Come individuare una perdita o un guasto? Testo (Settimo Milanese, MI) spiega che puntando la termocamera sulla zona interessata la diagnosi sarà precisa e immediata, senza dover ricorrere a metodi d’ispezione più o meno invasivi.
La gamma di termocamere Testo comprende 4 modelli che si sposano con le esigenze di installatori e manutentori in ambito idraulico: testo 865, 868, 871 e 872. Ciascuna con le proprie specifiche in termini di risoluzione delle immagini, sensibilità termica, campo di misura, campo visivo, ma tutte in grado di soddisfare molteplici esigenze.
Cose da sapere
Di una termocamera, occorre valutare tre aspetti di base. L’ottica, la risoluzione spaziale e il NETD (sensibilità termica). Il campo visivo della testo 871 – dato dall’ampiezza della lente – nel caso specifico 35×26 gradi, misura con precisione lo spazio che la termocamera è in grado di cogliere “a colpo d’occhio”. Per analizzare la superficie di una parete o un pavimento, e avere una visione d’insieme della mappatura del calore, i 240×180 pixel, che diventano 480×360 con la funzione Super Resolution, sono ottimali per evidenziare anche piccoli dettagli su ampie porzioni. La funzione ε-Assist imposta automaticamente l’emissività e la temperatura dell’oggetto da misurare.
Cosa “vedono”
Normalmente, la termocamera si usa per localizzare anomalie termiche e perdite nelle tubazioni, individuare guasti nei radiatori o nei circuiti. La testo 871 può interagire con la sonda termoigrometrica Smartprobes 605i. Facendo dialogare la termocamera con questa sonda, si rilevano la temperatura dell’aria e l’umidità relativa che, combinate all’immagine termografica, restituiscono i profili delle zone in cui un’eccessiva concentrazione di umidità superficiale può dar luogo al proliferare di muffe. Ancora, la possibilità di scoprire le perdite di energia e i cosiddetti ponti termici negli edifici è utile a tutte le imprese che lavorano nello stesso cantiere.
LO STRUMENTO “IN FUNZIONE”
