MA E' VERO...

… che per climatizzare al meglio un ambiente è necessaria una stima accurata dei carichi termici?

LA STIMA dei carichi termici di un ambiente chiuso deve tener conto sia del calore prodotto internamente sia di quello proveniente dall’esterno.
LA STIMA dei carichi termici di un ambiente chiuso deve tener conto sia del calore prodotto internamente sia di quello proveniente dall’esterno.

Per climatizzare un ambiente in maniera ottimale è necessario scegliere le apparecchiature più idonee al contesto e ciò è legato alla stima dei carichi termici che interessano l’ambiente stesso. Tale stima deve comprendere l’apporto di calore proveniente sia dall’interno sia dall’esterno e deve essere eseguita alle “condizioni di progetto”. Queste implicano che si consideri il valore massimo della radiazione solare (cioè in assenza di nubi o foschia), il massimo valore dell’entalpia dell’aria esterna (massimo carico sensibile e latente) e i valori normali dei carichi interni. Per “carichi esterni” si intendono l’irraggiamento diretto attraverso le superfici vetrate, la radiazione e la trasmissione attraverso le pareti esterne e il tetto; altri fattori derivanti dall’escursione termica, le differenze di temperatura tra ambienti diversi, infiltrazioni d’aria, ecc. I “carichi interni”, invece, sono dovuti a persone presenti (calore corporeo), illuminazione, motori elettrici, apparecchiature di vario tipo, ecc.

In realtà è assai raro che i diversi carichi termici raggiungano il picco massimo contemporaneamente, ma variano nell’arco della giornata e ciò può comportare dunque stime diverse a seconda dell’ora. Per ottenere un risultato utile ai fine del comfort, è dunque necessario applicare ai diversi valori alcuni “coefficienti di correzione” reperibili in specifiche tabelle.

Maurizio Ariete