Ariston: superati 1,7 miliardi di ricavi (+22%) nei primi nove mesi del 2022

Ariston
Sede Ariston Group

«È stato un altro trimestre di forte crescita spinta dalla domanda di soluzioni rinnovabili» – ha commentato Paolo Merloni, Presidente Esecutivo Ariston Group, che ha aggiunto «Le attività per il closing dell’acquisizione di CENTROTEC Climate Systems, la più grande operazione nella storia di Ariston, stanno procedendo come previsto; dopo il via libera ricevuto ieri dall’antitrust, siamo pronti per l’Extraordinary General Meeting che sarà convocata per la delibera finale.»

«Nel terzo trimestre la crescita è stata in linea con i piani, nonostante i rallentamenti registrati nei mercati americani» – ha aggiunto Laurent Jacquemin, Amministratore Delegato – «Il nostro footprint globale ci ha permesso di mitigare gli impatti della chiusura dei siti di Genga e Cerreto a seguito dell’alluvione nelle Marche di metà settembre; proprio in questi giorni la produzione sta parzialmente riprendendo.»

Il Consiglio di Amministrazione di Ariston Holding N.V. (MTA/EXM; Bloomberg ticker: ARIS IM) si è riunito e ha approvato la diffusione di informazioni finanziarie periodiche aggiuntive relative ai primi nove mesi del 2022 (“9M 2022”).

Risultati consolidati 9M 2022

I Ricavi Netti ammontano a 1.725,3 milioni di euro, in crescita del 22,2% rispetto ai 1.412,3 milioni di euro conseguiti nei primi nove mesi del 2021. La performance è stata particolarmente forte nella divisione Comfort Termico, significativamente supportata dalla crescente domanda di sistemi di riscaldamento sostenibili in Europa, e nonostante un brusco rallentamento delle vendite sui mercati americani. La crescita nel trimestre è stata del +18,7%, di cui +7,2% rappresentato dall’acquisizione di Chromagen e +5,5% dai cambi di valuta.

L’effetto dei cambi di valuta nei nove mesi è stato favorevole e pari al 4,1%.

L’EBITDA si attesta a 192,5 milioni di euro, in crescita del 7,5% rispetto ai 179,0 milioni di euro del periodo corrispondente del 2021, mentre l’EBIT ammonta a 125,4 milioni di euro, in crescita del 2,1% rispetto ai 122,8 milioni di euro dei primi nove mesi del 2021.

Questi margini sono inoltre presentati in forma rettificata (adjusted) più idonea per valutare l’andamento delle normali operazioni di business, con esclusione di costi o ricavi non rappresentativi; le rettifiche più significative nel periodo sono legate a spese relative a M&A, a spese straordinarie a seguito dell’alluvione, alla svalutazione di alcuni attivi in Ucraina, al capital gain netto di operazioni immobiliari, e – per l’EBIT – all’ammortamento della purchase price allocation (PPA).

L’EBITDA adjusted è pari a 201,5 milioni di euro, con una crescita del 5,7% rispetto ai 190,6 milioni di euro registrati nei primi nove mesi del 2021, con una diminuzione del margine sui ricavi netti dal 13,5% all’11,7%.

L’EBIT adjusted è pari a 139,5 milioni di euro, in crescita del 2,4% rispetto ai 136,2 milioni di euro dei primi nove mesi del 2021. Il corrispondente margine sui ricavi netti è passato dal 9,6% dei primi nove mesi del 2021 – un record storico – all’8,1%, incorporando una diluizione da M&A, un aumento delle spese commerciali, generali e amministrative volto a sostenere la crescita, e un ulteriore aumento dei prezzi delle materie prime registrato immediatamente dopo l’invasione russa dell’Ucraina, nonché un ulteriore incremento della spesa per forniture energetiche nel terzo trimestre.

L’Utile ante imposte dei nove mesi ammonta a 122,0 milioni di euro, in crescita del 6,3% rispetto ai 114,7 milioni di euro del periodo corrispondente del 2021.

Il Free Cash Flow (FCF) dei primi nove mesi dell’anno è stato pari a -62,3 milioni di euro, rispetto ai +43,0 milioni di euro dei primi nove mesi del 2021. Tra i suoi componenti, l’incremento di EBITDA è passato in secondo piano rispetto al significativo aumento della cassa assorbita dal capitale circolante, potenziato allo scopo di preservare la continuità del business in presenza di forti perturbazioni delle catene di fornitura e della logistica in tutto il mondo. Nel quarto trimestre è previsto FCF fortemente positivo, seppure influenzato dai mancati incassi relativi alla produzione sospesa negli stabilimenti alluvionati.

L’Indebitamento Finanziario Netto al 30 settembre 2022 (calcolato secondo le linee guida ESMA 32-382-1138) passa da 149,0 milioni di euro di cassa netta di inizio anno a 37,6 milioni di euro di debito netto, sostanzialmente per via dell’incremento di circolante, degli esborsi per acquisizioni, del pagamento dividendi, e dell’acquisto di azioni proprie al servizio dei futuri piani di incentivazione a lungo termine.

A fini comparativi, applicando il metodo di calcolo utilizzato prima dell’adozione delle linee guida ESMA, la Posizione Finanziaria Netta passa dai 184,8 milioni di euro di inizio anno a 0,9 milioni di euro di cassa netta al 30 settembre 2022. Le principali differenze sono l’inclusione da parte dell’ESMA – tra le passività – delle opzioni Put & Call relative alle acquisizioni, e la neutralizzazione del Mark-to-Market positivo sui derivati.

Aggiornamento sull’alluvione nelle Marche

Nella sera del 15 settembre 2022, gli stabilimenti di Genga e Cerreto D’Esi, entrambi nella provincia di Ancona e dedicati alla produzione di scalda-acqua elettrici, sono stati interessati da un evento alluvionale di proporzioni catastrofiche che ne ha azzerato la capacità produttiva. Fortunatamente non si sono registrati danni alle persone.

Il Gruppo ha immediatamente attivato ogni possibile iniziativa per ripristinare lo stato di locali, infrastrutture e attrezzature di produzione.

Lo stabilimento di Cerreto, che ha una capacità produttiva di circa 1.000.000 di pezzi all’anno, ha ripreso l’attività dopo tre settimane, e in breve tempo ha recuperato quasi completamente l’operatività.

A Genga, che ha una capacità di circa 1.600.000 pezzi l’anno e dove sono stati registrati danni importanti, la produzione sta riprendendo in questi giorni (dopo circa 7 settimane) al 40-50% circa della capacità precedente. Per un ripristino completo occorrerà attendere l’inizio del nuovo anno.

I costi relativi agli interventi avranno impatto sull’EBIT; la mancata produzione avrà effetto sul fatturato, sull’EBIT (per via del minore assorbimento dei costi fissi) e in particolare sulla generazione di cassa del quarto trimestre, per via dei mancati incassi a fronte di costi sostanzialmente invariati.

Dove possibile, le diseconomie e i costi relativi all’alluvione saranno oggetto di rettifica nell’EBIT Adjusted.

Il Gruppo ritiene di avere coperture assicurative adeguate, che sono state immediatamente attivate ma i cui effetti, soprattutto sulla cassa, non saranno quantificabili né visibili prima del 2023.

Dimissioni di un Consigliere

Il Consiglio ha ricevuto e preso atto delle dimissioni del Consigliere Sabrina Baggioni, che ricoprirà il ruolo di Chief Digital and Marketing Officer del Gruppo.

La Dott.ssa Baggioni è stata membro del Compensation and Talent Development Committee e dell’Audit Committee e ad oggi non detiene azioni Ariston Holding N.V.

Il Compensation and Talent Development Committee formulerà una proposta per una tempestiva revisione della composizione del Consiglio e dei Comitati, che sarà sottoposta al Board in occasione della prossima riunione prevista in data 16 dicembre.

Il Consiglio ha ringraziato la Dott.ssa Baggioni per il suo operato, con la certezza che nel suo nuovo ruolo continuerà ad aggiungere valore ad Ariston Group.

Queste informazioni finanziarie periodiche aggiuntive sono diffuse da Ariston su base volontaria e non sono oggetto di revisione.

Il Consiglio di amministrazione è responsabile della preparazione delle informazioni periodiche aggiuntive al 30 settembre 2022, in conformità con la legge olandese sulla vigilanza finanziaria (Dutch Financial Supervision Act) e gli standard finanziari internazionali applicabili (IFRS).

La Analyst Presentation 9M 2022 (in inglese), che include indicazioni per le aspettative del management per la parte rimanente dell’anno, sarà resa disponibile presso il repository autorizzato www.1info.it e sul sito www.aristongroup.com nella sezione “Investors & Governance”.

ARISTON GROUP
Ariston Group è un leader globale nelle soluzioni rinnovabili e ad alta efficienza per il riscaldamento dell’acqua e degli ambienti, nei componenti e nei bruciatori. Nel 2021 il Gruppo ha registrato un fatturato di circa 2 miliardi di Euro. Ariston Group conta circa 8.000 dipendenti, uffici di rappresentanza in 43 paesi, 25 siti produttivi e 26 centri di ricerca e sviluppo in 5 continenti. Ariston Group è quotata su Euronext Milan da novembre 2021. Ariston Group dimostra il suo impegno verso la sostenibilità attraverso lo sviluppo di soluzioni rinnovabili e ad alta efficienza quali ad esempio pompe di calore, scaldacqua a pompa di calore, soluzioni ibride, solare termico. Il Gruppo si distingue inoltre per il continuo investimento nell’innovazione tecnologica, nella digitalizzazione e in avanzati sistemi di connettività. Il Gruppo offre una gamma completa di prodotti, soluzioni e servizi principalmente con i marchi globali Ariston ed ELCO, e gestisce marchi iconici locali come Calorex, NTI, HTP, Chaffoteaux, ATAG, Chromagen, Racold nonché Thermowatt e Ecoflam nel settore dei componenti e dei bruciatori.

 

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