La 13a Mostra Internazionale di Architettura organizzata dalla Biennale di Venezia, allestita fino allo scorso novembre presso i Giardini della Biennale e all’Arsenale, ha portato con sé una significativa esperienza anche sotto il punto di vista impiantistico. Infatti, la mostra sulle stagioni del Made in Italy è stata la buona occasione per realizzare un piccolo prototipo di un nuovo modo di abitare, con un “comfort sostenibile” ad energia quasi zero. La progettazione dell’impianto si è subito rivelata una sfida. Si trattava infatti di volumi enormi e mai realmente restaurati, dunque con carichi termici molto elevati, legati innanzitutto alle caratteristiche dell’involucro su cui non si poteva intervenire. Il tutto mixato ai vincoli temporali correlati alla durata della manifestazione. Come primo step è stato fondamentale interrogarsi sulle risorse a disposizione, ovvero l’acqua e il sole.
La soluzione
Proprio dalle risorse a disposizione è partita l’idea di realizzare un impianto di climatizzazione con un gruppo frigorifero, anche pompa di calore, in quanto invertibile sul lato idraulico, condensato con acqua di laguna, alimentato con una pergola fotovoltaica.
“La scelta dell’impianto da installare è stata il risultato di una serie di valutazioni di natura tecnica ed energetica – fanno sapere Maria Luisa Palumbo, coordinatrice del gruppo di progettazione della parte impiantistica e Franco Cipriani, progettista dell’impianto, che proseguono – dal punto di vista dell’energia era simbolicamente importante, anche se non necessario, che il bilancio energetico fosse nullo. In questo senso era prevista una pergola fotovoltaica, che poi purtroppo non si è potuta realizzare, che doveva soddisfare l’intero fabbisogno energetico dell’impianto e il cui dimensionamento ha guidato quello della macchina. Macchina che, in ogni caso, con o senza fotovoltaico, doveva essere il più efficiente possibile”.
Il sistema installato
La scelta è caduta su un sistema di climatizzazione realizzato attraverso una pompa di calore, installata nel Giardino delle Vergini, resa particolarmente efficiente dall’utilizzo dell’acqua di laguna caratterizzata da una temperatura di circa 24 gradi, quindi di molto inferiore alla temperatura esterna. L’acqua circola in una serpentina e scambia calore per conduzione con il liquido del gruppo frigorifero, raffreddandolo con un bassissimo costo energetico.
Un canale sospeso alle capriate ad una altezza di 7 metri, collegato alle macchine esterne, distribuisce l’aria nel padiglione principale, con tutto il vantaggio di una maggiore fruibilità ad una temperatura controllata tanto in estate che in inverno.
“Si voleva ottenere il massimo possibile considerando anche i vincoli di cui si è detto in precedenza, ciò – comunicano Maria Luisa Palumbo e Franco Cipriani – ha portato a progettare un impianto estremamente semplice e performante, in grado di mitigare sensibilmente il microclima interno del capannone trattato, come è stato confermato da tutte le persone che lo hanno visitato”.
Un impianto… a termine!
In linea di principio per un tecnico non ci sono differenze nell’installazione di un impianto che sarà poi smantellato confronto ad uno pensato per essere duraturo. “Le maggiori differenze, però stanno nella concezione e nella progettazione, in quanto l’impianto a carattere temporaneo deve rispondere a criteri di semplicità e rapidità sia di realizzazione, sia, ad evento concluso, di smontaggio. La nostra speranza come progettisti – concludono i due responsabili – è che comunque qualcosa di questa esperienza rimanga: climatizzare i padiglioni significa renderli utilizzabili per tutte le stagioni dell’anno, ma occorre farlo attraverso la massima efficienza possibile, utilizzando le risorse locali”.
Arte e comfort
L’esperienza di Daikin, sponsor tecnico della mostra, che in questa realizzazione ha fornito gratuitamente il macchinario, è ormai radicata nel mondo dei luoghi dell’arte. L’impegno dell’azienda in questo settore è iniziato nel maggio 2005 con la sponsorizzazione tecnica della mostra “Canaletto–Il trionfo della veduta”, allestita a Roma presso Palazzo Giustiniani. “I progetti più recenti che ci hanno visto coinvolti – spiega Marco Dall’Ombra, direttore marketing di Daikin Italy – sono stati la realizzazione dell’impianto di climatizzazione per le sale espositive della mostra Raffaello e Urbino, al Palazzo Ducale di Urbino nel 2009, e la fornitura di sistemi per la climatizzazione del Museo del Novecento di Milano, inaugurato a fine 2010. Consapevoli del valore della cultura, crediamo fortemente in questo tipo di attività con le quali cerchiamo di integrare le risorse pubbliche destinate a questo settore”.
Lara Morandotti