Che si possa ottenere metano dai reflui zootecnici è cosa risaputa, ma oggi è anche possibile produrre energia elettrica direttamente dall’urina umana. La scoperta non è opera di qualche iper-tecnologico laboratorio di ricerca ma di un gruppo di liceali nigeriane: Duro-Aina Adebola, Akindele Abiola, Faleke Oluwatoyin e Bello Eniola hanno tra i 14 e i 15 anni e frequentano la Doregos Private Academy di Lagos.
L’idea
Sotto la direzione di Olaide Lawal, responsabile scientifico della scuola, hanno realizzato un generatore di elettricità che utilizza l’urea contenuta nella pipì, presentando il loro prototipo alla Maker Faire Africa, un’esposizione di tecnologie e soluzioni innovative per risolvere i problemi che affliggono quotidianamente le popolazioni africane, fra cui più della metà dei 160 milioni di cittadini nigeriani che non hanno accesso all’energia elettrica.
Come funziona?
Mediante semplici processi di elettrolisi e di filtrazione. Si inizia inserendo l’urina in una cella elettrolitica, dove l’urea – un prodotto della catalisi proteica che avviene nel corpo umano – viene separata in acqua, idrogeno e azoto. La miscela di gas passa attraverso un primo contenitore pieno d’acqua, che funge da filtro ripulendo i gas dalle impurità. Un secondo recipiente contenente borace liquido purifica l’idrogeno e funge da serbatoio per il generatore che, con l’equivalente di un litro di urina, può produrre elettricità per 6 ore.