La principale funzione dei canali che attraversano Amsterdam è la corretta gestione del flusso delle acque di superficie: senza di essi, il delicato equilibrio idraulico del territorio sarebbe compromesso e la città tornerebbe a essere un acquitrino, con importanti conseguenza anche sotto il profilo sanitario.
Un problema “antico”
L’intero sistema si regge grazie all’acqua di rinnovo sollevata, tre volte alla settimana, dal vicino Ijsselmeer – il “mare interno” olandese: la corrente sospinge l’acqua sporca verso le chiuse poste a nord della città, mentre speciali draghe ripuliscono i canali da detriti e rifiuti. Questa continua attività antropica ha favorito fra l’altro la colonizzazione della rete idraulica da parte di diverse specie diverse di pesci e granchi, oltre ad uccelli acquatici come aironi, anatre, folaghe, gabbiani e cormorani.
Una soluzione innovativa
Il progetto per il “water purification footbridge” (ponte pedonale per la purificazione dell’acqua) proposti dall’architetto Margot Krasojevic ha lo scopo di creare una rete di infrastrutture in grado sia di facilitare l’attraversamento dei canali da parte degli abitanti, sia di ripulire costantemente i canali, riducendo i costi della flotta di barche-spazzini.
La pompa che solleva l’acqua
Ognuno dei ponti è equipaggiato da una pompa che solleva l’acqua del canale facendola passare in tubazioni dotate di filtri. Il movimento a vortice delle tubazioni, la cui forma plastica identifica l’infrastruttura, incrementa l’ossigenazione dell’acqua a vantaggio della fauna insediata.
I ponti sono concepiti anche per ospitare due diverse attività commerciali: un bar-caffetteria e un atelier per la riparazione delle biciclette – funzione, quest’ultima, che a causa dell’alto valore degli immobili nel centro cittadino sta velocemente sparendo, togliendo ai cittadini un servizio utile al contenimento del traffico veicolare.