Il mercato della climatizzazione, tra sfide e opportunità

Mercato della climatizzazione
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I risultati dell’indagine statistica 2023 di Assoclima relativa al mercato delle componenti per impianti di climatizzazione mostrano come la crescita nel settore terziario commerciale compensi le difficoltà nel residenziale.

L’indagine annuale di Assoclima, condotta dall’Ufficio Statistica ANIMA, prende in considerazione i dati di produzione, importazione, esportazione e fatturato Italia di climatizzatori d’ambiente, sistemi monosplit, multisplit e VRF, condizionatori packaged e roof top, pompe di calore, gruppi frigoriferi con condensazione ad aria e ad acqua, unità di trattamento aria, sistemi di ventilazione meccanica controllata, unità terminali, apparecchi ibridi* e per la produzione di acqua calda sanitaria.

L’edizione 2023, alla quale hanno partecipato 47 aziende, evidenzia un valore del mercato Italia di oltre 2,7 miliardi di Euro, in calo del 11,6% rispetto all’anno precedente, e un incremento della produzione nazionale, che supera il valore di 1,12 miliardi di Euro (+16,7% rispetto al 2022).

Il mercato della climatizzazione nel dettaglio

Il comparto dell’espansione diretta mostra a fine 2023 una variazione percentuale negativa, sia a volume che a valore, per climatizzatori monosplit (-8% e -3%) e un lieve scostamento dal pareggio per i multisplit (-2% a volume e +1% a valore), mentre per i sistemi miniVRF e VRF si rileva una crescita del 2% a volume e del 12% a valore.
Sono a due cifre gli incrementi in termini di fatturato Italia per i condizionatori roof top, che rispetto all’anno precedente guadagnano il 24% a volume e il 35% a valore, e per i condizionatori close control (+61% a volume e +94% a valore), sostenuti dall’importante domanda generata dai data centre.

Per il comparto idronico è la potenza a fare da spartiacque. Si arresta la scalata delle pompe di calore elettriche aria-acqua con potenza fino a 17 kW (-40% a volume e -31% a valore), mentre prosegue quella delle apparecchiature di potenza superiore: dalle rilevazioni di Assoclima emergono incrementi percentuali del 44% a volume e del 52% a valore nella fascia da 18 a 50 kW, e del 44% a volume e del 51% a valore per le potenze superiori a 50 kW.

In sofferenza anche gli apparecchi ibridi, costituiti da una pompa di calore elettrica e una caldaia a gas a condensazione, che registrano una brusca frenata con una diminuzione, rispetto al 2022, del 75% a volume e del 72% a valore.

Risultano in crescita sia a volume che a valore i gruppi frigoriferi condensati ad acqua e le pompe di calore acqua-acqua, per i quali Assoclima rileva +9% a volume e +25% a valore per le potenze inferiori a 50 kW, e +25% a volume e +17% a valore per le potenze più elevate.

I numeri delle apparecchiature idroniche si riflettono sul settore delle unità terminali (ventilconvettori standard con e senza mantello, cassette e hi-wall), che chiudono il 2023 leggermente in negativo: -7% a volume e -0,3% a valore.
Infine, l’indagine Assoclima registra percentuali positive per le unità di trattamento aria (+10% a volume e +11% a valore) e la ventilazione meccanica residenziale, che riporta una crescita del 27% a volume, determinata soprattutto dalle unità non canalizzabili, e del +1% a valore.

«Il 2023 è stato un anno record per la produzione nazionale, cresciuta di oltre il 16% rispetto al 2022. La maggior parte dei settori mostra incrementi a doppia cifra (tra il 18 e il 34%) o addirittura un raddoppio del risultato, come nel caso dei condizionatori di precisione. Prosegue la crescita della quota export sul totale della produzione nazionale, indicatore di una consolidata capacità dell’industria nazionale di competere sui mercati europei e internazionali, salita al 55%.

Un commento specifico merita il comparto delle pompe di calore elettriche aria-acqua: la forte frenata delle macchine di potenza inferiore a 17 kW nel segmento residenziale, che ha registrato un calo della produzione del 26% a fronte di una domanda del mercato interno in fortissima riduzione, ha visto l’industria reagire con rapidità, andando a cogliere le grandi opportunità offerte dal segmento di potenza superiore a 50 kW». – precisa Marco Dall’Ombra, Capo Gruppo Pompe di calore di Assoclima.

La presentazione della rilevazione Assoclima arriva a poche ore di distanza dall’approvazione da parte del Parlamento europeo della direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici (EPBD), una direttiva che segna un ulteriore passo verso il processo di decarbonizzazione degli usi finali con l’obiettivo di eliminare i combustibili fossili nel riscaldamento e nel raffreddamento degli edifici entro il 2040.