
Il responsabile commerciale di Progetto Group Giuseppe Stampanoni ci ha raccontato gli ultimi sviluppi di un’azienda in evoluzione tra design d’autore, “made in Italy” e una concreta strategia ambientale.

A luglio, Progetto Group ha lanciato un nuovo catalogo dedicato al canale retail e agli showroom di arredo-bagno. Si tratta di una pubblicazione imponente (circa 500 pagine), che raccoglie l’intera offerta destinata a questo segmento: i prodotti di punta sono gli specchi – vero core business aziendale – e gli accessori da bagno.
La selezione non si limita a un semplice aggiornamento di gamma, ma rappresenta un manifesto di identità e differenziazione rispetto alla concorrenza, soprattutto estera, come precisa il responsabile commerciale dell’azienda Giuseppe Stampanoni: «Nel settore dell’arredo-bagno, Progetto Group si distingue per la capacità di coniugare attenzione al design, qualità manifatturiera italiana e una visione della sostenibilità che permea ogni fase della produzione».
Qual è l’elemento distintivo del nuovo catalogo?

«È la collaborazione con alcuni dei più noti architetti e designer del settore bagno: Bruna Rapisarda, Danilo Fedeli, Simone Micheli e Piet Billekens. Questi professionisti hanno contribuito a sviluppare collezioni che esprimono una forte identità, puntando su forme, finiture e dettagli inediti.
L’innovazione, in questo contesto, non riguarda tanto i materiali quanto la ricerca di nuove soluzioni estetiche e funzionali, in linea con la migliore tradizione del design italiano. Da sempre cerchiamo di valorizzare al massimo tutto quello che è l’italianità del design, affidandoci a professionisti che sono il top nel settore. L’innovazione, per noi, è proporre forme e idee nuove per l’ambiente bagno, più che rincorrere materiali esotici».
Se dovessimo fare, invece, un’overview dell’attualità di Progetto Group?
«Ci presentiamo oggi come un’azienda dinamica, capace di innovare nei prodotti e nei processi. Un elemento centrale della nostra strategia è la valorizzazione del design e della manifattura italiana: collaboriamo con architetti di fama e la nostra produzione è 100% “made in Italy”.
La combinazione di design d’autore, qualità manifatturiera italiana e attenzione all’ambiente e alla sostenibilità rappresenta la chiave per affrontare le sfide di un mercato in continua evoluzione, dove la differenziazione e la responsabilità sociale sono sempre più richieste da distributori, installatori e consumatori finali».

Offrite anche servizi di personalizzazione?
«Sì, è uno dei nostri valori aggiunti. Ogni progetto può essere adattato alle esigenze specifiche del cliente, grazie a una filiera produttiva flessibile e a un team di professionisti specializzati. Questo ci permette di rispondere alle richieste più esigenti, sia nel contract sia nel residenziale di fascia alta. Per i nostri clienti rappresenta un asset importante, insieme alla nostra strategia di sostenibilità concreta e misurabile».
Ci può dare qualche dettaglio a riguardo?
«Innanzitutto, i telai dei nostri specchi sono realizzati con PVC estruso che contiene il 50% di materiale riciclato. Abbiamo attivato un processo di economia circolare che ci permette di trasformare il 100% degli scarti e ritagli di PVC in nuovi telai, mantenendo le stesse caratteristiche di durabilità dei materiali vergini, ma con un impatto ambientale decisamente ridotto.
Inoltre, ottimizziamo la produzione per minimizzare gli sprechi e riutilizzare i materiali residui in progetti futuri. E poi, sul fronte energetico utilizziamo esclusivamente energia prodotta da fonti rinnovabili, come solare, eolico, idroelettrico, geotermia e biomassa. Inoltre, investiamo in macchinari ad alta efficienza energetica per ridurre ulteriormente il consumo di elettricità e la nostra impronta di carbonio complessiva».
Quali sono nello specifico le vostre scelte per quanto riguarda i materiali?
«I nostri specchi sono realizzati con il 40% di vetro riciclato e utilizziamo il 20% in meno di vernice rispetto agli standard tradizionali. Le vernici di protezione sono senza piombo e a basso contenuto di composti organici volatili (VOC), contribuendo così a una migliore qualità dell’aria interna e alla riduzione dell’esposizione a sostanze nocive. Per i nostri mobiletti da bagno, invece, il legno è proveniente da foreste gestite responsabilmente e certificate dal Forest Stewardship Council (FSC)».
Anche il packaging segue criteri di sostenibilità?
«Assolutamente sì. Tutti i nostri imballaggi sono realizzati esclusivamente con cartone riciclato. Questo ci permette di ridurre i rifiuti destinati alle discariche e la necessità di estrarre nuove fibre di cellulosa, contribuendo così a preservare le risorse naturali e a limitare l’impatto ambientale della produzione di packaging. Inoltre, questa scelta riduce il consumo energetico e le emissioni di gas serra».

«Per ciascun segmento sviluppiamo linee di prodotto dedicate, con brand e caratteristiche specifiche. La strategia per il canale showroom punta sulla qualità, sul design “made in Italy” e su un posizionamento premium, mentre per la grande distribuzione l’obiettivo è offrire prodotti di qualità a un prezzo competitivo, mantenendo comunque l’identità italiana.
Un aspetto cruciale è la capacità di creare valore aggiunto e per questo investiamo su design, servizio e personalizzazione, elementi che ci permettono di distinguerci e fidelizzare la clientela, sia tra i distributori sia tra gli installatori».
Abbiamo quindi chiesto quali siano i servizi dedicati all’installatore: il responsabile commerciale ha spiegato che nella filiera dell’arredo-bagno, questa figura rappresenta un anello fondamentale tra distributore e utente finale. «Noi riconosciamo il valore strategico dell’installatore, che spesso diventa il primo recensore del prodotto e il principale ambasciatore presso il cliente. Per facilitare il suo lavoro, l’azienda investe in istruzioni chiare, protezioni specifiche per i prodotti più delicati e supporto tecnico. L’obiettivo è rendere il montaggio semplice e sicuro, riducendo il rischio di danni e garantendo un’esperienza positiva sia per il professionista sia per il cliente finale».