DOCUMENTAZIONE

Verifiche, i rapporti di efficienza di tipo II

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Continuiamo l’analisi dei rapporti di efficienza energetica, di cui, come sappiamo, esistono 4 diversi modelli, da utilizzare a seconda della tipologia di impianto su cui si eseguono le verifiche. Oggi ci soffermeremo sui rapporti di efficienza di tipo 2, ovvero quelli utilizzati per i gruppi frigo.

Prima di tutto occorre fare alcune precisazioni di carattere generale. Nel caso di impianto composto da più gruppi frigo/pompe di calore, dovranno essere redatte più schede, ognuna con il riferimento alla macchina di cui si riportano i dati. È tuttavia necessario fare molta attenzione, perché se una macchina è dotata di più unità interne, deve essere compilata una scheda per ogni unità interna presente. Se quindi dobbiamo redigere rapporti di efficienza di una pompa di calore, composta da una unità esterna e 4 unità interne, si dovranno compilare 4 schede, le quali riporteranno tutte il riferimento alla stessa scheda 4.4.

I dati identificativi dell’impianto

Passiamo ora alla compilazione del documento, strutturato in sei parti, ognuna identificata con una lettera da A ad F. La sezione A richiede di riportare i dati identificativi dell’impianto, del responsabile dell’impianto stesso e della ditta che esegue le operazioni di controllo. Per quanto concerne l’impianto viene richiesto di indicarne il codice catastale, la potenza termica e l’indirizzo dell’immobile ove è installato. Per quanto riguarda il responsabile dell’impianto, oltre a cognome, nome e codice fiscale, qualora il responsabile sia persona giuridica, bisogna riportare anche la ragione sociale della ditta. L’indirizzo di residenza del responsabile può essere omesso nel caso questi risieda allo stesso indirizzo in cui è ubicato l’impianto. È infine necessario indicare, tramite una crocetta, se il responsabile è il proprietario, un’occupante (inquilino ecc.), l’amministratore del condominio o un terzo responsabile.

A seguire vengono richiesti i dati dell’impresa manutentrice, che però non devono essere riportati se quest’ultima ha anche l’incarico di terzo responsabile.

La documentazione tecnica

La sezione B riguarda la documentazione tecnica che si trova a corredo dell’impianto. Viene quindi chiesto al manutentore di verificare, spuntando la casella appropriata, la presenza della dichiarazione di conformità, la presenza del libretto di uso e manutenzione, la presenza del libretto d’impianto e la sua completezza.

Il trattamento dell’acqua

La sezione C, che deve essere compilata solo se è pertinente con l’impianto in questione, è dedicata al trattamento dell’acqua e richiede di indicare la durezza di quest’ultima, se vengono effettuati trattamenti e se questi siano o meno obbligatori. Nel caso il trattamento fosse presente, è inoltre richiesto di indicare se questo consista in filtrazione, addolcimento o condizionamento chimico. Chiaramente, laddove necessario, possono essere spuntate più caselle contemporaneamente.

L’ispezione visiva dell’impianto

La sezione D raccoglie i risultati dell’ispezione visiva eseguita sull’impianto. Si compone di un elenco di verifiche, per ognuna delle quali dovrà essere spuntata una casella a scelta tra “Sì”, “No” e “Nc” quando la verifica non sia pertinente alla specifica tipologia di impianto.

Le prove strumentali

La sezione E riguarda le prove strumentali. Mentre le sezioni precedenti riportano gli stessi dati per tutti gli apparecchi componenti l’impianto, questa sezione è specifica di ogni generatore e deve essere correlata ad ognuna delle schede 4.4 presenti nel libretto, attraverso l’indicazione del gruppo frigorifero GF cui si fa riferimento. In modo da consentire una verifica incrociata, bisogna inoltre riportare tutti i dati di targa del generatore: fabbricante, modello, matricola, tipologia del gruppo frigo (ad assorbimento per recupero del calore, ad assorbimento a fiamma diretta, a ciclo di compressione con motore elettrico), numero dei circuiti e quindi delle unità interne, potenza nominale in raffrescamento ed in riscaldamento e la modalità di esecuzione della prova (gruppo funzionante in modalità riscaldamento o raffrescamento). È poi presente un elenco di verifiche, per ognuna delle quali dovrà essere spuntata una casella a scelta tra “Sì”, “No” e “Nc” quando la voce non è pertinente all’impianto specifico. È necessario evidenziare la presenza di perdite di refrigerante, la presenza di dispositivi automatici di rilevazione di tali perdite e la bontà della pulizia degli scambiatori di calore.

A questo punto una semplice tabella richiede, per ogni unità interna, di registrare i valori, rilevati durante le misurazioni, del surriscaldamento o, in alternativa, del sottoraffreddamento, della temperatura di evaporazione, della temperatura di condensazione, della temperatura dell’aria in ingresso ed in uscita, sia lato utenze, sia lato esterno. Nell’ultima casella bisogna infine indicare a quale unità interna si sta facendo riferimento. Nel caso in cui alcuni valori non potessero fisicamente essere misurati (ad esempio la temperatura di evaporazione o condensazione in mancanza della specifica presa di pressione) il campo può essere lasciato vuoto.

La verifica con una check-list

L’ultima sezione, la F, conclude la verifica con una check-list, all’interno della quale vengono riportati eventuali suggerimenti del manutentore, volti ad ottenere un miglioramento delle prestazioni energetiche e comunque a permettere all’impianto di continuare o di ritornare a funzionare correttamente. Alcuni interventi, come la sostituzione del sistema di regolazione on/off o la coibentazione della rete e dei canali di distribuzione sono già riportate e, nel caso risultassero pertinenti, possono essere spuntate. Per tutti gli altri suggerimenti sono invece previste tre sezioni aperte. La prima, denominata “Osservazioni”, serve ad indicare le cause di eventuali dati negativi rilevati e gli interventi manutentivi eseguiti o suggeriti per risolvere il problema.

 

Raccomandazioni, prescrizioni e firme

  • La sezione “Raccomandazioni” deve essere usata per riportare la descrizione degli interventi da eseguire al fine di risolvere carenze importanti riscontrate e non eliminate, ma tali comunque da non arrecare immediato pericolo.

 

  • Nella sezione “Prescrizioni” devono essere indicate le carenze riscontrate, tali da arrecare un immediato pericolo e da richiedere la messa fuori servizio dell’apparecchio e la diffida di utilizzo dello stesso nei confronti del Responsabile. Oltre a ciò andranno, chiaramente, riportate con una descrizione dettagliata, le operazioni necessarie al ripristino delle condizioni di sicurezza dell’impianto.

 

  • Nell’ultima parte del documento è infine fondamentale indicare se, in base ai controlli eseguiti, l’impianto può o meno funzionare, la data e l’ora dell’intervento. Si ricordi che il documento deve essere firmato sia dal tecnico manutentore, sia dal responsabile tecnico per presa visione, in tutte le sue pagine.

 

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