LabelPackA+,l’etichettatura energetica per prodotti e sistemi

energeticaL’etichetta energetica “di insieme” nasce dall’esigenza di classificare in maniera semplice il livello di efficienza dei sistemi realizzati attraverso l’integrazione di più dispositivi, ad esempio pompe di calore o caldaie associate a impianti solari.

Il 26 settembre 2015 sono entrate in vigore le nuove norme europee che hanno modificato l’etichettatura energetica dei prodotti di climatizzazione invernale e produzione di acqua calda sanitaria. Tra le novità maggiori, vi è l’introduzione di un’etichetta energetica detta “di insieme” che nasce dall’esigenza di classificare e descrivere in maniera semplice il livello di efficienza dei sistemi realizzati attraverso l’integrazione di più dispositivi, ad esempio le pompe di calore o le caldaie associate ai pannelli solari.

Il nuovo quadro normativo europeo è stato definito da due recenti direttive: la 30/2010 (direttiva “Energy Labelling”), che rende obbligatoria l’etichettatura energetica per i prodotti con potenza termica inferiore a 70 kW e i serbatoi di accumulo con volume fino a 500 litri, e la 125/2009 (direttiva “Ecodesign”) che introduce requisiti minimi di efficienza per prodotti fino a 400 kW di potenza termica e serbatoi di accumulo con volume fino a 2.000 litri. Le due direttive sono state successivamente completate dai regolamenti 811, 812, 813 e 814 (vedi box “I Regolamenti Europei”).

Il ruolo di grossisti e installatori

L’etichetta viene realizzata dal produttore dei sistemi combinati monomarca, dai grossisti o dagli installatori. L’etichettatura d’insieme è obbligatoria se oltre a un generatore convenzionale (caldaia, pompa di calore o cogeneratore) vengono installati uno o più fra i seguenti dispositivi: pannelli solari termici, serbatoi di accumulo, termostato ambiente, caldaia o pompa di calore supplementari. Le categorie di efficienza variano dalla G (la peggiore) alla A+++ (la migliore), ma solo i sistemi di riscaldamento integrati con fonti rinnovabili (ad esempio il solare termico) possono arrivare alle categorie di efficienza massime (dalla A+ in su). Come si diceva in precedenza, alcuni produttori di dispositivi per la produzione di calore da più dispositivi e spetta quindi loro l’onere di realizzare la relativa etichettatura d’insieme (l’installatore non fa altro quindi che comprare e proporre all’eventuale cliente un kit già etichettato). In altri casi, è il grossista a realizzare i kit e quindi a creare l’etichettatura d’insieme ma nella maggioranza dei casi il sistema è costruito dall’installatore ed è quindi questo il soggetto che deve realizzarla.

Come si genera l’etichetta

«La realizzazione dell’etichetta di sistema non è un’operazione banale e, proprio per agevolare in questo compito installatori e grossisti, nell’ambito del progetto europeo LabelPackA+ è stato sviluppato un tool online che può essere utilizzato liberamente attraverso il sito web www.label-pack-a-plus.eu/italia – spiega Marco Calderoni del Politecnico di Milano, uno dei partner del progetto -. Sui siti web di alcuni grossi produttori si possono trovare altri software, che hanno però il limite di funzionare unicamente per i dispositivi dei produttori stessi. Il valore aggiunto del nostro tool online è di essere atecnologico. Per creare l’etichetta con il nostro software, vengono richiesti due dati (il consumo dei dispositivi ausiliari e la frazione di energia non coperta dai pannelli solari) che devono essere calcolati tramite un ulteriore foglio excel, ma stiamo risolvendo questa problematica integrando il foglio excel nel tool online. Il tutto sarà pronto nelle prossime settimane» spiega Calderoni.

Nell’ultima versione del tool online, l’installatore ha anche la possibilità di salvare i dati tecnici dei prodotti che utilizza usualmente e di selezionarli con un semplice click per realizzare le etichette d’insieme (l’inserimento dei dati tecnici dei prodotti non è un’operazione complessa). In tal modo, risulta particolarmente semplice confrontare soluzioni con diversi prodotti e componenti.

In alcuni casi non è obbligatoria

Nel caso di abitazioni già esistenti, l’etichettatura d’insieme non è obbligatoria se si installano unicamente i pannelli solari senza cambiare la caldaia o la pompa di calore. Allo stesso modo, l’etichettatura d’insieme non è obbligatoria se si installano i pannelli solari e una caldaia di potenza superiore ai 70 kW.

«Il motivo è che nel caso degli impianti di media e grande dimensione, si suppone che l’intervento venga progettato da un termotecnico che ha le competenze per scegliere le apparecchiature più efficienti – spiega Marco Calderoni -. Per quanto riguarda gli impianti più piccoli, l’intervento è realizzato da un installatore, che non sempre ha una formazione sufficiente. Inoltre, nel caso dei condomini l’etichettatura energetica fa il paio con la direttiva sull’Ecodesign che va, a monte, a bloccare gli apparecchi poco efficienti sul mercato».

Ricordiamo infine che per i pannelli solari termici non è richiesta l’etichetta di prodotto in quanto non si tratta di energy using products, cioè di dispositivi che utilizzano fonti di energia termica o elettrica. Dal primo aprile sarà invece obbligatoria l’etichetta di prodotto per tutte le caldaie a combustibili solidi (ad esempio quelle a biomassa) e questi prodotti rientreranno quindi nell’etichetattura d’insieme. Per richiedere ulteriori informazioni, è possibile contattare l’indirizzo email: labelpackaplus@assolterm.it

IL PROGETTO LABELPACKA+
Il progetto “LabelpackA+”, finanziato nell’ambito del programma Horizon 2020, si pone proprio l’obiettivo di promuovere l’utilizzo dell’etichettatura energetica ed è in fase di sviluppo in sei Paesi Europei: Italia, Germania, Austria, Regno Unito, Francia e Portogallo. In Italia i partner coinvolti sono Assolterm (Associazione Italiana Solare Termico), il Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano e Legambiente. Sono numerose le attività che sono state implementate: la realizzazione di un sito web divulgativo e di un opuscolo (scaricabile dal sito web), lo sviluppo del tool online per la creazione dell’etichetta, corsi di formazioni rivolti ai soggetti che devono realizzare l’etichetta (installatori e grossisti).

«I corsi generalmente sono organizzati dai soci Assolterm e ogni azienda forma i propri installatori e i grossisti con cui lavora – afferma Marco Calderoni -. In futuro cercheremo di estenderli attraverso canali che vadano al di là dei costruttori. Si tratta di corsi specifici sulle etichette con un focus su quanto può influire il solare termico sul miglioramento della classe energetica dell’impianto».

Proprio per aiutare i progettisti nel realizzare sistemi combinati il più efficienti possibile, Ambiente Italia suggerisce di rispettare il seguente ordine di priorità per raggiungere una classe energetica d’insieme A++ o A+++:
• scegliere per prima cosa una caldaia con una potenza adeguata e non sovradimensionata rispetto ai bisogni di acqua calda;
• installare un impianto solare termico di taglia sufficientemente grande privilegiando i pannelli vetrati o a tubi sottovuoto;
• impiegare serbatoi di accumulo di classe energetica elevata.

COME LEGGERE L’ETICHETTA D’INSIEME
L’etichetta energetica di sistema utilizza dei simboli e una grafica analoghi a quelli delle altre etichette energetiche già presenti sul mercato ed è quindi di facile lettura. Le categorie di efficienza vanno dalla G (la peggiore) alla A+++ (la migliore), ma solo i sistemi di riscaldamento integrati con fonti rinnovabili (ad esempio il solare termico) possono arrivare alle categorie di efficienza massime (dalla A+ in su). La seguente immagine descrive i simboli e le caratteristiche dell’etichettatura d’insieme. Nell’etichettatura d’insieme viene citato l’apparecchio primario, che è il dispositivo a cui il sistema di controllo attribuisce la priorità. Ad esempio, se un sistema è composto dalla sola caldaia, questa ovviamente rappresenta l’apparecchio primario. Un sistema composto da caldaia e pompa di calore, avrà l’uno o l’altro come apparecchio primario a seconda di come l’installatore ha impostato il sistema di controllo. Normalmente, sarà la pompa di calore ad avere priorità e la caldaia interverrà solo quando la temperatura esterna risulterà troppo bassa per la pompa di calore. Grazie all’etichetta e alle norme entrate in vigore nel settembre 2015, la Commissione Europea stima che i risparmi attesi per una famiglia italiana che volesse installare un nuovo impianto potrebbe variare dal 20 al 50% con una media di almeno 275 euro annui.
ESEMPIO NUMERICO
Facciamo un esempio numerico: consideriamo un’abitazione monofamiliare ben coibentata in cui si installi per la produzione di acqua calda sanitaria e per il riscaldamento una caldaia a condensazione in classe A di potenza di circa 20-25 kW ed efficienza del 93%. Si tratta probabilmente di una caldaia sovradimensionata: per le abitazioni monofamiliari ben coibentate in genere sarebbe oggi sufficiente una potenza di 10-12 kW. L’adozione di un impianto solare termico anche a pannelli vetrati o a tubi sottovuoto con un serbatoio di accumulo efficiente potrebbe far raggiungere la classe d’insieme A+, ma è quasi impossibile raggiungere le classi A++ e A+++. Questo perché le classi A+ e A++ risultano assai distanziate in termini di prestazioni energetiche: l’efficienza di sistema per ottenere la classe A+ deve essere di almeno il 98% e del 125% per la classe A++. Anche per ottenere la classe A+++ (150%) il salto è forte. In altre parole: l’area coperta dal sistema solare influisce sempre meno sull’efficienza d’insieme del sistema di riscaldamento man mano che aumenta la potenza del generatore primario.

«Un’altra importante attività di LabelPackA+ è stata la creazione di un tavolo di lavoro a cui partecipano i principali stakeholdeer coinvolti: Politecnico di Milano, Assolterm, Assotecnica, Enea, CTI, Tecniche Nuove, Qualenergia, Legambiente, Altroconsumo, Lega Consumatori» conclude Calderoni.

I REGOLAMENTI EUROPEI
Sono due le direttive europee che hanno imposto ai paesi membri l’introduzione dell’etichettatura d’insieme:
• Direttiva Energy Labelling: ha istituito l’etichetta energetica, con lo scopo di informare i consumatori sull’efficienza energetica di prodotti e impianti e fornire loro un valido strumento di conoscenza per orientarsi meglio nel mercato. Nel caso dei sistemi di riscaldamento, coinvolge prodotti fino a 70 kW di potenza termica (esclusi i generatori a biomassa) e serbatoi di accumulo fino a 500 litri di volume.
• Direttiva Ecodesign: stabilisce i criteri di efficienza per la commercializzazione di gran parte dei prodotti connessi all’energia. La direttiva riguarda l’intero ciclo di vita del prodotto, comprese le emissioni di NOx. Si rivolge a prodotti fino a 400 kW di potenza termica (esclusi i generatori a biomassa) e serbatoi di accumulo fino a 2.000 litri di volume.

Le due direttive sono state integrate dai seguenti regolamenti:
• il regolamento delegato 811/2013 integra la direttiva 2010/30/UE per quanto riguarda l’etichettatura indicante il consumo di energia degli apparecchi per il riscaldamento d’ambiente, degli apparecchi di riscaldamento misti, degli insiemi di apparecchi per il riscaldamento d’ambiente, dispositivi di controllo della temperatura e dispositivi solari;
• il regolamento delegato 812/2013 integra la direttiva 2010/30/UE per quanto concerne l’etichettatura energetica degli scaldacqua, dei serbatoi per l’acqua calda e degli insiemi di scaldacqua e dispositivi solari;
• il regolamento 813/2013 reca le modalità di applicazione della direttiva 2009/125/CE il merito alle specifiche per la progettazione ecocompatibile degli apparecchi per il riscaldamento d’ambiente e degli apparecchi di riscaldamento misti;
• il regolamento 814/2013 reca modalità di applicazione della direttiva 2009/125/CE in merito alle specifiche per la progettazione ecocompatibile degli scaldacqua e dei serbatoio per l’acqua calda.

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