Fusione catastale e unico contatore

«In possesso di un appartamento, ho comprato anche quello sottostante per eseguire una fusione catastale e unire il tutto in un unico subalterno. Gli impianti di riscaldamento (2 caldaie da 24 kW) resteranno separati. Trattandosi di caldaie in 2 locali diversi, non si sommeranno e non andranno a costituire una centrale termica. Il mio dubbio riguarda il contatore, che è diventato unico, dopo il raccordo eseguito dall’idraulico. Sono in regola? Ci vuole qualche conformità o documentazione particolare? Premetto che a breve avverrà un sopralluogo per aumentare i kW di potenza del contatore da g4 a g6. Potrebbero contestarmi qualcosa sull’ intervento eseguito sui contatori?»

Le norme prevedono le seguenti potenzialità per appartamento:

  • Caldaia da 24 kW + fornelli a 4 fuochi da 5,2 kW = 29,2 kW.
  • Potenzialità totale per due appartamenti simili 29,2 x 2 = 58,4 kW.

Serve un progetto firmato da un termotecnico dato che l’idraulico è abilitato a operare sul gas per potenzialità non maggiori a 50 kW. Anche se ha effettuato un semplice raccordo tra i due contatori, come descriverà sulla sua Dichiarazione di Conformità, dovrà allegare obbligatoriamente un progetto redatto da un termotecnico.

Il contatore G6 ha una portata termica nominale di 56,7 kW e una portata termica massima di 68,0 kW.

L'angolo normativo
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