G20 Clima ed Energia: definita la missione comune per clima e transizione energetica

G20 transizione energeticaI ministri dell’ambiente e dell’energia dei grandi Paesi della Terra, riuniti dalla Presidenza italiana del G20 a Napoli, in presenza e da remoto, hanno sottoscritto, lo scorso luglio, il documento finale della ministeriale Energia e Clima.

Dai grandi del Pianeta arriva il rilancio della missione comune per il clima e la transizione energetica con al centro le tecnologie pulite. Un accordo che vede tutti impegnati a lavorare in modo costruttivo per spianare la strada ad una COP26 di successo e per adottare una serie di risultati ambiziosi ed equilibrati, compreso finalizzare i mandati in sospeso dell’Accordo di Parigi.

G20: uniti verso una transizione energetica che non lasci indietro nessuno

Tutti, da Cina a India, a Stati Uniti, Russia e paesi Europei, hanno concordato come la transizione energetica verso le energie rinnovabili sia uno strumento per la crescita socio-economica inclusiva e veloce, la creazione di posti di lavoro e si è sottolineato come questa transizione debba essere giusta, in modo da non lasciare indietro nessuno.

Transizione energetica: dal G20 i principali obiettivi

Di seguito un elenco dei principali obiettivi sottoscritti nell’accordo:

  • Trovare un accordo sull’uscita del carbone dalla produzione elettrica e dai finanziamenti internazionali;
  • L’impegno dei Paesi sviluppati a mobilitare 100 miliardi di dollari all’anno entro il 2020 e fino al 2025;
  • L’invito a Istituzioni finanziarie internazionali a mobilitare maggiori finanziamenti per il clima e a fornire nuovi strumenti per accelerare la transizione all’energia pulita;
  • Il riconoscimento del contributo dell’energia alla produzione di gas serra e alla connessione tra perdita di biodiversità e cambiamento climatico;
  • Tutti i Paesi riconoscono l’avvertimento della comunità scientifica globale e dichiarano che questo deve essere il decennio dell’azione;
  • Il riconoscimento della criticità di mantenere l’incremento della temperatura entro 1,5°C;
  • I Paesi che ancora non hanno presentato nuovi impegni nazionali di riduzione delle emissioni lo faranno entro la COP26, con strategie per la neutralità delle emissioni;
  • L’integrazione dei processi di bilancio e pianificazione nazionale per facilitare l’accesso ai finanziamenti per affrontare l’adattamento;
  • Il riconoscimento di un nuovo ruolo delle fonti rinnovabili nel processo di transizione energetica;
  • Rinnovato concetto di sicurezza energetica, delle fonti e dello stoccaggio di energia a fronte del rischio clima e degli eventi meteorologici estremi;
  • La garanzia che le misure di ripresa post-Covid siano ottimizzate per evitare danni ambientali;
  • L’adozione di un “Piano d’azione per città intelligenti, resilienti e sostenibili” con aumento delle soluzioni basate sulla natura o approcci basati sugli ecosistemi nelle città.

Smart City, mobilità sostenibile e investimenti in nuove tecnologie

In merito a questo ultimo punto, il G20 ha sottolineato l’importanza del concetto di Smart city: le città, infatti, sono particolarmente vulnerabili ai cambiamenti climatici e, contemporaneamente, possono essere attori importantissimi nelle azioni di mitigazione. Per questo si favoriscono, e incoraggiano, azioni di governo che contemplino una collaborazione attiva e continua con le città e le aree metropolitane in modo da costruire la resilienza e accelerare la riduzione delle emissioni di gas serra.

Nell’ambito della mobilità, si ribadisce l’urgente necessità di promuovere una mobilità sostenibile e conveniente, comprese tutte le relative infrastrutture, tenendo conto dell’analisi dell’intero ciclo di vita per raggiungere l’obiettivo a lungo termine dell’Accordo di Parigi.

Si incoraggia inoltre il progresso continuo nell’uso estensivo e negli investimenti delle tecnologie digitali nei conglomerati urbani, per l’integrazione di sistema dell’energia rinnovabile variabile, compresi lo stoccaggio di energia, le reti intelligenti, le centrali elettriche virtuali, la gestione dell’offerta e la gestione della domanda, nonché il ruolo dell’energia idroelettrica e della moderna bioenergia per la stabilità del sistema e l’interazione e il coordinamento tra fonte di energia-rete-accumulo-carico.

Vengono infine sostenute la generazione distribuita sostenibile locale e le comunità energetiche come mezzi concreti per facilitare l’accessibilità, l’affidabilità, la redditività, l’accessibilità e la sostenibilità dell’energia.

Per maggiori approfondimenti rimandiamo al sito del Ministero della Transizione Energetica.

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