Vortice. Se il ricambio dell’aria è smart

La piattaforma Bra.Vo, recentemente arricchita da sensori ambientali, rappresenta una soluzione smart per misurare la qualità dell’aria indoor, monitorando parametri quali temperatura, umidità relativa, VOC (Composti Organici Volatili), microparticolato (PM2.5 e PM10) e CO2

La piattaforma tecnologica Bra.Vo di Vortice si arricchisce di nuove soluzioni, che consentono di tenere sotto controllo il livello di guardia degli inquinanti più diffusi nelle abitazioni.

Anticipando i bisogni di nuove installazioni e le richieste dei consumatori, Vortice è da sempre impegnata nello sviluppo di prodotti di nuova generazione che mirano alla riduzione dei consumi energetici, sempre con grande attenzione al design.

Segue questa logica anche lo sviluppo della piattaforma tecnologica Bra.Vo, arricchitasi di recente di nuovi sensori ambientali per il monitoraggio della qualità dell’aria indoor: come ci spiega Francesco Ciceri, responsabile divisione clienti direzionali di Vortice, si tratta di un ritorno a uno dei cardini attorno a cui è nata e cresciuta l’azienda: l’aria (appunto) e la sua qualità.

Il sistema Bra.Vo fa leva sul concetto di smart home applicato al monitoraggio della qualità dell’aria. Una connettività sempre più spinta è la chiave affinché simili soluzioni si affermino definitivamente nei desiderata dei consumatori?

Francesco Ciceri, responsabile divisione clienti direzionali di Vortice

«Quel che emerge dal mercato è un’evidente e sempre più nutrita folla di consumatori che apprezza la possibilità di integrare sistemi diversi in modo semplice. Bra.Vo è nato proprio come ecosistema connesso e facile, compatibile con piattaforme come Apple Home e quindi aperto a innumerevoli personalizzazioni e automazioni a discrezione dell’utente.

Se le considerazioni che abbiamo fatto in merito alla consapevolezza sulla qualità dell’aria indoor sono corrette, allora la nostra offerta che integra il monitoraggio con il ricambio intelligente – anzi smart – dell’aria offre ai consumatori una soluzione interessante per prendersi cura dell’aria di casa».

Ci saranno nuovi sviluppi della vostra offerta, dopo il lancio dei sensori ambientali Bra.Vo S?

«Bra.Vo S è un mattoncino piccolo nelle dimensioni, ma importante nel castello delle soluzioni Vortice – e mi riferisco all’intera offerta di VMC arricchita grazie all’Internet of Things. Se vogliamo, Bra.Vo S è elettronica di consumo che strizza l’occhio al consumatore un po’ più tecnologico, un po’ appassionato, ma rappresenta allo stesso tempo una sorta di punto focale (da qui anche la scelta della forma circolare), un ricentraggio di Vortice sul valore cardine attorno a cui da settant’anni ruota l’intera offerta dell’azienda: l’aria e la qualità dell’aria. E attorno a questo punto nasceranno tante nuove soluzioni per la casa e gli ambienti commerciali».

Allargando il discorso dai sistemi puntuali alla VMC centralizzata, come cambia l’approccio nei confronti di installatori e progettisti?

«Le unità di ventilazione meccanica centralizzata costituiscono un impianto distribuito, che offre una serie di vantaggi rispetto alle unità puntuali; penso in particolare all’efficienza, alla capacità di filtrazione dell’aria, al rumore – tutti aspetti in merito a cui il lavoro del progettista e la capacità dell’installatore fanno la differenza.

Un impianto ben progettato e installato con cura funzionerà bene e a lungo, garantendo i valori di targa per i quali l’unità di ventilazione è stata progettata, in particolare il consumo elettrico. Vortice da anni ha avviato un’attività di affiancamento ai progettisti per un confronto continuo su questi temi, che per noi è anche un’occasione per avere riscontri puntuali dal mercato.

Anche sulle unità di VMC centralizzata abbiamo introdotto la connettività e la tecnologia dell’Internet of Things, per consentire all’utilizzatore (ovunque esso si trovi) di intervenire sull’impianto dallo smartphone. Certo, allo stato attuale la flessibilità che i sistemi puntuali offrono nell’ambito della smart home è ancora superiore, perché consente di creare automatismi diversi e personalizzati in ogni singolo ambiente; la cosa risulta più complessa in presenza di un sistema canalizzato e centralizzato, ma la tecnologia evolve rapidamente e presto colmeremo anche questo piccolo gap».

Sulla qualità dell’aria indoor c’è sicuramente maggior consapevolezza rispetto al precedente decennio: ci sono ancora margini di crescita?

«Se ci sia davvero maggiore consapevolezza non possiamo dirlo. Quel che è certo è che di qualità dell’aria indoor oggi si parla un po’ di più rispetto a pochi anni fa. Il Covid, le disquisizioni sulla trasmissibilità per via aerea, sulle dimensioni delle molecole, sulla capacità filtrante delle mascherine e sulla distanza minima di sicurezza hanno contribuito a diffondere il tema dell’aria negli ambienti chiusi, stimolando in qualche modo ulteriori approfondimenti.

Basta pensare agli slogan per installare la VMC nelle scuole: tutto è partito dalla ricerca di sistemi per contrastare la diffusione del Covid e poi si è finiti a parlare della concentrazione di CO2 nelle aule e dei suoi effetti sui ragazzi nel breve e lungo periodo».

La diffusione della VMC nelle scuole non ha probabilmente raggiunto i tassi sperati, ma i casi in cui è stata applicata tengono la porta aperta per nuovi sviluppi?

«Il tema della ventilazione meccanica – e più in generale degli effetti di un ricambio d’aria ragionato negli ambienti chiusi come le aule scolastiche – dovrebbe essere affrontato in modo serio e strutturato, e non può essere limitato a una campagna elettorale o alla contingenza di un periodo storico (come nel caso della recente pandemia).

Abbiamo diverse evidenze sugli effetti positivi della VMC sulla concentrazione di CO2 ma anche di altri inquinanti nelle aule, l’importante è dimensionare correttamente l’aria negli ambienti. La diffusione di misuratori (anche molto semplici) per valutare l’indoor air quality permette di tracciare questi benefici nella quotidianità, non solo nelle scuole ma anche nelle abitazioni e negli uffici.

Cambiare l’aria è quanto di meglio si può fare per stare bene in luoghi chiusi; farlo filtrandola dagli inquinanti esterni e con un occhio di riguardo al risparmio energetico è una pratica che fortunatamente ha già preso piede in ambito civile e commerciale, ci auguriamo che possa diventare la normalità anche nelle scuole dei nostri ragazzi».

Quali sono le sfide, in termini commerciali e tecnologici, che si profilano all’orizzonte su questi fronti per Vortice?

«Da anni l’azienda punta molto sulla VMC con recupero di calore, arricchendo stagione dopo stagione l’offerta con prodotti sempre più in linea con le richieste dei mercati in termini di funzionalità e rispondenza alle norme sul risparmio energetico. Direi che, insieme alla qualità dell’aria indoor, il risparmio energetico è la stella polare che guida lo sviluppo delle nostre tecnologie.

Da un punto di vista commerciale, in Italia puntiamo ogni anno a rafforzare la nostra penetrazione del mercato della VMC, e anche per il 2024 l’obiettivo è senza dubbio quello di incrementare le quote di mercato: abbiamo le soluzioni, la squadra e la voglia per raggiungere questo traguardo».

Cosa significa per Vortice oggi “made in Italy”?

«Se parliamo di prodotto, per noi il “made in Italy” si traduce ancora con la voglia di progettare prodotti belli, con una certa attenzione al design. Più in generale credo che quest’espressione per Vortice voglia dire “valore”: al di là di quello che significa oggi per i mercati, per noi il valore sta nelle competenze; significa mantenere queste competenze, crearne di nuove, stare al passo con le tecnologie e l’evoluzione nei processi produttivi».

IL GRUPPO VORTICE – Vortice Group, presente con società proprie e distributori locali in oltre 90 Paesi nel mondo, è un gruppo multinazionale che opera nei settori della ventilazione residenziale, commerciale-industriale e del trattamento dell’aria. Sono circa 500 le persone che, nelle sei società del gruppo, operano in tre continenti: Europa, Asia e Sud America.

Oggi il gruppo dispone di un ricco portafoglio prodotti: dagli aspiratori, ventilatori e climatizzatori alle lampade a raggi infrarossi per il riscaldamento, dai depuratori e sanificatori agli asciugacapelli e asciugamani, dai recuperatori di calore per gli edifici ad alto rendimento e per il terziario fino alle centrali di trattamento aria in ambito industriale.

SENSORI AMBIENTALI PER LA QUALITA’ DELL’ARIA DOMESTICA
Il catalogo della smart home di Vortice si arricchisce di un dispositivo connesso per il monitoraggio della qualità dell’aria indoor, di cui misura i principali inquinanti: Bra.Vo S.

Ogni ambiente della casa, infatti, nasconde delle insidie per quanto riguarda l’aria: nella cameretta dei bambini può essere utile monitorare la quantità di anidride carbonica, nelle stanze che si affacciano su una strada è bene tenere sotto controllo i PM (Particolato Solido), mentre in taverna o in lavanderia a volte l’aria è un po’ troppo umida. Per questo Bra.Vo S è stato realizzato in quattro versioni, che si differenziano per la loro capacità di monitorare parametri ambientali diversi: temperatura, umidità relativa, nonché i principali inquinanti indoor quali VOC (Composti Organici Volatili), microparticolato (PM2.5 e PM10) e CO2.

Una delicata luce gialla sul piano d’appoggio indica se la qualità dell’aria monitorata dai sensori è nella norma, oppure se uno degli inquinanti rilevati supera la soglia di accettabilità. Contestualmente, una notifica viene inviata allo smartphone dell’utente, che può effettuare un monitoraggio in ogni momento tramite l’apposita app, scaricabile da Google Play e Apple Store. Bra.Vo S, certificato Apple HomeKit, si inserisce nell’ecosistema Apple, che permette in modo semplice e sicuro di controllare i dispositivi connessi; attraverso la rete Wi-Fi si collega al recuperatore di calore monostanza Bra. Vo M e ai recuperatori di calore centralizzati IoT delle serie Neti e Flat, di cui può modulare automaticamente il funzionamento in base alle concentrazioni degli inquinanti presenti nei locali.

Con Bra.Vo S, Vortice afferma nuovamente la passione per il design e il “made in Italy” che contraddistinguono l’azienda fin dalle sue origini: una casa smart infatti non è solo una casa domotica, ma anche una casa efficiente in cui è possibile coniugare esigenze pratiche ed estetiche.

FUNZIONALITÀ ED ESTETICA
Il design rappresenta da sempre il tratto distintivo della storia di Vortice, con un ruolo di primo piano nella produzione dell’azienda e nel suo successo: i prodotti Vortice sono oggetti destinati a entrare nelle abitazioni, negli spazi commerciali e di lavoro, ed è quindi importante che, oltre a essere tecnicamente performanti e duraturi, risultino piacevoli alla vista, ergonomici e funzionali.

La forma di Bra.Vo S, ispirata a quella del punto per richiamare la centralità dell’aria nell’offerta di Vortice, testimonia l’estrema attenzione che da sempre l’azienda dedica al design dei propri dispositivi perché, oltre a essere tecnicamente performanti e duraturi, risultino piacevoli alla vista, ergonomici e funzionali.

Sin dalle sue origini, l’azienda si è affidata a designer affermati del calibro di De Matteis, Zanuso, Sapper, Trabucco, Vecchi, ottenendo nel corso degli anni numerosi riconoscimenti quali il premio Compasso d’Oro, conseguito nel 1987 per “l’impegno posto nella qualificazione di prodotti attraverso il design”. Oggi, alcuni di questi storici pezzi sono esposti nei più importanti musei di tutto il mondo: New York, Gerusalemme, Città del Messico, Milano, Hannover.