel 2025 il centenario dalla fondazione. Un secolo di storia che ha visto intere generazioni di lavoratori contribuire a rendere lo stabilimento un punto di riferimento cruciale per il territorio.

Sul valore del capitale umano si è soffermato Raffaele D’Alvise, Italy Sales & Marketing Director di Baxi, sottolineando il forte legame che unisce i dipendenti all’azienda. «Sono in Baxi da circa 8 mesi e ho immediatamente percepito la passione per il marchio e il profondo impegno delle persone nello sviluppo dell’azienda – ha dichiarato D’Alvise – Lo testimonia la presenza in organico di numerosi dipendenti che hanno costruito una lunga carriera qui, maturando una conoscenza approfondita del settore e sentendosi oggi parte integrante di questa realtà».

Quali fattori hanno contribuito a questi risultati, in un mercato competitivo come quello del riscaldamento e della climatizzazione?

Raffaele D’Alvise, Italy Sales & Marketing Director di Baxi

«Questo successo è il frutto di una combinazione di fattori strategici, tecnologici e organizzativi. Baxi ha investito costantemente in ricerca e sviluppo, con particolare attenzione a soluzioni efficienti e a basso impatto ambientale, in linea con le normative europee sulla decarbonizzazione, per poter offrire soluzioni performanti. Grazie al rapporto consolidato con la distribuzione, siamo riusciti a proporre con successo diverse attività di promozione e fruttuose cooperazioni in occasione di eventi organizzati dai nostri partner.

Un ulteriore fattore è la stretta collaborazione con gli installatori attraverso il programma di fidelizzazione LunaTeam, che garantisce loro numerosi vantaggi. Ai professionisti, invece, è stato offerto un ciclo di convegni sul territorio dedicati alle tematiche attuali in campo normativo e impiantistico.

A questi elementi si aggiunge la presenza capillare sul territorio che, grazie a una consolidata rete di agenzie e a un’ampia rete di centri assistenza, garantisce supporto di pre, post-vendita e manutenzione efficiente».

Lo stabilimento di Bassano del Grappa è il cuore produttivo. Quali investimenti sono stati fatti per mantenerlo all’avanguardia in termini di efficienza e capacità produttiva?

«Negli anni, lo stabilimento ha beneficiato di significativi investimenti. Nel 2018, sul tetto è stato installato un impianto fotovoltaico esteso 6.000 m2 con potenza di 1 MW, che fornisce il 100% dell’energia necessaria per produrre le caldaie ed evita l’immissione in atmosfera di oltre 400 t di CO2 annue.

Nel 2023, in risposta alla crescente domanda di soluzioni sostenibili ed efficienti, è stata avviata la produzione di pompe di calore e con il rinnovamento di tutta l’offerta di caldaie murali è stata implementata una linea dedicata, certificata Industry 4.0, flessibile e autoadattante al piano produttivo.

Lo stabilimento di Bassano del Grappa è dotato di un impianto fotovoltaico con potenza di 1 MW e della prima linea europea per la produzione di caldaie funzionanti a idrogeno puro

A tutt’oggi, il nostro è il più grande stabilimento italiano di caldaie murali, che ha raggiunto anche quota 650.000 pezzi in un anno con costi italiani: questo ha avuto ricadute benefiche sull’indotto delle aziende del territorio.

Gli investimenti in ricerca, innovazione e sviluppo, pari a circa il 3,5% annuo del fatturato, hanno ulteriormente contribuito a consolidare la posizione di Baxi nel mercato del riscaldamento e della climatizzazione, rispondendo alle sfide della transizione energetica».

Qual è la “lezione” più importante che continua a guidare le scelte strategiche di Baxi?

«L’insegnamento fondamentale è che l’innovazione dev’essere sostenibile e orientata al futuro. Per rimanere competitivi bisogna anticipare i cambiamenti normativi, ambientali e tecnologici, investendo in soluzioni che uniscano efficienza, digitalizzazione e sostenibilità. Questa filosofia si riflette in tre direzioni chiave.

In primis, la transizione ecologica è un’opportunità e non un vincolo. Baxi ha colto in anticipo il valore della sostenibilità, spingendo su tecnologie come le pompe di calore, sistemi ibridi e caldaie che potranno in futuro anche essere alimentati a idrogeno. Non si è limitata a rispettare le normative ambientali, ma le ha usate come leva per differenziarsi.

Poi la centralità della produzione, locale ma globale per visione. Lo stabilimento di Bassano del Grappa è stato continuamente innovato, dimostrando che si può restare “locali” e competitivi se si investe nella digitalizzazione e nell’efficienza industriale.

Infine, l’ascolto attivo del mercato e delle tendenze. Baxi ha imparato a cogliere i segnali deboli, come la crescente attenzione del consumatore all’efficienza energetica, agli incentivi statali e alla smart home, e a trasformarli in scelte industriali tempestive».

Quanto la rete dei centri di assistenza è strategica per la soddisfazione del cliente e per il mantenimento della leadership sul mercato?

«L’assistenza post-vendita di alta qualità consente di consolidare la fiducia dei consumatori e di rafforzare la reputazione del marchio in un settore altamente competitivo. Riteniamo, infatti, che il post-vendita sia un elemento strategico fondamentale per la soddisfazione del cliente e per il mantenimento della leadership nel mercato italiano.

Oltre a contare su un network di circa 600 centri in tutta Italia, abbiamo stretto numerose partnership con centri di assistenza divenuti nostri CAT Partner: una scelta vincente, che ci ha permesso di rispondere prontamente alle nuove necessità dei clienti».

La caldaia Luna Century è un omaggio al traguardo del centenario. Quali altre iniziative specifiche sono state pianificate per l’anniversario?

«Luna Century è un simbolo importante di questo anniversario, ma sono state messe in atto diverse altre iniziative per coinvolgere i dipendenti, il territorio e i partner commerciali. Nel corso dell’anno è stata programmata una serie di eventi speciali, quali giornate commemorative e cerimonie interne, per rafforzare il legame tra i dipendenti e la storia dell’azienda.

Come parte delle celebrazioni, Baxi ha investito in programmi di formazione avanzata, con l’obiettivo di aggiornare le competenze dei dipendenti in linea con le nuove tecnologie e sfide del mercato, unendo così la commemorazione del passato alla preparazione per il futuro.

È inoltre stato creato un logo dedicato che enfatizza gli elementi chiave del centenario (storie, persone, energie) e che caratterizza tutto il materiale di comunicazione. Infine, una pagina dedicata del sito e un nuovo video corporate sono alcune delle iniziative volte a celebrare questo anniversario».

In occasione dei 100 anni di attività dell’azienda, Baxi presenta la nuova gamma di caldaie a condensazione Luna/ Nuvola Century, composta da 8 modelli

Qual è la vostra visione sull’evoluzione dei sistemi ibridi e quale ruolo avranno, in considerazione delle prossime evoluzioni normative?

«La soluzione ibrida Factory made nasce per rispondere a tutte quelle situazioni in cui il passaggio diretto alla tecnologia full electric è impossibile o complesso per costi, impianti esistenti o vincoli di installazione. Dalla sua prima apparizione nel 2010 – Baxi ne è stata pioniera – questa si è evoluta sulla spinta del consenso del mercato, spingendo la normativa europea a definirli nella revisione dell’Ecodesign non più “sistemi” ma “hybrid units”.

Più studi di settore (studio BIP, studio DESTEC ecc.), evidenziano come gli ibridi Factory made contribuiscano efficacemente alla decarbonizzazione e alla transizione energetica, confermandosi come tecnologia non solo di transizione ma per il futuro. Sottolineiamo come gli ibridi siano ancora una delle soluzioni fiscalmente detraibili e saranno protagonisti nella revisione del Conto Termico 3.0».

Le pompe di calore non sono una novità assoluta per il mercato, ma sono tra i fattori abilitanti della transizione energetica.

«Vero. Nelle nuove costruzioni sono la norma, ma la loro efficienza dipende sensibilmente dalle condizioni climatiche esterne e pertanto richiedono competenze specifiche nella scelta e dimensionamento. Nelle sostituzioni di impianti esistenti l’introduzione di pompe di calore richiede spesso interventi significativi con payback estremamente lunghi, ulteriormente allungati dal differenziale del costo dell’energia primaria, facendo così preferire la caldaia o posticipare l’intervento.

Gli incentivi hanno causato fluttuazioni nel mercato, evidenziando la necessità di mettere in atto un supporto politico stabile e coordinato, come per l’auto elettrica. Pertanto, non prevediamo un radicale cambiamento di mix dalle tecnologie a combustibile fossile alle tecnologie full electric ma una crescita progressiva del parco installato di pompe di calore, trainata dalle nuove costruzioni e ristrutturazioni che oggi rappresentano una quota minoritaria del mercato, ma progressivamente sostituiranno le caldaie esistenti».

La predisposizione delle gamme di caldaie per una miscela metano-idrogeno è un passo concreto verso la transizione energetica. Quali sono i passi successivi da mettere in atto?

«L’idrogeno è una delle chiavi per la transizione energetica, e Baxi, con la sua strategia proattiva, è ben posizionata per giocare un ruolo centrale in quest’evoluzione. La predisposizione delle gamme di caldaie per una miscela metano-idrogeno è un passo significativo ma Baxi è già pronta anche con la soluzione della caldaia funzionante a idrogeno al 100%.

Per poterla proporre nei canali tradizionali, occorre che l’idrogeno puro sia reso disponibile attraverso la rete di distribuzione del gas; di pari passo saranno necessarie direttive che regolamentino questa tipologia di impianti».

Quali tempistiche sono realisticamente prevedibili per una diffusione su larga scala delle caldaie a idrogeno?

«A oggi l’utilizzo dell’idrogeno come fonte energetica è previsto per il settore hard-to-abate; quindi, l’attenzione si concentra su settori ad alta intensità energetica, quali appunto l’autotrasporto e l’industria pesante, nei quali il consumo di energia è importante rispetto al piccolo trasporto e al mondo residenziale.

Per il settore del riscaldamento, l’orizzonte temporale non è brevissimo ma ci auguriamo che il tema venga tenuto in primo piano per poter attivare quanto prima una programmazione industriale su vasta scala».

Come si configurano oggi le relazioni con il canale della distribuzione?

«Baxi vanta collaborazioni storiche con la maggior parte dei distributori italiani attraverso una rete consolidata di agenzie, attestandosi su una quota di mercato nazionale a doppia cifra. La strategia di canale bilancia attività di push e iniziative di pull, volte a generare domanda attraverso gli installatori specializzati e altre azioni sul territorio: le riunioni tecnico-commerciali, i Baxi Day presso i punti vendita, gli eventi con i nostri CAT Top Service e le giornate dedicate ai progettisti per la promozione di capitolati. Nell’ultimo anno abbiamo presentato le soluzioni Baxi a oltre 10.000 professionisti».

Accogliere il cambiamento con coraggio, ostinazione e innovazione. Quali sono le prossime sfide per Baxi?

«La sfida del futuro prossimo è l’evoluzione verso un mercato verde, digitale e competitivo, sviluppando sempre più un’offerta che copra sia il segmento residenziale sia quello commercial. Per affrontarla con successo, occorrerà investire in innovazione di prodotto e di processo, offrendo nuovi servizi e adattandosi costantemente alle nuove normative.

Il coraggio, l’ostinazione e l’innovazione sono gli ingredienti principali con cui Baxi affronterà queste sfide, per consolidare la propria leadership nel settore del riscaldamento e della climatizzazione e per creare sistemi integrati e rispettosi dell’ambiente».

PRIMATI TECNOLOGICI
Nei laboratori Baxi sono state progettate le prime soluzioni a incasso pensate specificamente per il mercato italiano, evolvendosi nel tempo da semplici caldaie fino ad arrivare, negli ultimi anni, a sistemi ibridi e full electric. Questo percorso testimonia la capacità dell’azienda di sviluppare soluzioni multienergia complesse e altamente integrate.

Baxi ha inoltre realizzato la prima caldaia domestica premiscelata alimentata a idrogeno puro, prodotto da fonti rinnovabili, in grado di operare senza emissioni di CO e CO2. Una tecnologia che rappresenta una valida opzione per interventi di sostituzione a impatto ambientale nullo.

Da oltre 100 anni, lo stabilimento di Bassano del Grappa rappresenta un punto di riferimento per l’industria termotecnica europea, distinguendosi per competenza, innovazione e visione strategica. Progettato per affrontare le sfide energetiche del futuro, è già predisposto per la produzione di caldaie alimentate al 100% a idrogeno, segnando un passo decisivo nel percorso verso la decarbonizzazione.

Lo stabilimento è inoltre dotato di una linea produttiva 4.0 altamente automatizzata per la realizzazione di caldaie ad alta efficienza, oltre a una linea dedicata all’assemblaggio delle unità interne per pompe di calore. Con una capacità produttiva che lo rende il più grande impianto europeo per la produzione di caldaie murali, si afferma come modello di riferimento per il settore in termini di innovazione, scalabilità e sostenibilità.

 

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