Questa affermazione fondamentalmente è vera, ma nella realtà impiantistica la situazione cambia. In effetti, se ad una pompa ne viene affiancata un’altra perché la sua portata risulta scarsa per il circuito in cui essa è inserita, il complesso costituito dalle due pompe si comporta come una sola pompa “equivalente” la cui curva è diversa da quella delle due pompe (curva in blu del diagramma portata/prevalenza). La curva della pompa equivalente (curva in rosso) si costruisce sommando le portate di ognuna delle due pompe a parità di prevalenza erogata. Tracciando sul diagramma portata/prevalenza la curva caratteristica dell’impianto in cui le pompe sono inserite possiamo vedere la differenza tra i comportamenti della pompa singola e delle due pompe collegate in parallelo. Nel diagramma proposto nella figura, la pompa singola presa in esame se inserita nel circuito considerato trova un punto di funzionamento corrispondente ad una portata di 4 l/s con una prevalenza di 20 kPa. Il complesso costituito dalle due pompe collegate in parallelo trova invece un punto di funzionamento corrispondente ad una prevalenza di 38 kPa ed una portata di 5,4 l/s la quale è ben lungi dall’essere il doppio di quella erogata dalla pompa singola (tutto ciò vale ovviamente anche se le pompe fossero tra loro diverse). Si noti che tale variazione negativa è tanto più accentuata quanto meno è “piatta” la curva della pompa originale e tanto più è “rampante” la curva caratteristica dl circuito (in altre parole quanto più elevata è la resistenza idraulica del circuito).
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