Tutto per la disinfestazione delle merci

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La fumigazione è un trattamento divenuto obbligatorio in molti Paesi nel mondo, che prevede l’impiego di diverse tecniche su prodotti e imballaggi (in particolare, quelli in legno) per prevenire la diffusione di parassiti, funghi e insetti nel commercio internazionale.

La fumigazione è un trattamento su prodotti e imballaggi atto a prevenire la diffusione di malattie, parassiti, funghi e insetti dannosi per l’ambiente e la salute pubblica. Nel settore dello scambio globale di merci segue procedure obbligatorie introdotte grazie a standard internazionali: la zona in cui sono posizionati le merci e i relativi imballaggi viene riempita con vapori o gas biocidi (detti fumiganti), allo scopo di eliminare germi, funghi, insetti e parassiti.

Per garantire l’efficacia del trattamento, i carichi devono essere all’interno di un container o di una camera di fumigazione, in modo da consentire al gas di circolare in tutte le superfici. La fumigazione consente di eliminare i parassiti senza danneggiare la merce, in quanto il fumigante penetra all’interno e va direttamente ad attaccare i parassiti, arrivando addirittura a eliminare le uova e le larve. Le sostanze storicamente utilizzate sono il fluoruro di solforile, la fosfina e l’acido cianidrico. Il processo è pericoloso per l’essere umano, perciò dovrebbero occuparsene solo i fornitori dotati di certificazioni ufficiali per svolgere quest’attività.

Gli obiettivi della fumigazione

I tre principali obiettivi del processo sono assicurare il controllo delle infestazioni, garantire la conservazione della qualità del prodotto e tutelare la salute delle persone che vengono in contatto con le merci. Garantire la protezione dalla degradazione consente di prevenire la formazione di muffe e altri fenomeni di decomposizione che potrebbero intaccare la merce: in questo modo si riesce a ridurre il deterioramento e prevenire danni al prodotto durante l’intera catena del trasporto dal luogo di partenza a quello di destino (inclusi ovviamente anche i periodi di stoccaggio temporaneo a magazzino).

I parassiti più comuni trattati con la fumigazione sono: insetti (come mosche, falene, coleotteri e altre specie che rovinano il legno); funghi, che infestano o danneggiano la qualità dei prodotti; batteri e virus, che possono diffondere malattie o danneggiare le merci.

Le tecniche di fumigazione

Il processo utilizza gas o vapori per annientare parassiti, insetti, funghi e altri microrganismi patogeni delle merci. Le tecniche di fumigazione a cui è possibile fare ricorso sono diverse: ognuna di loro è adatta per una specifica tipologia di merce e ha vantaggi, limiti e applicazioni particolari.

La fumigazione con gas rappresenta una delle tecniche più utilizzate per svariate tipologie di prodotti. Prevede l’introduzione di gas o vapori che vengono rilasciati in un ambiente sigillato (per esempio un container marittimo), così da trattare la merce in modo uniforme. I gas utilizzabili sono:

  • metilbromuro, che in passato è stato il più utilizzato per trattare svariati parassiti, come insetti, roditori e funghi. Seppur infallibile, il suo utilizzo ha un impatto negativo sull’ozono atmosferico, perciò è stato ridotto o vietato in diversi Paesi nel mondo, in linea con il Protocollo di Montreal sottoscritto nel 1987;
  • fosfuro di alluminio, che rilascia fosfina (un gas tossico per gli insetti ma non per la merce, se usato correttamente) a contatto con l’umidità;
  • anidride carbonica, impiegata nelle procedure più moderne come tecnica alternativa di fumigazione (soprattutto quando si vuole limitare l’uso di pesticidi chimici).

Per iniziare le operazioni di fumigazione, il carico viene introdotto all’interno di un container o in una camera di fumigazione (per evitare la fuoriuscita di sostanze), dove il gas viene rilasciato in maniera graduale così che si possa diffondere uniformemente tra la merce e gli imballaggi.

La fumigazione con vapori utilizza invece vapori generati da sostanze chimiche riscaldate, dall’azione nociva contro i parassiti. Meno invasiva rispetto al trattamento con gas compressi, viene di solito utilizzata in contesti di piccole dimensioni o per merci particolarmente delicate. Il trattamento con questa tecnica può prevedere soluzioni con pesticidi (per esempio, il bromuro di metile) oppure l’impiego di acido solforico o fosforico, i cui vapori causano la morte di insetti e parassiti.

I nuovi metodi di fumigazione

Per effetto della globalizzazione e internazionalizzazione dei mercati, la fumigazione è oggetto nell’ultimo periodo di un interesse crescente da parte delle imprese, con la ricerca e adozione di metodi sempre più sostenibili e biologici. Le nuove tecniche utilizzate sono sempre meno invasive e più sicure per l’ambiente e per la salute delle persone: un nuovo approccio che è diretta conseguenza della consapevolezza dell’impatto ambientale e dei possibili rischi per la salute umana causati dai fumiganti chimici tradizionali.

Tra i nuovi metodi di fumigazione utilizzati e/o in fase di sperimentazione, si segnalano:

  • trattamenti con utilizzo di gas naturali e prodotti fumiganti non tossici, come il biossido di carbonio e l’azoto, che non sono dannosi per l’ambiente e privano gli insetti delle proprie riserve di ossigeno, senza recare danni alla merce e all’ambiente circostante;
  • fumigazione a calore, che prevede l’esposizione della merce a temperature elevate così da neutralizzare gli insetti e/o i parassiti senza l’impiego di sostanze chimiche (né gas, né vapori). La procedura prevede un trattamento a riscaldamento controllato, in cui la merce viene esposta a temperature mol to elevate (di solito tra i 50 e i 60 °C) per un tempo variabile da 30 minuti ad alcune ore – giusto la durata sufficiente a distruggere i parassiti senza compromettere la merce e gli imballaggi. Il principale vantaggio di questa tecnica risiede nell’essere un metodo ecologico, in quanto non richiede l’impiego di sostanze chimiche: risulta quindi particolarmente indicato quando non si vogliono utilizzare pesticidi (solitamente nel caso di prodotti o imballi in legno). Purtroppo, non è efficace su tutti i tipi di parassiti, soprattutto su quelli che si trovano all’interno dei prodotti, e può danneggiare quelle tipologie di merci che non resistono alle elevate temperature.
  • fumigazione con ozono, un potente agente ossidante che può neutralizzare parassiti e microbi da merci e imballaggi. Il metodo è ottimo, poiché l’ozono si degrada velocemente e non lascia residui, ma presenta alcune controindicazioni per la salute delle persone coinvolte nel trattamento, qualora non si proteggano in maniera corretta;
  • tecnologie biologiche ed enzimatiche che impiegano enzimi naturali o microrganismi per distruggere i parassiti in maniera non chimica. Queste nuove tecniche rappresentano una rivoluzione nei processi di fumigazione: sono ancora in fase di sviluppo ma costituiscono una soluzione molto promettente per il futuro, nell’ottica di impiegare trattamenti più sostenibili per garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti, offrire vantaggi economici a lungo termine e al contempo minimizzare i rischi legati alla gestione di sostanze pericolose.

Le procedure di fumigazione

A seconda della tipologia di merce da trattare, è possibile mettere in atto diverse tipologie e tecniche di fumigazione. Tuttavia, il processo prevede normalmente tre fasi: preparazione, applicazione e ventilazione.

La prima fase consiste nella preparazione della merce e dell’ambiente dove avviene il trattamento, fondamentale per fare in modo che il fumigante agisca in maniera uniforme, penetrando in tutti gli ingombri della merce e degli imballi. La preparazione può essere organizzata in un luogo sigillato e controllato, come per esempio un container o una camera di fumigazione, così da garantire che il fumigante non fuoriesca all’esterno. La merce dev’essere disposta in modo che il flusso d’aria sia buono e il gas possa circolare liberamente all’interno di tutte le merci; inoltre i colli non devono essere troppo sovrapposti, in modo da garantire un’uniforme distribuzione del fumigante.

Gli imballaggi (per esempio casse di legno o scatole di cartone) devono avere fori (che altrimenti vengono effettuati prima del trattamento) per consentire ai gas di circolare liberamente e fare in modo che il fumigante agisca correttamente. Alcune tipologie di fumigazione necessitano inoltre di controllo di temperatura e umidità per garantire il corretto rilascio del fumigante e l’efficacia del trattamento.

La seconda fase è rappresentata dall’applicazione del fumigante. Il gas o vapore viene introdotto gradualmente nell’ambiente sigillato con l’ausilio di bombole a gas (per esempio, nel caso del fosfuro di alluminio) o tramite il riscaldamento della sostanza chimica per liberare i vapori. È particolarmente importante monitorare durante l’applicazione la concentrazione del fumigante: un basso dosaggio potrebbe non essere efficace, mentre uno troppo elevato al contrario potrebbe danneggiare la merce. La durata del trattamento normalmente varia da 12 a 72 ore a seconda della tecnica, del fumigante utilizzato, della merce e del tipo di infestazione.

Nella terza fase di fumigazione viene ventilato l’ambiente nel quale è stato svolto il trattamento, per rimuovere i gas rimasti all’interno della camera o container e rendere la merce e gli imballi destinabili per la vendita. La ventilazione dell’area può essere effettuata mediante l’uso di ventilatori industriali oppure avvenire naturalmente.

La documentazione e certificazione del trattamento di fumigazione

Per la gestione delle pratiche di fumigazione risulta di fondamentale importanza procedere alla corretta compilazione della documentazione relativa allo specifico trattamento. Normalmente si tratta di una certificazione sanitaria, con validità internazionale per molte categorie merceologiche: viene richiesta quindi la produzione di un attestato di fumigazione in cui si dichiara che il trattamento è stato condotto in modo corretto, seguendo le normative fitosanitarie e sanitarie in vigore (per esempio, per il legno devono essere rispettate le normative IPPC).

La documentazione viene richiesta dalle autorità doganali e da quelle sanitarie del Paese di destinazione della merce. Inoltre, la fumigazione deve venire registrata, indicando il fumigante utilizzato, la durata del trattamento, la quantità della merce e degli imballi soggetti al trattamento, il luogo, la data e l’operatore che ha effettuato l’operazione.

La normativa e i regolamenti di riferimento

Trattandosi di una pratica abbastanza rischiosa per l’essere umano, in cui vengono utilizzate sostanze chimiche, la fumigazione è regolamentata a livello internazionale e nazionale. Le normative hanno l’obiettivo di garantire la sicurezza degli addetti coinvolti nel processo e dei consumatori del prodotto, mirando in generale a limitare l’utilizzo di sostanze chimiche dannose.

La fumigazione è regolata a livello europeo dalla legislazione sulla protezione delle piante e dai regolamenti sull’uso dei pesticidi: il Regolamento (CE) n. 1107/2009, nello specifico, sancisce le norme di autorizzazione dei prodotti fitosanitari in Europa; definisce inoltre i criteri di approvazione dei diversi prodotti utilizzati nella fumigazione, inclusi i pesticidi per la disinfestazione. La Direttiva 2009/128/CE, invece, inquadra e regola l’utilizzo sostenibile dei pesticidi in Europa, fornendo indicazioni anche sul tipo di formazione e autorizzazioni per gli operatori che trattano i pesticidi e le relative tecniche di fumigazione.

A livello nazionale, sono in vigore leggi ad hoc e decreti che regolamentano l’utilizzo di pesticidi e prodotti chimici. In particolare, il D.Lgs. 14 agosto 2012 n.150 affronta il tema della protezione delle piante e l’utilizzo di prodotti fitosanitari, disciplinandone anche l’uso agrario e commerciale; regolamenta anche le modalità per l’autorizzazione e la registrazione dei prodotti usati nella fumigazione. Il D.M. 22 gennaio 2004 regola le modalità di utilizzo dei prodotti fitosanitari e definisce il tipo di formazione per gli operatori.

Infine, va ricordato che la fumigazione, in quanto attività definita pericolosa, dev’essere trattata da persone preparate agli eventuali rischi connessi allo specifico trattamento. Il D.Lgs. 81/2008 garantisce la sicurezza sul lavoro e impone le misure di protezione per gli operatori. A livello internazionale, il riferimento normativo è quello di diversi trattati che regolano la fumigazione, soprattutto nell’ambito delle attività di commercio. La Convenzione Internazionale per la Protezione delle Piante (IPPC) stabilisce varie linee guida per il trattamento, mentre lo standard ISPM 15 (International Standards for Phytosanitary Measures) sviluppato dalla FAO definisce le modalità con cui devono essere trattati gli imballaggi in legno nell’ambito del commercio internazionale.

La disposizione della FAO orienta i diversi Paesi e le imprese verso metodi più sicuri, come il trattamento termico, e limita l’uso di sostanze dannose. In particolare, gli imballaggi trattati secondo lo standard ISPM 15 devono essere marcati con il marchio IPPC/FAO-FITOK. Esistono infine alcune normative per la protezione ambientale che limitano l’utilizzo di alcune sostanze chimiche, al fine di prevenire la contaminazione dell’ambiente: un esempio è il Regolamento (CE) n. 1907/2006, secondo il quale tutti i prodotti devono attenersi al regolamento REACH (Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals) per il controllo, la salvaguardia della sicurezza ambientale e la gestione delle sostanze chimiche nell’Unione Europea; il regolamento riguarda inoltre la valutazione, l’autorizzazione e la registrazione delle sostanze chimiche. La Direttiva 2010/75/UE (Direttiva sulle Emissioni Industriali), infine, mira a limitare i danni e le emissioni inquinanti da parte delle aziende, prendendo in esame anche le applicazioni agricole e industriali della fumigazione.


IN QUALI PAESI LA FUMIGAZIONE È OBBLIGATORIA
I prodotti soggetti a fumigazione variano a seconda del Paese, ma in generale includono materiali e/o prodotti in legno, prodotti agricoli, alimenti, prodotti tessili e alcuni materiali da costruzione (come pietra, gesso, cemento e vetro). In particolare, la fumigazione per i prodotti e imballaggi in legno (pallet, mobili, manufatti in legno, sughero e carbone di legna) è obbligatoria in molti Paesi.

L’obbligo della fumigazione varia a seconda della nazione e delle normative sanitarie e fitosanitarie del singolo Paese, oltre agli accordi internazionali. L’Unione Europea impone l’obbligo solo per alcuni prodotti agricoli e prodotti con imballaggi in legno importati da Paesi extra- UE. Altri prodotti devono essere trattati per prevenire la diffusione di parassiti o malattie, soprattutto quelli che comprometterebbero l’agricoltura europea. Negli Stati Uniti l’United States Department of Agriculture (USDA) e l’Animal and Plant Health Inspection Service (APHIS) stabiliscono le regole per il trattamento fitosanitario dei prodotti importati.

L’Australia ha un sistema di norme molto stringenti per quanto riguarda la fumigazione, erogate dall’Australian Government Department of Agriculture, Fisheries and Forestry (DAFF). La fumigazione è d’obbligo per svariate tipologie di prodotti in arrivo da Paesi che non appartengono a zone esenti da alcuni parassiti o malattie. In Canada, la Canadian Food Inspection Agency (CFIA) decreta che la fumigazione è d’obbligo per diversi tipi di merce (come per esempio il legno) che provengono da Paesi con grossi rischi fitosanitari, in modo da poter salvaguardare l’ambiente canadese. In Giappone, gli obblighi di fumigazione vengono stabiliti dalla Japan Plant Protection Organization (NPPO), mentre in India le norme sulla fumigazione sono molto stringenti, soprattutto per quanto riguarda i prodotti alimentari e in legno. Il Department of Plant Protection, Quarantine and Storage eroga le normative che obbligano alla fumigazione, col fine di prevenire l’introduzione nel Paese di parassiti esterni. In Cina, la General Administration of Quality Supervision – Inspection and Quarantine (AQSIQ) impone che alcune merci importate siano trattate al fine di garantire che non contengano malattie o parassiti.


Sulla strada per la sostenibilità

Al giorno d’oggi la fumigazione degli imballaggi e delle merci rappresenta uno dei metodi più importanti per proteggere le piante e gli ambienti dai parassiti, soprattutto considerando la progressiva globalizzazione e internazionalizzazione dei mercati. Si tratta di un processo molto utile – per esempio quando i metodi biologici o meccanici non sono sufficienti – per trattare materiali come gli imballaggi in legno, che potrebbero nascondere al loro interno insetti o altri organismi dannosi.

Sono stati stipulati a livello internazionale e nella legislazione dei singoli Paesi regolamenti molto stringenti, che stabiliscono quando e in che modo è necessario effettuare il trattamento di fumigazione, quali sostanze si possono utilizzare e come devono essere formati gli operatori.

Inoltre, negli ultimi anni, la ricerca ha sviluppato nuovi metodi più sostenibili, come la fumigazione termica, l’impiego di ozono o di atmosfere modificate, che aprono nuove possibilità per garantire un commercio internazionale più sicuro per le persone, efficace e con una maggiore tutela dell’ambiente.

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