«Buongiorno, per semplificare la domanda vi allego un disegno del quesito che vi sottopongo. Stiamo realizzando un nuovo bagno modificando il locale preesistente, che era adibito a disimpegno.
Nel sottoscala, così creatosi, sarà installata una caldaia del tipo a camera stagna a tiraggio forzato alimentata a gas metano. Questo locale, privo di aerazione e finestre, comunicherà con il nuovo bagno attraverso una porta d’accesso.
È sufficiente realizzare un canale d’areazione diretto all’esterno? Ci sono restrizioni normative che vietano questa installazione?», chiede un lettore di GT.
Il riferimento normativo per l’installazione dell’apparecchio è la UNI 7129-2:2015, a cui si rimanda per una lettura integrale, che al punto:
4.3.4 Locali di installazione apparecchi di tipo C
Il locale di installazione di un apparecchio di tipo C non richiede la ventilazione. In ogni caso il locale deve essere aerabile o aerato
La norma UNI 7128:2015 Termini e definizioni punto 6.1 Aerazione:
Ricambio d’aria necessaria sia per lo smaltimento dei prodotti della combustione sia per evitare miscele con tenore pericoloso di gas non combusti.
8.8 Locale aerabile: locale dotato di dispositivi che consentono l’aerazione su necessità.
8.9 Locale aerato: locale dotato di dispositivi che consentono l’aerazione permanente.
– una o più aperture comunicanti permanentemente con l’esterno
– condotti di aerazione.
Considerando quanto riportato nelle norme UNI 7129-2:2015 e UNI 7128:2015 l’installazione è realizzabile.
Il nuovo bagno cieco però dovrà rispettare quanto previsto dal Regolamento Locale di Igiene – di igiene tipo (Regione Lombardia) che al Titolo III cap. 3.4.22 prescrive: 3.4.22 Stanze da bagno e W.C.: superficie apribile minima per il ricambio d’aria, ventilazione forzata.
La stanza da bagno deve essere fornita di finestra apribile all’esterno, della misura non inferiore a mq.0,5 per il ricambio dell’aria. Nel caso di bagni ciechi l’aspirazione forzata deve assicurare un coefficiente di ricambio minimo di 6 volumi/ora se in espulsione continua, ovvero di 12 volumi/ora se in aspirazione forzata intermittente a comando automatico adeguatamente temporizzato per assicurare 3 ricambi per ogni utilizzazione dell’ambiente.
(Nota della Redazione – n.d.r.)
L’aspirazione forzata del bagno cieco non dovrà compromettere l’areazione del locale d’installazione della caldaia. Si consiglia di realizzare nel bagno cieco, oltre all’estrazione forzata, anche un condotto di ventilazione che consenta il prelievo aria dall’esterno e garantendo così un ricambio d’aria ottimale.