Identikit del professionista logistico

Per le risorse umane impiegate in ambito logistico, competenze e soft skills come capacità di lavorare in gruppo, problem solving, leadership ed empatia sono di fondamentale importanza: nei luoghi di lavoro le persone trascorrono la maggior parte del proprio tempo, quindi il benessere in questi ambienti dev’essere considerato una priorità.

Il mondo della logistica oggi richiede alle risorse umane di essere pronte a far fronte a una clientela sempre più esigente. È necessario quindi che le aziende del settore dispongano di personale preparato e specializzato (in alcuni casi multilingue), curioso e motivato, continuamente formato nelle diverse attività, flessibile e disposto a eventuali missioni in Italia e all’estero, con capacità di ascolto e di studiare, progettare e proporre nuove soluzioni logistico-distributive, per esempio in riferimento alle operazioni di stoccaggio a magazzino, preparazione degli ordini, definizione degli imballi, selezione e conoscenza dei fornitori di trasporto in relazione alle diverse esigenze di spedizione e al ruolo strategico ricoperto dalla logistica a livello aziendale.

Secondo una rilevazione condotta dalla piattaforma digitale CoachHub, che sostiene la trasformazione individuale, collettiva e organizzativa attraverso un approccio scientifico al coaching, il 69% dei dipendenti in ambito logistico afferma di non ricevere una formazione personale sufficiente. Al fine quindi di creare una forza lavoro produttiva, solida e resiliente, è necessario che le aziende offrano ai propri dipendenti operanti nell’ambito logistico e mettere a frutto le competenze soft.

Secondo l’agenzia per il lavoro Adecco, al giorno d’oggi lavorare in ambito logistico richiede una grande capacità di visione del quadro generale, ossia di essere a conoscenza di tutto il processo operativo dall’inizio alla fine, così da anticipare i possibili errori. Sempre secondo Adecco, solo associando esperienza e pensiero critico si possono garantire le caratteristiche di continuità richieste nella gestione delle catene logistiche di fornitura.

Adattabilità e flessibilità sono invece qualità imprescindibili per affrontare i cambiamenti e gli imprevisti tipici del settore; i professionisti della logistica devono essere anche dotati di buone qualità di decision making e stress management, in quanto il settore è caratterizzato da ritmi frenetici e pressione elevata.

Quale ruolo ha oggi la logistica in azienda

In un Paese manifatturiero come l’Italia, con eccellenze in diversi settori e una forte vocazione all’export dei prodotti, la logistica rappresenta la vera industria nell’ambito dell’industria. Per il settore, in particolare, gli eventi geopolitici ed economici che hanno caratterizzato gli ultimi anni, con i mercati in costante stato di stress, da una parte hanno aperto la porta a nuove esperienze, rivelando la capacità delle aziende di dare risposta a eventi imprevedibili, dall’altra hanno fatto emergere la carenza e la necessità di nuove figure professionali avanzate per rispondere alle nuove sfide.

La logistica si inserisce all’interno di un’economia sempre più caratterizzata da innovazione, nuove tecnologie, nuove competenze e metodi di organizzazione del lavoro, di conseguenza le risorse umane dedicate necessitano di un aggiornamento costante. I principali fattori e dinamiche del cambiamento, anche per quanto riguarda il comparto dei prodotti idrotermosanitari, sono principalmente:

  • la dilatazione spaziale tra i luoghi di approvvigionamento e distribuzione dei prodotti, con impatto rilevante sulla logistica (reshoring e/o nearshoring della produzione);
  • lo sviluppo dell’outsourcing logistico e di nuovi modelli relazionali tra azienda e operatore logistico;
  • la modifica del ruolo strategico delle infrastrutture logistiche (moderne, efficienti e sostenibili);
  • la necessità di organizzazione di catene logistiche plurimodali e intermodali;
  • la multicanalità e multi-settorialità delle vendite dei prodotti;
  • la domanda e ricerca di soluzioni logistiche e di trasporto sempre più sostenibili (Green Logistics);
  • la maggiore attenzione e ricerca di servizi post-vendita, come per esempio la gestione del reso e/o servizi logistici a elevato valore aggiunto (come, in ambito ITS, la contemporanea consegna e installazione di alcuni prodotti);
  • la digitalizzazione dei processi logistico-distributivi tra i diversi attori compresi nella supply chain management;
  • la progressiva facilitazione degli scambi a livello globale e le straordinarie opportunità offerte dal commercio elettronico in ambito B2B e B2C, che porteranno a un forte incremento dei flussi di merci grazie a nuovi potenziali fornitori/clienti e mercati maggiormente accessibili e con meno dogane.

Per gestire l’innovazione dei processi anche dal punto di vista logistico, servono nuove competenze professionali. Le aziende cercano talenti con sempre maggiore specializzazione, ma fanno fatica a trovarli: una recente indagine condotta da Excelsior – Unioncamere ha evidenziato che, per quanto riguarda l’ambito logistico, in Italia le risorse umane si piazzano al settimo posto tra le professionalità più difficili da reperire sul mercato. Per questo, le aziende dovrebbero avviare una costante attività di recruiting del personale.

Quali saranno le competenze richieste in ambito logistico

Da anni le aziende registrano forti difficoltà nel reperimento di personale operativo di magazzino, carrellisti, addetti alla gestione di magazzini e ricambi, addetti alle spedizioni e autisti dei mezzi stradali – con difficoltà crescenti al crescere delle competenze o ancora meglio delle skill richieste.

La sfida internazionale tra i diversi sistemi-Paese tende a concentrarsi non soltanto sul possesso delle materie prime, ma piuttosto sul possesso delle tecnologie e delle competenze tecniche e organizzative delle risorse umane, così da rispondere alle nuove esigenze del mercato. Questa trasformazione ha causato una vera e propria rivoluzione per quanto riguarda i trend occupazionali e ha riportato al centro delle strategie aziendali la logistica, con particolare attenzione agli investimenti in ambito di innovazione e logistica 4.0, alla digitalizzazione dei processi e smaterializzazione dei documenti, ai settori green logistics, big data e intelligenza artificiale, che necessitano di nuovo personale qualificato.

Una recente ricerca sui trend occupazionali nel settore della logistica evidenzia che i profili maggiormente richiesti nei prossimi 10 anni saranno: team leader/responsabili del magazzino, addetti alla logistica distributiva, responsabili ufficio spedizioni, responsabili della green logistics, responsabili logistica e-commerce e figure di maggiore qualità e responsabilità (per esempio, Supply Chain Manager).

Quali sono il profilo e le competenze di chi lavora in ambito logistico

L’ambito lavorativo della logistica si addice a chi è ambizioso e cerca un settore dove poter crescere professionalmente e avere opportunità di carriera, e a chi piace lavorare in un ambiente dinamico e veloce, dove l’imprevisto si presenta ogni giorno. Tra i requisiti di base, è necessaria la capacità di lavorare in team, perché senza la collaborazione tra colleghi dello stesso reparto e/o colleghi in azienda diventa complesso raggiungere un risultato di qualità.

Sono preferibili i profili che esprimono la volontà di migliorare le proprie competenze, non hanno barriere o freni al cambiamento e condividono l’introduzione e l’utilizzo di nuove tecnologie, strumenti gestionali, attrezzature e/o nuovi metodi di lavoro (basti pensare alla rivoluzione introdotta dall’automazione e dalla digitalizzazione di processi e documenti).

L’orientamento al problem solving è un’altra delle competenze fondamentali, così come l’orientamento al risultato per rispondere all’esigenza del cliente. Occorre anche la capacità di ottimizzare flussi e processi logistici, cercando di capire cosa può essere migliorato e com’è possibile farlo rendendo le singole attività più flessibili, efficaci ed efficienti. Bisogna essere in grado di organizzare i flussi logistici, seguendo un approccio sistemico (ossia orientato a valutare e comprendere tutti gli aspetti interni ed esterni all’azienda) in continuità con le altre fasi della supply chain aziendale.

Infine, per i profili di maggiore spessore, è fondamentale avere ottime capacità di pianificazione e programmazione dei flussi fisici e dei carichi di lavoro, nonché una conoscenza delle peculiarità logistiche della specifica filiera di prodotto – come avviene per esempio nel campo dei prodotti idrotermosanitari, caratterizzato da un numero elevato di codici di prodotto, che in molti casi necessitano di una approfondita conoscenza dell’articolo in questione, dei suoi utilizzi e della possibile integrazione con differenti componenti.

Quali sono le soft skills più ricercate

Tra le considerazioni emerse da una valutazione delle esperienze condotta da alcune aziende in materia di soft skills in ambito logistico, alcune potrebbero sembrare scontate, come per esempio la voglia di lavorare e imparare un nuovo mestiere, ma anche l’interesse nell’affrontare una nuova sfida e la curiosità nell’entrare in una nuova realtà aziendale con nuove mansioni. Si tratta in realtà di aspetti importanti, dal momento che la curiosità serve sicuramente a focalizzare l’attenzione delle risorse umane ed è utile per scoprire ulteriori dettagli relativi ai compiti che si possono ricoprire in un’azienda.

Non ultima in termini di importanza è anche la capacità di fare squadra con i colleghi e lavorare come parte attiva del team. Questo concetto può essere sintetizzato nello slogan “La squadra protegge sempre”, per cui bisogna trovare il modo per creare un buon clima con i colleghi di lavoro e cercare di valorizzare le parti e gli aspetti più positivi del singolo individuo. Fondamentali sono anche le capacità/abilità di leadership che devono possedere le persone a cui vengono affidate responsabilità di coordinamento e gestione di altri lavoratori: si tratta di qualità che, anche se in molti casi sono innate (per esempio, nei leader carismatici), si possono certamente migliorare con una formazione mirata.

In ambito logistico il leader ha un ruolo fondamentale nella configurazione del settore, perché velocità ed efficienza sono alla base del buon esito della preparazione e consegna di un ordine al cliente. La capacità di trasferire parte del potere decisionale ai propri collaboratori, unitamente a quella di essere in grado di motivarli creando un clima organizzativo favorevole, fanno di un leader la chiave del successo aziendale.

Alla figura del leader è connessa la soft skill della leadership, intesa come la capacità di conseguire il consenso, ottenendo la massima collaborazione per raggiungere il miglior risultato possibile. Quest’abilità focalizza l’attenzione sulla relazione con i collaboratori, rimuovendo ogni tipo di coercizione e favorendo l’empowerment (ossia la conquista della consapevolezza di sé e del controllo sulle proprie scelte, decisioni e azioni).

Per acquisire la leadership, serve una spiccata carica motivazionale, con una marcata volontà d’imparare e la curiosità per tutto ciò che è nuovo. Bisogna sviluppare capacità decisionali e proporsi per la soluzione dei problemi così da evolvere le proprie abilità di problem solving, andando a coinvolgere attivamente tutto il gruppo di lavoro interessato dal processo logistico e dando importanza a ogni singolo membro. Da ultimo, per essere riconosciuto come tale da tutto il gruppo di lavoro, il leader deve possedere assoluta correttezza e onestà intellettuale.

In definitiva, un buon leader associa diversi elementi: utilizza in maniera ottimale le proprie attitudini personali, riconoscendo la dipendenza dalla sua influenza in alcune situazioni, possiede caratteristiche ben precise (come per esempio un’ottima capacità di gestione dello stress), è una persona attiva e vitale, capace di gestire i cambiamenti ed essere emotivamente maturo. Il buon leader è una persona che in maniera asettica cerca e stimola posizioni e pareri diversi dal proprio, è in grado di fare da tramite tra i vari livelli gerarchici presenti all’interno di un’azienda e riconosce le capacità di ogni singola persona, mettendola nelle giuste condizioni per esprimere le proprie potenzialità.

Tra i compiti del leader, si possono indicare: mettere a disposizione del team una buona pianificazione del lavoro, condividere la vision e la mission dell’azienda, motivando il gruppo e orientando tutto il lavoro verso quest’obiettivo. Il leader dev’essere in grado di gestire i rapporti tra le risorse umane e supportarle nel raggiungimento del loro potenziale, in modo che tutti possano trarne vantaggio. Gestisce anche i flussi comunicativi e informativi, dando chiarimenti senza intaccare i vari livelli gerarchici.

Problem solving e capacità di reggere lo stress

Tra le soft skills fondamentali per le risorse umane impiegate in ambito logistico, si può fare riferimento anche alla capacità di reggere lo stress e mantenere nervi saldi e razionalità nei momenti critici. In queste situazioni, di norma le persone utilizzano una soft skill specifica, ossia la capacità di problem solving, che consiste nel trovare la miglior risposta possibile a una determinata situazione critica (o problema) mai affrontata in precedenza.

Tra i vari strumenti da mettere a servizio di questa soft skill c’è anche il cosiddetto Design Thinking. Si tratta di un modello che si basa sulla capacità di risolvere problemi complessi utilizzando una visione e una gestione creativa. Questo metodo si rivela particolarmente utile nel caso si debba affrontare una sfida, o risolvere un problema, senza disporre di sufficienti informazioni, oppure quando si è desiderosi di conoscere le reali esigenze che stanno a monte del problema.

Al fine di incoraggiare la collaborazione e la partecipazione attiva tra i membri di uno specifico gruppo di lavoro, durante la valutazione del processo è fondamentale sospendere qualsiasi forma di giudizio, in modo da ridurre al minimo la paura di fallire e/o di essere giudicati. Le idee spontanee, di conseguenza, sono le benvenute, in quanto aprono e delineano un percorso più creativo per giungere alla tanto ricercata e ambita soluzione.

Nel Design Thinking, sbagliare non è mai considerato un fallimento: viene piuttosto ritenuto essenziale (quando non addirittura incoraggiato) tornare sui propri passi e rimettersi in gioco in ogni fase del progetto, anche fosse quella finale. Ne consegue l’importanza di accettare con serenità il concetto di miglioramento continuo, favorendo l’apertura verso soluzioni innovative e nuove modalità di organizzazione del lavoro all’interno di un’azienda.

L’importanza dell’empatia

In logistica, l’empatia risulta fondamentale per comprendere al meglio le esigenze del committente. Solo mettendosi nei panni della clientela, infatti, le risorse umane dell’azienda possono comprenderne al meglio le esigenze e quindi soddisfarle. Da questo punto di vista, quindi, per trovare nuove ed efficaci soluzioni logistiche e di servizio, bisogna imparare a prendere le distanze dalle proprie convinzioni e rigidi schemi personali.

L’empatia favorisce inoltre la cooperazione in un gruppo di lavoro, crea un clima di fiducia e riduce al minimo le tensioni, che potrebbero interferire negativamente sul risultato. Se oltre alla collaborazione si favorisce un’ambiente giocoso, all’interno del team di lavoro si scatena l’energia creativa, a garanzia di ottimi risultati nel miglioramento del servizio logistico.

La motivazione del personale

Un altro tema di fondamentale importanza nella gestione del personale e delle mansioni in ambito logistico è quello che riguarda la motivazione del personale (conosciuto anche come engagement). Il coinvolgimento passa anche attraverso la capacità di far capire alle persone ciò che andranno a fare all’interno dell’azienda e i colleghi con cui dovranno relazionarsi.

Ovviamente la motivazione del personale è condizionata anche dal clima lavorativo in azienda: da questo punto di vista è fondamentale il ruolo e il lavoro del responsabile delle risorse umane. Una buona prassi è quella di organizzare riunioni periodiche in azienda, per fare un bilancio su quanto accaduto nel corso delle precedenti settimane. Si tratta di un modus operandi che motiva il dipendente a dare di più, mettendolo nelle condizioni di ricevere una valutazione sul suo operato.

A influire sulla motivazione del personale contribuiscono inoltre le condizioni delle strutture e dei servizi presenti in azienda (per esempio i bagni e gli spogliatoi), la pulizia degli spazi comuni, l’ordine all’interno degli uffici e del magazzino e le condizioni strutturali degli edifici. Di rilievo sono anche i servizi che l’azienda può mettere a disposizione dei dipendenti, per esempio la mensa e/o altri benefit.

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