Le parole di GT – Cippato

cippato
IL POTERE calorifico del cippato può variare in funzione dell’umidità e della specie legnosa

Cippato è un termine che deri­va dall’inglese “chip”, che in ita­liano significa scheggia. Viene pertanto così chiamato, o chip di legno, il legname in sca­glie ottenuto da apposite mac­chine.

Per produrlo viene utilizzato legno di quali­tà inferiore, come i residui del­le potature boschive, agricole e urbane, le ramaglie o i sottopro­dotti delle segherie. Il cippato ottenuto da operazioni boschi­ve può essere di tre tipologie:

  • verde, quando sono presenti anche le foglie;
  • marrone, se so­no cippati rami e tronchetti con corteccia;
  • bianco, se il materia­le da cippare è stato preventiva­mente scortecciato.

Può essere impiegato per usi energetici, in quanto la sua maneggevolezza permette un’alimentazione au­tomatica delle caldaie. Poiché il cippato proveniente dal bosco presenta in genere un’umidità che oscilla tra il 40 e il 60%, è necessario prevedere un ade­guato stoccaggio in modo da permettere una giusta aerazio­ne ed evitare fermentazioni che possano deteriorarne la qualità. Il potere calorifico inferiore del cippato varia, in funzione dell’u­midità e della specie legnosa, tra 8.370 e 14.650 kJ/kg.