Bilanci e riflessioni

impiantistica edilizia
Marco Nocivelli, presidente di Anima Confindustria

I dati raccolti dall’ufficio studi di Anima Confindustria mostrano un’inversione di tendenza nel settore dell’impiantistica edilizia, con un ribasso del -4,7% sul valore della produzione. Un dato che può essere ricondotto all’azione combinata di diversi fattori.

L’ufficio studi di Anima Confindustria ha analizzato l’andamento del mercato manifatturiero in riferimento all’impiantistica edilizia e alla produzione di caldaie, climatizzatori, pompe di calore, rubinetti, valvole per l’edilizia, tecnologie per il trattamento domestico dell’acqua, sistemi di pompaggio.

Dopo un 2022 di crescita straordinaria (+10,4% rispetto al 2021), i dati emersi sull’anno appena trascorso mostrano un’inversione di tendenza rispetto all’impiantistica edilizia. Risulta, infatti, che questi comparti abbiano registrato nel 2023 una produzione pari a 13.961 milioni di euro: in calo del – 4,7% rispetto ai 14.642 milioni del 2022.

Questa percentuale fa riferimento ai settori nel loro insieme: se da un lato le valvole per l’edilizia e la rubinetteria sono cresciute leggermente (+0,2%), raggiungendo quota 5.620 milioni di euro nel 2023, alcune tra le tecnologie considerate hanno raggiunto valori anche inferiori al -10%.

La flessione dei fatturati si accompagna a un relativo calo anche delle esportazioni: nel 2023, è stato registrato un -2,4% rispetto all’anno precedente, con un valore che si attesta intorno agli 8.572 milioni di euro.

impiantistica ediliziaUn calo con più ragioni

«L’andamento negativo evidenziato dall’ufficio studi di Anima è da ricondurre a diversi fattori concomitanti – commenta il presidente di Anima Confindustria Marco Nocivelli – In primo luogo, il calo è una conseguenza indiretta del progressivo ridimensionamento dei bonus edilizi, con lo stop a cessione del credito e sconto in fattura.

A questo si aggiungono la perdita di potere d’acquisto delle famiglie, la progressiva carenza di liquidità di migliaia di imprese, l’enorme massa dei “crediti incagliati” legati alla fruizione dei bonus edilizi.

Ciò che abbiamo detto alla fine del 2023 insieme ad altre associazioni di categoria va ribadito anche oggi: è fondamentale rilanciare il settore dell’impiantistica edilizia, che rappresenta una parte importante dell’economia italiana, sia per salvaguardare i molti posti di lavoro del comparto, sia per valorizzare l’eccellenza tecnologica italiana, capace di percorrere la strada verso la transizione energetica e sostenibile coltivando la migliore innovazione. Non dimentichiamoci, inoltre, che il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del 2030 passa proprio dall’ammodernamento del parco edilizio a livello nazionale».