Energyskin è un sistema concepito per l’installazione in edifici con involucro a facciata strutturale (in alluminio e/o alluminio e vetro) che, sfruttando opportunamente la superficie esposta agli agenti atmosferici, coniuga la funzione di rivestimento esterno con alla riduzione dei consumi energetici.
Come funziona
L’idea di base è semplice: i moduli opachi di rivestimento esterno, che normalmente svolgono un mero ruolo passivo di contenimento delle dispersioni termiche, possono svolgere un’azione attiva permettendo lo scambio di calore con l’interno, senza compromettere l’estetica dell’edificio.
Allo scopo, ispirandosi ai sistemi utilizzati per la realizzazione delle celle frigorifere, i pannelli modulari che formano la cortina di rivestimento sono stati integrati con un sistema a serpentine percorse da fluido termovettore, collegati a una pompa di calore.
In pratica, i pannelli sfruttano la loro superficie esposta per recuperare il calore “perso” dall’edificio in inverno o per dissipare quello in eccesso al suo interno utilizzando, a seconda delle necessità, l’atmosfera esterna per lo scambio termico.
I protagonisti
Questa tecnologia, estremamente promettente sulla carta, è stata sviluppata dall’ing. Mario Palazzetti e dal figlio, ing. Matteo. Attualmente Energy Skin è oggetto di un’installazione sperimentale realizzata a Torino nei pressi dell’Environment Park, il parco scientifico-tecnologico per l’ambiente.
Il progetto è promosso da: Thesan SpA, società nata per promuovere soluzioni energetiche a elevato contenuto di innovazione; Polight, il Polo di Innovazione per l’Edilizia Sostenibile; Politecnico di Torino (dipartimenti DENER e DINSE); con il determinante contributo di numerose aziende italiane fra cui Savio, Fresia Alluminio, Gstramandinoli, Capetti Elettronica e AMET.
Giuseppe Oreto