Acqua, da ARERA un nuovo metodo tariffario e nuove regole per la qualità tecnica

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Con due nuove delibere, ARERA introduce un pacchetto di novità per il sistema idrico, che comprendono un nuovo metodo tariffario e nuove regole per la qualità tecnica, destinate a dispiegare i loro effetti nell’arco dei prossimi sei anni per il graduale e costante miglioramento del servizio idrico.

Dopo un’ampia consultazione con i soggetti interessati – che negli ultimi mesi ha coinvolto  Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, Autorità di bacino distrettuali, Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, società, enti d’ambito, associazioni, osservatori ed enti locali – con la delibera del 28 dicembre (639/2023/R/idr) ARERA ha approvato il Metodo Tariffario Idrico per il quarto periodo regolatorio 2024-2029 (MTI-4) , mantenendo stabilità nei criteri guida e gli obiettivi di riduzione delle differenze di servizio tra le aree del Paese, in continuità con le regole introdotte a partire dal 2012.

Il MTI-4 avrà la durata di 6 anni, prevedendo un aggiornamento del Piano delle Opere Strategiche (POS) fino al 2035, mirando a favorire la sicurezza degli approvvigionamenti idrici e, allo stesso tempo, a promuovere una maggiore cooperazione nei diversi livelli di pianificazione. Tra gli elementi di novità un aggiornamento della componente a copertura del costo dell’energia elettrica, negli ultimi anni oggetto di evidenti oscillazioni. Per la sostenibilità energetica e ambientale, inoltre, il metodo prevede anche un primo impiego delle risorse del Fondo per la promozione dell’innovazione (istituito presso CSEA) per premiare il riutilizzo delle acque reflue depurate e la riduzione delle quantità di energia elettrica acquistata.

Con la delibera 637/2023/R/idr, poi, ARERA è intervenuta nella regolazione della qualità tecnica del servizio idrico integrato (RQTI), con alcuni elementi di estrema attualità. Ad esempio, con un nuovo macro-indicatore (M0-resilienza idrica) l’Autorità misurerà gli interventi dei gestori diretti a mitigare gli effetti del cambiamento climatico. L’alternarsi di siccità e alluvioni rende infatti necessario un nuovo approccio, negli approvvigionamenti da un lato e nella gestione delle acque meteoriche dall’altro.

«In dodici anni di regolazione dell’Autorità, i gestori del sistema idrico hanno dimostrato capacità di investire e di migliorare i parametri di qualità – afferma il presidente di ARERA, Stefano Besseghinioggi è necessario intercettare nuove priorità, legate prevalentemente al cambiamento climatico e agli obiettivi di sostenibilità energetica e ambientale. Le regole del nuovo metodo puntano alla stabilità del quadro di riferimento, alla continuità nella promozione degli investimenti e al costante miglioramento della qualità in questa direzione».