Mercato ITS: gli ultimi dati in vista di MCE 2026

In occasione della conferenza stampa di MCE – Mostra Convegno Expocomfort 2026, Anima Confindustria ha presentato un’analisi approfondita dei dati del settore della meccanica per l’edilizia, un comparto che evidenzia una tendenza preoccupante dal 2023. L’analisi, frutto di un’accurata raccolta di informazioni e statistiche, mette in luce le sfide che le imprese italiane stanno affrontando in un contesto economico sempre più complesso e competitivo. Secondo le previsioni dell’Ufficio Studi di Anima Confindustria, il 2025 chiuderà con un fatturato complessivo di 16,43 miliardi di euro. L’analisi comprende i seguenti settori: apparecchi e componenti per impianti termici, apparecchiature e impianti aeraulici, acque primarie civili e industriali, valvolame e rubinetteria sanitaria, pompe idrauliche.

Scenario altalenante

Scendendo nel particolare, gli apparecchi e componenti per impianti termici dovrebbero chiudere il 2025 con una produzione pari a 3,7 miliardi, in lieve flessione rispetto al 2024 (-1,9%), di cui l’export rappresenta 1,8 miliardi, con una contrazione del 2,7%. Prevista per le apparecchiature e gli impianti aeraulici una produzione di quasi 3,9 miliardi (-3,8% sul 2024), con esportazioni pari a 1,7 miliardi. In leggero calo anche l’area acqua: gli impianti per acque primarie civili segnano una produzione di 350 milioni (-2,8%) e un export di 133 milioni (-1,5%), mentre gli impianti per acque primarie industriali totalizzano 485 milioni di produzione (-1%) e 242 milioni di export (-1,2%). Si conferma invece come comparto trainante quello delle valvole e della rubinetteria, nonostante un calo che porta il settore a 9,33 miliardi previsti nel 2025 (-2,3% sul 2024) di cui 6,05 miliardi rivolti all’export. Un quadro articolato, in cui la domanda mostra segnali altalenanti, sia nel mercato interno sia per quanto riguarda l’export.

Impianti strategici

Su questo punto interviene il presidente di Anima Confindustria, Pietro Almici: «Il comparto dell’impiantistica e dell’edilizia rappresenta un pilastro della manifattura italiana, capace di coniugare tradizione produttiva e innovazione tecnologica. In questo scenario, la meccanica del comfort continua a dimostrare resilienza e capacità di adattamento. Nonostante la fase di assestamento post-incentivi, l’edilizia italiana resta un asse strategico per la transizione energetica. Il 2025 si apre infatti con una crescente attenzione all’efficienza, all’automazione dei sistemi e alla sostenibilità dei sistemi impiantistici. Come dimostreranno durante MCE 2026, le imprese federate ad Anima hanno investito in nuove soluzioni di integrazione tra impianti, monitoraggio energetico e controllo intelligente. In questo momento storico, è necessario sostenere la competitività delle nostre imprese attraverso politiche industriali stabili, accesso agevolato all’energia e riduzione del carico burocratico. L’Italia dispone di know-how e tecnologie che possono contribuire in modo decisivo agli obiettivi europei di decarbonizzazione ed efficienza energetica».

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