In cinquant’anni di crescita ed evoluzione, Mut Meccanica Tovo ha costantemente ampliato e innovato la propria gamma merceologica, mantenendo saldi i principi fondamentali: semplicità e durevolezza dei prodotti, produzione completamente integrata e “made in Italy”, un’attenzione particolare alle relazioni con i distributori.
Fondata nel 1974, Mut Meccanica Tovo si è affermata nel corso di cinque decadi come leader nella progettazione e produzione di sistemi di controllo per impianti termici, valvole, attuatori e sistemi integrati. L’azienda guidata dai fratelli Tovo non si limita a fornire soluzioni tecniche, distinguendosi per la costante ricerca di innovazione e condivisione di idee e soluzioni per l’impiantistica.
Mut monitora attentamente le evoluzioni delle Direttive Europee, anticipando le esigenze del mercato e trasformando il proprio know-how in soluzioni concrete e pratiche, un approccio proattivo che ha permesso all’azienda di mantenere una posizione di rilievo nel settore.
In Italia, Mut ha avviato strette collaborazioni con i costruttori di macchine per impianti termotecnici e generatori termici. È inoltre supportata da una rete capillare di rivenditori autorizzati, i Mut Point, che ne consolidano ulteriormente la reputazione presso installatori e operatori professionali.
Il responsabile commerciale e marketing dell’azienda Paolo Tovo ci ha raccontato le ultime novità.
Mut è nata in un contesto molto diverso da quello attuale. Come avete vissuto i cambiamenti restando coerenti con la vision iniziale?
«Mut ha sempre considerato il “made in Italy” una strada maestra, grazie alla quale ha potuto modellare la propria offerta in base all’evoluzione impiantistica mantenendo al contempo una vision coerente. La progettazione dei nuovi prodotti si basa su alcuni principi chiave: innanzitutto, il prodotto dev’essere facile da installare e manutenere. Inoltre, puntiamo alla sua durabilità nel tempo.
Teniamo presente che chi opera sul mercato, soprattutto gli installatori, cerca prodotti semplici e affidabili. Le gamme di prodotto più recenti seguono la logica di soddisfare le diverse esigenze tecniche delle pompe di calore e dei sistemi ibridi rispetto alle caldaie.
Un esempio di quest’approccio è la nuova valvola N-Icemut, che ha riscosso successo per la propria innovatività e per i miglioramenti che introduce rispetto ad altre soluzioni sul mercato. Inoltre, si tratta di una valvola totalmente riciclabile e riparabile, il che la rende unica nel suo genere».
Qual è stato l’input che ha determinato il lancio della nuova valvola antigelo?
«N-Icemut è un accessorio fondamentale per gli impianti a pompa di calore e i sistemi ibridi. È l’unica valvola che indica il corretto funzionamento o eventuali problemi dell’impianto. Un apposito segnalatore visivo di colore verde permette all’installatore di verificare a colpo d’occhio se l’impianto sta operando correttamente.
Anche in questo caso, la logica è stata quella di semplificare il lavoro degli installatori e garantire un funzionamento affidabile delle pompe di calore. Inoltre, la valvola è stata progettata secondo i principi dell’ecodesign, che la rendono totalmente riciclabile e riparabile».
La durabilità nel tempo di un prodotto è un altro tema reso attuale dall’evoluzione delle norme. Voi avete curato questo aspetto anche negli anni caratterizzati dalla corsa al prodotto low-cost.
«Negli anni passati, la corsa al prodotto low-cost spesso ha portato a compromessi sulla qualità e sulla longevità dei prodotti. Tuttavia, oggi c’è una maggiore consapevolezza riguardo all’importanza di investire in prodotti che durino nel tempo e che siano meno impattanti sull’ambiente.
Le direttive europee sull’ecodesign sono un passo importante in questa direzione, in quanto pongono l’accento sulla progettazione di prodotti che siano riparabili e riciclabili. Quest’approccio è allineato alla logica di riqualificazione energetica e al Green Deal, che promuove la riduzione dell’impatto ambientale e la transizione verso un’economia più sostenibile».
I target della produzione Mut sono OEM da un lato, distributori di termoidraulica dall’altro. Come si sono modulati gli equilibri tra queste due componenti?
«Il dialogo diretto con gli OEM ci offre un vantaggio competitivo nella comprensione delle tendenze del mercato anticipando le esigenze future. Collaborando strettamente con loro, siamo in grado di sviluppare prodotti personalizzati e all’avanguardia, progettati per integrarsi perfettamente nei sistemi di terze parti.
Per quanto riguarda il trade, la nostra attenzione si concentra non solo sulla praticità e sulla durevolezza dei prodotti, ma anche sulla costruzione di rapporti consulenziali con i distributori partner, che sono a loro volta visti dagli installatori come consulenti in grado di offrire soluzioni».
Per effetto della Direttiva Case Green, nei prossimi anni non si potrà prescindere da sistemi ibridi e pompe di calore. Voi avete già cominciato a definire un’offerta mirata in tale ambito: arriveranno nuove soluzioni?
«La tecnologia delle pompe di calore e degli impianti a bassa temperatura è un campo cruciale e la nostra strategia è allineata con questa tendenza. Un altro aspetto da tenere in considerazione è l’utilizzo di nuovi gas refrigeranti, come il propano (R290), che consentirà di adattare le pompe di calore agli impianti esistenti ad alta temperatura, come quelli a radiatori. Prestiamo attenzione a questi sviluppi e riteniamo che ci saranno delle opportunità estremamente interessanti da cogliere».
Al di là della formazione tecnica sul prodotto, è anche questa visione di prospettiva che va trasferita al mercato. Qual è il vostro approccio?
«Continuiamo a investire nella formazione relativa agli aspetti tecnici, alle caratteristiche e alle prestazioni dei nostri sistemi. Attraverso i distributori partner dei Mut Point, forniamo a installatori e operatori del settore informazioni dettagliate su come installare, utilizzare e manutenere correttamente i nostri prodotti. Inoltre, offriamo loro una visione più ampia che riguarda sia la configurazione di un impianto attraverso un mix di prodotti e accessori, sia la sua evoluzione».
Negli ultimi 15 anni, i cambiamenti sono stati forse più numerosi rispetto ai precedenti 35. La vostra esperienza, sia lato OEM che trade, può confermarlo?
«Sì. I mutamenti sono stati repentini sia per il mondo dell’impiantistica civile sia in ambito industriale. Questo ha posto la necessità per tutte le aziende di restare al passo, mantenendosi agili e pronte a cambiare per soddisfare le nuove esigenze che quotidianamente si presentano».
Com’è cambiata Mut Meccanica Tovo in termini di organizzazione aziendale?
«Fin dall’inizio del nuovo millennio, abbiamo introdotto in azienda le metodologie Lean e Kaizen. Questo ci ha permesso di affrontare le dinamiche evolutive del mercato mantenendo un approccio flessibile, proattivo, per poter anticipare le nuove tendenze anziché subirle».
Come si è evoluto il profilo dei rivenditori partner Mut Point?
«Il format Mut Point si è rimodulato nel corso degli ultimi dieci anni. Inizialmente concepito come un canale di rapporto diretto riservato ai distributori aderenti, nel corso del tempo ha abbracciato il marketing relazionale e l’approccio esperienziale. Siamo convinti che, per comprendere appieno le esigenze dei nostri clienti, dobbiamo offrire loro una “coperta calda”, che li faccia sentire a proprio agio.
Pertanto, la sigla Mut Point identifica non solo i punti vendita in cui sono presenti i nostri prodotti, ma anche i luoghi in cui condividiamo le nostre competenze e i nostri servizi con partner strategici che, a loro volta, li trasferiscono a installatori e operatori professionali».
Ci sono figure interne all’azienda che supportano le loro richieste?
«In Mut, abbiamo una squadra dedicata a supportare quotidianamente i distributori, che gestisce ogni richiesta riguardante i nostri prodotti e il dimensionamento degli impianti. La struttura è organizzata con un front office e un back office, per poter garantire un servizio efficace».
Un altro tema di oggi è quello della sostenibilità. Qual è il vostro percorso in prospettiva ESG?
«Il nostro impegno verso la sostenibilità è iniziato alcuni anni fa e lo stiamo portando avanti con grande attenzione. Abbiamo già compiuto alcuni passi significativi, come la riduzione degli scarti di materia prima e il loro riciclo. Stiamo lavorando per rendere il nostro processo produttivo sempre più circolare, favorendo la riutilizzazione dei materiali, con l’obiettivo di giungere a un bilancio di sostenibilità completo nel prossimo futuro».
Tornando ai vostri 50 anni, il catalogo con la copertina dorata evoca l’idea delle nozze d’oro.
«Sì, ci piaceva l’idea di rappresentare graficamente questo “matrimonio” con i nostri amati clienti, che dura esattamente da 50 anni. Così abbiamo scelto di realizzare il nuovo catalistino con una copertina dorata, che è molto evocativa. In azienda c’è un’atmosfera di gioia e di consapevolezza per essere arrivati fino a qui.
Aver raggiunto certi risultati è gratificante, ma è anche un punto di partenza per continuare a essere attori di primo piano sul mercato. Considerando che il cinquantesimo anniversario vale per tutto il 2024, stiamo pianificando delle iniziative che ci daranno l’opportunità di festeggiare insieme ai nostri clienti questo importante traguardo».
La valvola interviene quando la temperatura del fluido (acqua) presente nelle tubazioni esterne del circuito idraulico si avvicina a quella di congelamento (tra 2 °C e 4 °C) e consente lo scarico del fluido (acqua) contenuto nel circuito idraulico quando la temperatura è compresa nel suddetto range. Questo impedisce la formazione di ghiaccio nel circuito dell’impianto, in particolare per pompe di calore monoblocco idroniche a installazione esterna o sistemi ibridi a pompa di calore, evitando potenziali danni alle tubazioni e alla macchina stessa.
N-Icemut presenta anche un innovativo sistema rompi-vuoto con segnalatore (patent pending) che evidenzia lo stato di corretto funzionamento del sistema. La cartuccia termostatica inferiore di scarico è a riarmo automatico e non richiede la sostituzione manuale. La valvola offre prestazioni ottimali grazie ai valori Kvs elevati ed è disponibile con tre tipologie di attacchi filettati (G 1”, G 1” ¼, G 1” ½).
Per il corretto funzionamento, la valvola dev’essere priva di coibentazione e protetta da pioggia, neve e dalla luce diretta del sole. Va installata in posizione verticale, con la via di scarico rivolta verso il basso, in modo che l’acqua possa defluire liberamente all’esterno. È possibile installarla nel punto di tubazione esterno dell’edificio, dove le temperature potrebbero raggiungere il valore più basso.