Manutenzione della caldaia, i consigli di Italtherm per prendersene cura in vista dell’inverno

Dai controlli obbligatori alla sostituzione di vecchi impianti, sono infatti diversi gli accorgimenti che un consumatore può adottare per allungare la vita della propria caldaia e ottimizzare al meglio le performance dell’impianto. Italtherm, azienda italiana leader nella produzione di impianti di riscaldamento e condizionamento, condivide 6 consigli per l’efficientamento energetico e il buon mantenimento della propria caldaia, grazie ai quali sarà più facile contenere consumi e costi per il riscaldamento della propria abitazione durante i mesi più freddi dell’anno.

1 – Bollino blu e certificazione di sicurezza

Affinché una caldaia ottenga il bollino blu di efficienza energetica, un tecnico incaricato dovrà effettuare il controllo fumi dell’impianto. Per legge (il DPR n. 74 in materia di controlli sull’efficienza energetica è in vigore dall’aprile 2013), la verifica dei fumi dovrà essere effettuata ogni due anni per gli impianti di potenza inferiore ai 35 kW alimentati a combustibile liquido o solido; ogni quattro anni invece nel caso di impianti fino a 100 kW alimentati a gpl. Il bollino blu ha un costo variabile di comune in comune. Inoltre, la legislazione non è uniformemente applicata a livello nazionale, e perciò, ricorda Italtherm, si invitano sempre i consumatori a fare riferimento alle normative vigenti sui rispettivi territori. Oltre al bollino blu, fondamentali, per la buona salute della caldaia, anche i periodici controlli di sicurezza e revisione, da effettuare su consiglio del tecnico incaricato e comunque periodicamente. Tra le operazioni previste, rimozione di eventuali ossidazioni, verifica dell’assenza di perdite di liquidi o materiali di combustione, e controllo tenuta dei filtri.

2 – Attivare la caldaia a una temperatura adeguata per evitare eccessive miscelazioni

Per ottimizzare i consumi delle caldaie a condensazione rapida e istantanea, un ulteriore consiglio riguarda la temperatura a cui si decide di far funzionare la caldaia. Una temperatura eccessivamente elevata, per esempio, 45°C-50°C, comporterà un inutile dispendio energetico, in quanto l’acqua scaldata a tale temperatura dovrà essere miscelata con acqua fredda prima di poter essere utilizzata per il bagno o le faccende domestiche. Questo, a sua volta, comporterà un’ingente dispersione di calore – e dunque una minore efficienza – da parte del sistema.

3 – Mantenere una temperatura costante per evitare gli sbalzi di potenza

Specie nel caso di caldaie a condensazione, è consigliabile mantenere gli impianti attivi continuativamente. Questa piccola accortezza renderà i singoli componenti della caldaia soggetti a minore usura, anche perché verranno attivati a potenza inferiore. Al contrario, continue accensioni e spegnimenti provocheranno dei picchi di potenza, i quali sottoporranno l’impianto a sforzi eccessivi.

4 – Proteggere l’impianto da calcare, sabbia, e sostanze ferrose

Calcare, sabbia, ferro e sostanze simili sono una minaccia ingente per la caldaia, in quanto la loro eccessiva presenza nell’impianto potrebbe provocare danni e malfunzionamenti, con conseguente perdita di efficienza e, potenzialmente, arrivare al blocco della pompa e quindi della caldaia. Pulizia costante con prodotti dedicati e, in caso di acque dure o particolarmente ferrose, l’installazione di un addolcitore sono operazioni consigliabili per mantenere le condutture dell’impianto sempre in perfetta forma.

5 – Sostituire una vecchia caldaia con una di ultima generazione

Anche le caldaie mantenute in perfetta forma hanno un ciclo di vita massimo, che sarebbe bene non superare. È il caso di impianti con più di 15 anni di vita, anche se è sempre bene regolarsi in base a ogni diverso modello e anno di installazione. In questo senso, il 2022 presenta opportunità particolarmente vantaggiose per chi intenda sostituire la propria caldaia e guadagnare in efficienza. Grazie al prolungamento del bonus sostituzione caldaia fino al 31 dicembre di quest’anno, i consumatori potranno beneficiare, a seconda dei casi, di detrazioni fiscali al 50% (ad esempio con sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione di classe A o superiore) o al 65%, con Ecobonus a copertura delle spese di sostituzione di impianti esistenti con nuove caldaie dotate di sistemi di termoregolazione o domotica evoluti o con il Conto Termico, per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernali con impianti a pompa di calore e per l’installazione di impianti solari per la produzione di acqua calda sanitaria. Si arriva anche a detrazioni fiscali al 110% con il Superbonus 110%, se la sostituzione della caldaia comporta un aumento di almeno due classi di efficienza energetica e viene eseguita contemporaneamente ai lavori ammessi al Superbonus 110%.

6 – Manutenzione con i professionisti

Infine, è necessario effettuare una corretta e costante manutenzione della caldaia affidandosi solamente a professionisti competenti e autorizzati: questo comporta notevoli benefici per il consumatore, tra i quali evitare di incorrere in possibili sanzioni, come contenuto nel decreto legislativo n. 192 del 2005, che fissa la quota esigibile per mancata manutenzione della caldaia tra i 500 e i 3.000 euro.