DEPURAZIONE ACQUE

Stop all’inquinamento con l’impianto anti-boro

E due ! Dopo l’arsenico anche il boro è stato eliminato dall’acqua della Val di Cornia, che ha una situazione del tutto particolare dovuta alla presenza nelle colline metallifere, di notevoli quantità di boro che si deposita sulle ghiaie e viene poi rilasciato nelle acque. Lo scorso anno è stato ultimato l’impianto di Franciana (Piombino) per il boro, anche questo progettato e realizzato dal Gruppo Zilio SpA che si occupa del trattamento di acque per il consumo umano e nello specifico nell’eliminazione selettiva dell’Arsenico, Fluoro, Boro, Nichel, Vanadio, Uranio e Nitrati con la tecnica dell’adsorbimento, mantenendo inalterate le buone caratteristiche dell’acqua e senza l’aggiunta di reagenti chimici.

La realizzazione dell’impianto

L’impianto è stato realizzato interamente in Italia da società italiane, presso le sedi di Bassano del Grappa e Prato, le opere civili da imprese locali, e installato in meno di un mese: la rapidità è legata alla precedente messa a punto in officina e poi al successivo montaggio in loco. L’impianto può facilmente essere smontato e trasportato in nuova installazione. La particolarità del sistema è la modularità del piping; ogni due filtri infatti è disponibile un proprio “settore” di piping. Nell’impianto di Franciana entreranno per essere depurati circa 11 milioni di metri cubi di acqua all’anno: passeranno dall’impianto del boro e poi da quello dell’arsenico. Nella progettazione dell’impianto si è fatta molta attenzione all’inserimento architettonico e sono stati impiegati materiali pregiati, quali ad esempio acciaio INOX 316L, rivestimento ceramico interno alle tubazioni e ad i filtri.

I MODULI sono stati spediti presso il sito di installazione già realizzati presso le officine del Gruppo Zilio, in modo da snellire la durata del cantiere.
I MODULI sono stati spediti presso il sito di installazione già realizzati presso le officine del Gruppo Zilio, in modo da snellire la durata del cantiere.

Criteri progettuali

Molteplici erano le esigenze da soddisfare: una particolare attenzione al sito di installazione, per valutare eventuali impatti ambientali paesaggistici e acustici, al collegamento alla rete di adduzione/distribuzione, alla variabilità della temperatura esterna, alla produzione di acque di scarico, alla superficie occupata dall’impianto, alle caratteristiche tecniche di gestione. Il sito di Franciana è fuori dai centri abitati e i principali insediamenti sono rappresentati proprio dalla centrale/serbatoio e dall’impianto di rimozione dell’arsenico. L’impianto è di tipo “scarrabile”, ovvero potrà essere installato presso il sito in oggetto ed, eventualmente rimosso e installato presso altro sito in modo rapido, efficiente e con minima spesa di collegamento. Esiste inoltre la possibilità di ampliamenti futuri grazie alla modularità del piping: ogni filtro infatti dispone di un proprio “settore” di piping: nel momento in cui la portata d’acqua aumentasse, basterà aggiungere il giusto numero di moduli che risulta molto semplice in quanto già predisposti all’ampliamento, dato che i collettori terminano con una flangia cieca. L’impianto funziona in maniera completamente automatica, gestendo le rigenerazioni, gli scarichi e i controlli sull’acqua filtrata.

I vantaggi di un impianto a resine

Di seguito sono riportati i vantaggi derivanti dall’installazione dell’impianto: rimozione del boro sotto 0.3 mg/l, possibilità di escludere una o più unità filtranti mantenendo attive le altre senza interrompere il processo, possibilità di gestire variazioni future di portata, aumentando le unità filtranti o escludendone alcune, preservando il materiale all’interno, grande flessibilità e capacità di risposta alle variazioni di concentrazione di boro, variando le tempistiche di rigenerazione della resina.

NELLA CENTRALE tecnologica: vista interna della sala pompe.
NELLA CENTRALE tecnologica: vista interna della sala pompe.

Il telecontrollo

L’impianto è dotato di un sistema di supervisione generale con il quale monitorare in loco e in remoto tutte le grandezze peculiari delle apparecchiature in campo. Gli impianti non necessitano di nessun tipo di operatore in loco e sono completamente automatizzati e tele controllati con tecnologie web: l’intero sistema è stato inserito nel telecontrollo di ASA.

Fotovoltaico in copertura

L’impianto fotovoltaico è stato progettato considerando gli ingombri complessivi della platea di contenimento e i consumi energetici e, nel futuro, rivestirà un ruolo sempre più strategico per l’esercizio della centrale. Sul tetto sono stati installati 264 moduli fotovoltaici per 97.000 kWh annui prodotti che garantiscono la copertura del 75% del fabbisogno.

ENERGIA PULITA.I pannelli fotovoltaici installati in copertura.
ENERGIA PULITA.I pannelli fotovoltaici installati in copertura.

Caratteristiche dei filtri

Le unità di filtrazione sono costituite da serbatoi costruiti secondo le specifiche tecniche determinate in attuazione delle seguenti norme: Direttiva PED – Direttiva 97/23/CE – certificazione di attrezzature a pressione ed insiemi immessi sul mercato comunitario europeo e Decreto Legislativo 25.02.2000 n. 93 – Attuazione della direttiva 92/23/CE in materia di attrezzatura in pressione. I sette filtri sono costituti in acciaio inox AISI 316L adatto per serbatoi in pressione, sono dotati di 3 passi d’uomo ø 500 mm, uno superiore, intermedio e uno inferiore, per permettere l’ingresso nel filtro, anche già caricato, per l’ispezione dell’interno, delle tubazioni di distribuzione e degli ugelli.

Come avviene la filtrazione

Il sistema di filtrazione permette l’entrata dell’acqua da trattare e l’uscita dell’acqua trattata tramite intimo passaggio attraverso il materiale filtrante contenuto all’interno del filtro stesso; si esegue dall’alto verso il basso, in equicorrente rispetto al materiale filtrante. Nel processo in esame con la resina a scambio ionico, sintetica a carattere adsorbente, l’acqua interagisce con le componenti ioniche saline presenti in soluzione, fissandole sul supporto polimerico con elevata efficienza dovuta all’altissima selettività specifica del supporto. Il circuito idraulico del filtro inizia mediante affioramento dell’acqua da un imbuto superiore, dal quale l’acqua si distribuisce uniformemente su tutta la superficie. Una volta attraversato il letto filtrante l’acqua fuoriesce da un sistema di ugelli che alimentano la tubazione di uscita di acqua depurata.

Paola Gallerini