GT ha intervistato Claudio Molesini, titolare di Termoidraulica Toscana, che ci ha raccontato la sua storia e i suoi obiettivi futuri.
Presente da oltre venti anni sul territorio, Termoidraulica Toscana, con sede a Sesto Fiorentino, alle porte di Firenze, è un’azienda dinamica e al passo con i tempi che si è specializzata nella climatizzazione e nel riscaldamento ed è in grado di fornire servizi studiati per le esigenze di ogni cliente.
Abbiamo parlato col titolare, il sig. Claudio Molesini.
Una lunga esperienza maturata sul campo: sig. Molesini, potrebbe raccontarci la sua storia professionale?
«Ho iniziato questa professione da ragazzo. Appena dopo le scuole medie ho iniziato a fare l’idraulico, poi dopo aver fatto esperienza in alcune ditte, nel 2006 ho aperto una società che è andata avanti per quattro anni. Dal 2011 ho deciso di proseguire il mio percorso come ditta individuale artigiana. L’azienda nel tempo è cresciuta, e oggi è composta da quattro dipendenti, una squadra giovane e motivata. Mi avvalgo anche di altri collaboratori, quando è necessario».
In quali lavori siete specializzati e quali sono i lavori più richiesti in questo momento?
«Il nostro ambito di attività si concentra soprattutto nel settore civile, realizziamo un po’ di tutto, dalla semplice riparazione agli impianti più complessi. Ci siamo specializzati negli impianti a pompa di calore e negli impianti ibridi: ultimamente stiamo facendo molti lavori con la VMC, la ventilazione meccanica controllata, oggi sempre più necessaria. Montiamo molti condizionatori e caldaie: insomma, facciamo un po’ tutto, in generale, per la parte idraulica».
Come è cambiato il vostro lavoro con l’Ecobonus?
«Prima con lo sconto in fattura si lavorava molto di più, ora che non è più possibile praticarlo, il recupero in dieci anni non è più interessante per il cliente. Le richieste sono sempre molte sia per le caldaie che per i condizionatori, laddove si può recuperare il 50 o il 65%. Quest’anno, a differenza degli scorsi, abbiamo iniziato molto prima a installare i condizionatori: forse, per paura del caldo, le persone hanno iniziato a organizzarsi prima».
Qual è la vostra zona di lavoro e quali sono le iniziative promozionali da conoscere?
«Noi lavoriamo a Firenze e provincia, ma essendo la nostra base a Sesto Fiorentino ci spostiamo anche su Prato. Per farci conoscere utilizziamo il passa-parola ma facciamo anche molta pubblicità, sui social, su internet, puntiamo molto sui siti web: ne abbiamo due».
Quali sono le caratteristiche che vi contraddistinguono, gli aspetti su cui puntate con la vostra clientela?
«La serietà è alla base di tutto, cerchiamo di consigliare al cliente le migliori soluzioni e di farlo risparmiare, indirizzandolo correttamente. I professionisti siamo noi e dobbiamo essere noi a consigliare quello che conviene, perché ogni appartamento è diverso dall’altro. In base alla tipologia di edificio si cerca così di indirizzare nella scelta di uno specifico tipo di condizionatore o di caldaia, cercando sempre di capire quali sono le singole esigenze».
Quali sono i prodotti, i marchi che utilizzate più spesso per i vostri lavori?
«La scelta è sempre in base alla scelta dei clienti: abbiamo due o tre marchi per ogni tipologia, condizionatori, caldaie, VMG, Daikin, Mitsubishi per i condizionatori, Ariston, Immergas, Vailant, per le caldaie».
Come siete organizzati per la formazione professionale?
«Oltre alla formazione professionale, che è obbligatoria per il nostro settore, per quanto riguarda la specializzazione in alcuni ambiti ci avvaliamo degli stessi fornitori che a volte fanno i corsi. Bisogna stare al passo con i tempi, ogni giorno emergono tante novità. Cerchiamo con i fornitori e con i vari marchi di rimanere aggiornati».
Quali consigli si possono dare ai giovani che vogliono fare questo lavoro?
«Il consiglio principale è quello di nutrire passione per questo lavoro e coltivare una buona dose di creatività, perché gli appartamenti sono tutti diversi. Poi serve anche un po’ di ambizione, per fare tutto il percorso. Oggi è difficile reclutare manodopera ma può capitare, come nel mio caso, di avere operai molto giovani e motivati».