Installatori ai tempi del Coronavirus, i dati dell’indagine di CNA Varese

Gualtiero Fiorina, CNA Impianti Lombardia

Si respira aria pesante… e non solo a causa dei virus: gli impiantisti soffrono la crisi sotto numerosi profili, soprattutto di cassa.

Questo l’esito primario dell’indagine di CNA Varese sui propri iscritti operanti nel nostro settore, un campione contenuto, ma decisamente significativo (hanno risposto al sondaggio più di duecento soggetti) perché evidenzia le difficoltà che le aziende stanno vivendo e la delicatezza del momento.

Buona parte del campione esaminato ci coinvolge direttamente, perché più dell’80% degli intervistati è costituito da termotecnici, operatori del clima e idraulici e alcuni dei dati raccolti colpiscono in maniera drammatica.

Il sondaggio effettuato nei primi giorni del mese di aprile mette in risalto come ci sia già stato un vero e proprio tracollo dei pagamenti: si registra già un 58% di fatture non regolarmente riscosse e l’amara constatazione di Gualtiero Fiorina (nella foto), Responsabile di CNA Impianti Lombardia, è che “siamo solo all’inizio, la stretta determinata dalla diminuzione di circolante per far fronte ai pagamenti è purtroppo destinata ad accentuarsi nel mese di aprile a causa del fatto che molte aziende hanno dovuto (giustamente) sospendere l’attività e non avranno liquidità a disposizione per far fronte agli impegni”.

Un aspetto forse scontato, ma che indica decisamente la profondità con cui la crisi sta colpendo alcuni settori è che il 30% circa degli insoluti proviene dalla ristorazione e dal turismo, segmenti che hanno subito l’impatto delle decisioni governative e regionali in maniera totale: il prosieguo del lockdown nel mese di aprile, con le festività “saltate” in termini di incassi (pensiamo alla Pasqua e alle abituali feste primaverili con i primi week-end all’aperto) corre chiaramente il rischio di incrementare l’incidenza del fenomeno proprio su questo ambito di impresa che pare essere anche uno dei più complessi da riavviare sul piano delle modalità di rispetto di formule come il social distancing.

L’entità del calo di fatturato misurato complessivamente, oltre il 57%, colpisce anche per un altro motivo: dei 184 imprenditori che hanno risposto, ben 21 hanno parlato di un fatturato prossimo allo zero, implicando in alcuni casi la sospensione dell’attività per motivi prudenziali e di tutela del personale, ma altri 80 sono a dire che il fatturato sia calato ben oltre il 50%, lasciando quasi intendere che il calo abbia colpito più le aziende piccole che quelle più strutturate. Ma sarà l’eventuale ripetizione del sondaggio calendarizzata per la fine del mese di aprile a dare un ritratto ancora più incisivo con dati comparativi importanti per valutare il trend, come promesso in sede di conferenza stampa.

Ma il quadro proposto da CNA Varese non si ferma qui: un’analisi della cassa integrazione richiesta dalle imprese ha permesso di evidenziare il grado di ricorso a questa sia in termini di richieste, sia in termini di tiraggio, cioè di ore effettivamente utilizzate da parte delle aziende. Bene, i dati sono davvero pesantissimi, soprattutto considerando che il grado di utilizzo si avvicina al 100%, con le conseguenze che possiamo immaginare dal punto di vista della continuità operativa.

Una situazione estremamente delicata, che Gualtiero Fiorina non ha voluto commentare sotto il profilo politico, ma che richiede una riflessione rapida e una reazione altrettanto immediata, perché il passare dei giorni aumenta la pressione sulle casse non sicuramente pingui delle piccole imprese impiantistiche. La fotografia di questo sondaggio è allargabile in scala a tutta la Lombardia, con riflessi fors’anche più pesanti per provincie come Bergamo, Brescia, Lodi e il futuro a breve e medio termine richiede interventi di supporto tali da contenere almeno il rischio chiusura. “I nostri imprenditori hanno i motori accesi, hanno una vera ansia di rimettersi al lavoro, ma questo non basta. Serve non interrompere la catena dei pagamenti, verso fornitori, dipendenti e quant’altro: per fare questo serve che il cliente sia nelle condizioni di pagare e questo è il cuore del problema oggi.”

Marco Oldrati