Termostati non correttamente posizionati possono comportare un malfunzionamento dell’impianto?

cronotermostato Gli impianti di climatizzazione di tipo centralizzato normalmen­te sono gestiti all’interno delle singole unità abitative da uno o più termostati, in funzione del­la superficie dei locali e della destinazione d’uso. Un cronotermo­stato installato e posizionato in maniera non conforme com­porterà un mal funzionamento dell’impianto.

Le unità immobi­liari devono necessariamente essere dotate di un cronotermostato ambiente, come previ­sto dalla normativa quale dota­zione minima, ma in molti casi, dove l’utente potrebbe lamen­tare problemi di regolazione/ comfort interno ai locali occor­rerà verificarne, oltre al corret­to funzionamento, anche un’e­ventuale integrazione in fun­zione nel numero dei locali.

L’importanza del corretto posizionamento del cronotermostato

In­fatti, interagendo con il singolo cronotermostato, magari posi­zionato nel salotto/ingresso, la regolazione della temperatu­ra degli ambienti risulta presso­ché impossibile. Le stanze che compongono l’alloggio usufru­iscono di apporti gratuiti (cari­chi interni, irraggiamento ecc..) anche in ragione delle differenti esposizioni.

Il cronotermostato non può tener conto di tali ap­porti, ragion per cui la tempera­tura di settaggio potrebbe com­portare un eccesso di tempera­tura in alcune stanze, mentre contemporaneamente altre po­trebbero risultare in difetto. In questi casi l’impianto non predisposto per un potenzia­mento dei punti di regolazio­ne potrà essere “gestito” con interventi mirati di tipo wi-fi e nuove testine sul collettore di zona.

In altre situazioni, un cro­notermostato installato su una superficie di una parete peri­metrale esterna non coibentata correttamente potrebbe com­portare un rilievo di tempera­tura e umidità non reali e que­sto, oltre a richiedere una ca­librazione manuale del crono­termostato, comporterà neces­sariamente un consumo mag­giore per garantire i parame­tri.

Si tenga conto che ogni gra­do in più di temperatura inter­na genera circa l’8% di consu­mi in più. Una delle soluzioni da proporre in questi casi è quella di coibentare con del materia­le conforme l’area di ubicazio­ne del cronotermostato, oppure di riallineare il cronotermostato stesso mediante una calibrazio­ne correttiva dello stesso.